Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00749 presentata da CASTAGNETTI PIERLUIGI (L'ULIVO) in data 26/09/2007
Atto Camera Interpellanza 2-00749 presentata da PIERLUIGI CASTAGNETTI mercoledì 26 settembre 2007 nella seduta n.211 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che: in queste ultime settimane, la situazione in Myan Mar, sotto i diversi profili della promozione della democrazia e dello stato di diritto, della tutela dei diritti umani e dei lavoratori nonché dell'insufficiente contrasto mosso dalle autorità di Rangoon alle attività criminali e ai traffici illeciti che vi si svolgono, è stata oggetto non solo di numerose pronunce, prese di posizione e documenti ufficiali di organizzazioni internazionali, tra cui l'Unione europea e il Parlamento europeo, ma anche di interrogazioni parlamentari e risoluzioni impegnative per il Governo, ultima tra le quali quella presentata e approvata una settimana fa in Senato; in tutti questi atti si è continuato a condannare fermamente lo stato di repressione in cui versa quel Paese a causa del regime dittatoriale instaurato dalla giunta militare in carica oramai da venti anni, e in particolare si sono censurate le gravissime violazioni dei diritti sindacali e del lavoro, lo sfruttamento e il lavoro forzato di donne e bambini, la disastrosa situazione economico-sociale a fronte della destinazione di somme ingentissime per spese militari, la produzione e il traffico di stupefacenti, il continuo e patente non rispetto delle principali libertà democratiche e dei diritti dell'uomo; in questo contesto, da anni continua la lotta silenziosa e tenace del movimento democratico birmano che ha la sua icona in Aung Saan Suu Kyi, premio Nobel per la pace e da dieci anni detenuta per la sua battaglia a favore della democrazia, lotta che si è intensificata e ha iniziato a raccogliere un più significativo consenso da un mese a questa parte, in coincidenza con un nuovo insostenibile aumento del costo della vita; in questi giorni assistiamo nel paese del sud est asiatico a una coraggiosa, fenomenale e bellissima dimostrazione di forza del popolo birmano che, stremato dalle terribili condizioni economiche in cui versa il Paese e desideroso di riconquistare la libertà e la democrazia conculcate dall'attuale giunta militare, ha intrapreso partecipatissime dimostrazioni nonviolente, marce e proteste nelle città principali del paese, guidate da migliaia di monaci buddisti che in forza dell'autorevolezza risconosciutagli nel Paese chiedono la liberazione dei prigionieri politici e l'avvio di un pacifico processo di democratizzazione; nelle ore serali di lunedì 24 settembre la giunta militare ha minacciato azioni contro i dimostranti, decisione che sarebbe disastrosa e che si teme possa far rivivere i giorni della sanguinosissima repressione del 1988 che provocò la morte di 3.000 dimostranti; al momento in cui i firmatari sottoscrivono questa interpellanza, i dimostranti hanno deciso di continuare nella loro azione di pacifica protesta nonostante le intimidazioni del Governo e la minaccia di intervento con azioni di forza; in questo contesto si deve prendere atto dell'illusorietà di un reale impegno della giunta militare in un processo di democratizzazione le cui tappe erano pure state stabilite autonomamente dallo stesso governo nel 2003 ma che sono state largamente disattese; si deve valutare con maggiore attenzione e realismo l'efficacia dell'atteggiamento di «dialogo costruttivo e critico» sostenuto dall'Europa e dall'Italia nei confronti della Giunta militare birmana, linea diplomatica sostenuta dal Governo anche nei recenti interventi in Aula in occasione della discussione di atti parlamentari di indirizzo e di controllo sulla questione -: se non ritenga indispensabile dare un segnale forte di solidarietà e sostegno al popolo birmano in questo frangente, a difesa della sua lotta per la democrazia; quali passi diplomatici abbia intenzione di compiere in sede europea per rinsaldare la determinazione a sostenere il processo democratico birmano e quale linea intenda seguire in seno al Consiglio di Sicurezza per superare le posizioni più accondiscendenti nei confronti della giunta militare birmana; se non ritenga necessario compiere passi formali nei confronti del Governo di Myan Mar, anche attraverso la rappresentanza diplomatica in Italia, per accertarsi che ogni decisione delle autorità birmane nei confronti dei dimostranti sia informata alla massima moderazione e al rispetto dei diritti dell'uomo, in modo tale da cogliere questa circostanza quale reale avvio del processo democratico. (2-00749) «Castagnetti, Sereni, Mattarella, Leoni».