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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01316 presentata da ZIPPONI MAURIZIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 09/10/2007

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01316 presentata da MAURIZIO ZIPPONI martedì 9 ottobre 2007 nella seduta n.220 ZIPPONI, MASCIA, MIGLIORE, FALOMI e ROCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. -Per sapere - premesso che: in Commissione lavoro del Parlamento europeo è aperta la discussione parlamentare sulla flexicurity, sulla base di una comunicazione del Commissario Spidla; discussione importante perché sul lavoro e la precarietà si gioca non poco del futuro d'Europa: la precarietà rappresenta, infatti, una vera e propria emergenza per il vecchio continente e per l'Italia in particolare e, in realtà, non c'è nessuna evidenza che sistemi di lavoro atipici favoriscano crescita dell'occupazione e dell'economia, tanto meno qualificazione produttiva; la flexicurity caratterizza il sistema danese, dove si realizzò, molti decenni or sono, come forma specifica, con un sindacato forte e una forte spesa statale per formazione e disoccupazione; nella stessa Danimarca l'intervento statale è stato ora fortemente ridimensionato; in sistemi come quello italiano, francese, tedesco, far pesare sul bilancio dello Stato i costi di assistenza per anni di sussidio pieno ai lavoratori scaricati dalle aziende - che sarebbero così libere di licenziare come e quando vogliono - è praticamente impossibile; altra cosa è quella di adeguare la spesa sociale alla media europea e, quindi, migliorare tutta la copertura del reddito per tutti i periodi vuoti generati dalla precarietà; l'indicazione del Parlamento europeo è stata, invece, in direzione del lavoro normale, stabile e a protezione collettiva; la comunicazione del Commissario sulla flexicurity ignora il pronunciamento parlamentare: in sostanza, propone massima flessibilità in ingresso, con contratti di primo impiego, e in uscita, con libertà di licenziamento; i modelli presi a riferimento, danese, spagnolo, irlandese e austriaco, vanno in questa direzione: essa apre la strada a una facilità di licenziamento e non ha garanzie effettive di impiego, né di reddito; per di più viene proposta in presenza di un forte ridimensionamento del ruolo e dei finanziamenti dello Stato; il Governo italiano dovrebbe far valere in Europa il meglio del nostro sistema legislativo e normativo: dallo statuto dei lavoratori all'ultima legge sulla sicurezza sul lavoro; i diritti nel lavoro sono universali e indisponibili, deve essere chiara la responsabilità dei datori di lavoro, il lavoro a tempo indeterminato deve rimanere il rapporto «normale», il licenziamento ingiustificato resta punito con il pagamento del danno e la riassunzione; il lavoro «normale» deve essere quello a tempo indeterminato, in quanto intrinsecamente connesso a una qualificazione produttiva capace di far crescere sviluppo e occupazione nell'ambito del modello sociale europeo -: cosa intenda fare il Governo per promuovere il lavoro «normale», bonificando la precarietà, anche attraverso meccanismi di qualificazione permanente del lavoro e di welfare del lavoro, secondo indirizzi europei, colpendo i licenziamenti senza giusta causa, garantendo analoghi diritti e prestazioni alle forme contrattuali atipiche, garantendo la formazione in forme permanenti e il reddito nelle fasi formative prima e dopo l'ingresso nel mercato del lavoro, senza dimenticare contributi figurativi e la tutela dei diritti fondamentali (il diritto alla salute, all'abitare ed altro). (3-01316)





 
Cronologia
mercoledì 3 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge, con156 sì e 157 no, la mozione (n. 124) di sfiducia presentata dall'opposizione nei confronti del viceministro dell'economia Visco, accusato di aver esercitato pressioni per ottenere il trasferimento di ufficiali della Guardia di finanza di Milano.

domenica 14 ottobre
  • Politica, cultura e società
    Alle elezioni primarie del Partito democratico, che segnano la nascita del nuovo partito, partecipano più di tre milioni di elettori. Walter Veltroni raccoglie il 75,8 % dei consensi e diventa segretario del Partito.