Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06010 presentata da GALANTE SEVERINO (COMUNISTI ITALIANI) in data 05/01/2008
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06010 presentata da SEVERINO GALANTE sabato 5 gennaio 2008 nella seduta n.263 GALANTE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: in data 4 agosto 2007, il signor Salem Oueslati (domiciliato in Via Martiri del Grappa n. 5 a Cassola in provincia di Vicenza e per 13 anni impiegato presso la ditta Prestige snc di Belvedere di Tezze sul Brenta) si è imbarcato dal porto di Genova per Tunisi insieme ad altre tre famiglie tunisine. Al porto di Tunisi, la polizia di frontiera gli ha consegnato un invito a presentarsi presso gli uffici del Ministero dell'interno tunisino dove gli è stato comunicato a voce che erano in corso delle indagini su di lui, con l'assicurazione che sarebbe potuto ripartire per l'Italia senza alcun problema; in data 1 o settembre 2007, quando il signor Oueslati si è recato al porto della Goulette per ritornare in Italia, è stato trattenuto nuovamente dalle autorità locali per ulteriori imprecisati controlli; le autorità tunisine non hanno garantito una data precisa per il rilascio del signor Oueslati, che ancora adesso è trattenuto a Tunisi, pur avendo la possibilità di muoversi per la città in piena libertà; non è stata fornita alcuna motivazione documentale a spiegazione del trattenimento del signor Oueslati in terra tunisina; l'8 settembre 2007 la coniuge (Janila Benjaoui) e il figlio (Souhail Oueslati) del signor Oueslati, intanto, sono tornati in Italia con la speranza che quest'ultimo li avrebbe raggiunti subito nel nostro Paese. Ma dal momento dell'ultimo fermo disposto dalle autorità tunisine ad oggi, il signor Salem va quasi 2 volte la settimana dall'autorità locale di competenza di Tunisi senza ricevere informazioni precise sul perché del suo trattenimento, né tantomeno sulle eventuali accuse per giustificarlo; moglie e figlio vivono ora nella disperazione, provvedendo al proprio sostentamento con l'elemosina di qualche amico del signor Salem, rischiando inoltre lo sfratto dall'abitazione dove attualmente vivono. La famiglia intera versa in queste condizioni da ormai quattro mesi; Carletto Fabiola, Segretaria della CGIL di Vicenza, ha più volte telefonato e mandato un'e-mail all'ambasciata tunisina in Italia per chiedere chiarimenti, ma non ha mai ricevuto risposta. Il lavoratore purtroppo ha perso il posto di lavoro a causa di questo fatto e non può ricevere il sussidio di disoccupazione perché impossibilitato a presentare la domanda, creando ulteriore disagio alla famiglia per mancanza di sussistenza -: se i Ministri siano a conoscenza dei fatti sopra descritti; quali iniziative intendano porre in essere al fine di garantire al signor Salem Oueslati il ricongiungimento con i propri familiari residenti in Italia e se non ritengano opportuno procedere ad iniziative presso le autorità locali e l'ambasciata tunisine al fine di verificare l'effettiva regolarità delle procedure di fermo disposte nei suoi confronti. (4-06010)