Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06000 presentata da BELLOTTI LUCA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 05/01/2008
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06000 presentata da LUCA BELLOTTI sabato 5 gennaio 2008 nella seduta n.263 BELLOTTI e BOCCHINO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche europee. - Per sapere - premesso che: l'Unione europea pone, tra gli obiettivi da raggiungere nel Trattato istitutivo, quello della creazione di uno spazio comune di libertà, di sicurezza e di giustizia; una delle libertà fondamentali è quella di circolazione, ribadita e puntualizzata dalla Direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri; recentemente tale direttiva è assurta agli onori della cronaca, per i fatti connessi con la criminalità cui sono dediti alcuni individui comunitari presenti sul territorio nazionale senza i titoli richiesti, ossia quello della capacità di auto-sostentarsi e di avere un domicilio stabile; in ottemperanza con le disposizioni europee, la Polizia di Stato nel suo sito indica quali sono i requisiti per un cittadino comunitario per stabilirsi in Italia: «a partire dall'11 aprile 2007 i cittadini europei che vogliono stabilirsi in Italia, o in un altro Stato dell'Unione europea, non hanno più l'obbligo di chiedere la carta di soggiorno. Trascorsi tre mesi dall'ingresso è necessario iscriversi all'anagrafe del comune di residenza. Per i soggiorni inferiori a tre mesi non è richiesta alcuna formalità. Per l'iscrizione è necessario presentare la documentazione che attesti lo svolgimento di un'attività lavorativa, di studio o di formazione professionale»; da ciò che emerge, tuttavia, da quanto segnalato nell'intervento «Testimonianza di una cittadina francese» pubblicato il 12 novembre 2007 sul sito www.andreadambra.eu, i comuni italiani richiedono, in alcuni casi, nei loro uffici anagrafici, delle procedure «aggravate» che non possono essere tollerate e che si pongono contro quella libertà di circolazione che si pretende per cittadini comunitari senza titoli ma che si ostacola per coloro che vogliono sottoporsi alle regole; nel caso di specie nell'ufficio anagrafe del comune di Forio (Napoli) si sarebbe richiesto alla cittadina francese in questione di presentare l'atto di nascita, respingendo la possibilità di autocertificazione; in seguito, rifiutando le ricevute dei bollettini quale prova d'iscrizione all'università, si sarebbe domandato alla stessa ragazza francese di verificare la sua disponibilità economica con una copia dell'estratto conto del conto corrente per giunta tradotta; dopo giorni di polemica politica il Governo italiano, edulcorando le norme che prometteva a seguito dell'omicidio Reggiani, respingeva l'ipotesi di espulsione di massa verso i cittadini comunitari che non sono in grado di dimostrare fonte di reddito; casi del genere, tuttavia, sembrano comprovare l'idea che si è più duri verso gli immigrati che cercano di essere nella legalità piuttosto che verso gli irregolari -: quali misure di propria competenza il Governo intenda adottare per stabilire criteri unici per l'iscrizione di un cittadino comunitario alle liste anagrafiche comunali, senza inutili aggravi verso il richiedente; se l'Esecutivo ritenga di continuare ad avallare queste forme discriminatorie nei confronti di cittadini comunitari rispettosi delle regole, avvantaggiando invece coloro che entrano in questo Paese per infrangerle. (4-06000)