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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05464 presentata da RIGONI ANDREA (L'ULIVO) in data 30/10/2007

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05464 presentata da ANDREA RIGONI martedì 30 ottobre 2007 nella seduta n.234 RIGONI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: l'Italia è paese fondatore del Consiglio d'Europa, la più antica istituzione europea nata nel 1949, in un'Europa devastata e divisa dal conflitto mondiale appena terminato, con lo scopo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune; fin dalla creazione del Consiglio d'Europa l'Italia è stata tra i maggiori contribuenti dell'agenzia, i cosiddetti «Grandi Pagatori», assieme a Francia, Germania, Regno Unito e Federazione Russa, e che tutti i «Grandi Pagatori» versano un contributo finanziario percentualmente identico, coerentemente con le regole dell'Organizzazione stessa; nel disegno di legge finanziaria 2008 presentato dal Governo al Parlamento il 1 o ottobre 2007 è prevista una riduzione del contributo italiano per la partecipazione al Consiglio d'Europa, nell'ordine del 10 per cento, ovvero di 3.298.794 euro; una diminuzione del contributo italiano al bilancio del Consiglio d'Europa - sostanzialmente fermo da vari anni (con crescita zero in termini reali), che in ogni caso ha natura obbligatoria e non derogabile - comporterebbe la perdita dell'Italia del proprio ruolo storico di grande contributore e, pertanto, di uno tra i maggiori protagonisti della vita dell'Organizzazione; appare difficilmente percorribile l'ipotesi di sottrarsi agli obblighi finanziari derivanti dalla partecipazione dell'Italia al Consiglio d'Europa, e che le conseguenze politiche negative, con inevitabile perdita di status del nostro Paese sul piano internazionale e, più nello specifico, paneuropeo, sarebbero di portata vastissima ed ingiustificabili anche alla luce del modestissimo (e incerto, data la natura obbligatoria del contributo) risparmio per l'erario che l'ipotetica riduzione comporterebbe -: quali siano i motivi in base ai quali il Governo italiano abbia ritenuto di procedere in via unilaterale alla riduzione del contributo annuo al Consiglio d'Europa. (4-05464)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 19 febbraio 2008 nell'allegato B della seduta n. 275 All'Interrogazione 4-05464
presentata da RIGONI Risposta. - Il problema evidenziato dall'interrogante è ben presente a questa amministrazione che ne ha avviato la soluzione d'intesa con il ministero delle finanze. Nel corso dei lavori parlamentari di approvazione della legge di bilancio per il corrente anno, è stato approvato un emendamento presentato dal Governo che ha aumentato di 2 milioni di Euro il capitolo di spesa relativo al contributo ordinario all'organizzazione. Poiché tale maggiorazione comunque non avrebbe consentito all'Italia di far fronte al pagamento del totale contributo, questo ministero sta predisponendo, in accordo con il ministero economia e finanze, una ulteriore richiesta di integrazione di 2 milioni e seicentomila euro da attingere dal Fondo delle spese obbligatorie per ripristinare il predetto contributo nei termini previsti. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Famiano Crucianelli.



 
Cronologia
venerdì 26 ottobre
  • Politica, cultura e società
    La Corte di cassazione rigetta il ricorso della procura generale di Milano e conferma l'assoluzione di Berlusconi nel processo Sme.

giovedì 1° novembre
  • Politica, cultura e società
    Muore a Roma Giovanna Reggiani, dopo una brutale aggressione da parte di un immigrato rumeno di etnia rom. Il caso provoca forti reazioni da parte dell'opinione pubblica e delle istituzioni. Il Presidente del Consiglio Prodi convoca d'urgenza il Consiglio dei ministri per emanare un decreto-legge che faciliti le espulsioni (decreto-legge 1° novembre 2007, 181, Disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza). Il decreto non sarà convertito in legge.