Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01905 presentata da LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO-L'ULIVO) in data 15/01/2008

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-01905 presentata da ANDREA LULLI martedì 15 gennaio 2008 nella seduta n.266 LULLI e VICO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: la Val Basento, area industriale in provincia di Matera, tra Ferrandina e Pisticci, è nata negli anni '60 con la scoperta del metano, a seguito di ciò essa è divenuta un'importante area di insediamento di impianti per la produzione di fibre acriliche, poliestere e poliammidiche, che occupava 6.000-7.000 addetti tra lavoratori diretti ed indiretti; nel 1963 furono avviate le prime attività, di tipo monosettoriale, essenzialmente della chimica di base; nel 1978 nella Val Basento risultavano occupate 4.935 unità, non so se tutte occupate o quante di queste già interessate agli ammortizzatori sociali, alla cassa integrazione; la crisi profonda che ha investito la chimica di base, crisi che prosegue tuttora, ha coinvolto la Basilicata ed in particolare la Val Basento soprattutto perché in quest'area sono state allocate attività industriali la cui crisi era già nota; nel 1981 si avviò il processo di riconversione industriale e reindustrializzazione derivante appunto dalla crisi della chimica di base, delle fibre chimiche, si iniziarono a chiudere gli impianti, si fece un massiccio ricorso alla cassa integrazione; alla fine del 1987 maturò l'idea di un accordo di programma stipulato ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 64 del 1986 con il tentativo di costruire un approccio concreto, sistemico ai problemi della reindustrializzazione e dello sviluppo dell'area industriale; l'accordo di programma, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31 dicembre 1987, coinvolse diversi soggetti: il Ministero del Mezzogiorno, il Ministero dell'industria, la regione Basilicata, il Consorzio Industriale di Matera, l'ENI; l'accordo, modificato il 18 marzo del 1994, affidava all'ENI la realizzazione del processo di reindustrializzazione con l'obbligo di occupare, nell'area della Valle del Basento, 2.900 addetti diretti, mentre affidava al Consorzio la realizzazione del Parco Tecnologico della Valle del Basento; fu costituita una società di gestione dei servizi dell'area (40 per cento Enichem, 40 per cento Consorzio industriale, 20 per cento Finanziaria meridionale FIME), che successivamente ha cambiato l'assetto di partecipazione diventando l'attuale Tecnoparco; nel 1999 dei 5.000 addetti del 1978 e dei 3.000 addetti previsti nell'accordo di programma dell'87, rimanevano solo 1.881 unità, mentre negli anni tra il 2000 e il 2007 sono stati espulsi altri 600 lavoratori raggiungendo in tal modo le 1.200 unità occupate, di cui 400 in mobilità o cassa integrazione; le risorse finanziarie previste negli accordi di programma, 1987-1994, per una parte non furono spese, mentre nel tempo sono state spese quelle relative all'infrastrutturazione e ad alcuni servizi, ma non quelle per favorire l'occupazione; alla fine degli anni '90, con l'intesa istituzionale tra Regione Basilicata e Governo nazionale, si recuperarono i 212 miliardi di lire impegnati nel precedente accordo di programma ed una parte, pari a 109 miliardi, fu impegnata nel cosiddetto bando Val Basento (27 iniziative ammesse ed una previsione occupazionale di circa 1.700 unità), che tuttavia non è riuscito a fermare l'emorragia occupazionale, nel periodo 2000-2007 permane infatti il saldo negativo, con 600 espulsi e 400 nuove assunzioni; allo stato attuale ai 1.200 lavoratori rimasti dopo la crisi complessiva e perdurante della chimica si aggiungono le 400 unità impiegate con il bando Val Basento, con un saldo di poco più di 1.600 unità, di cui circa 600 a Ferrandina, circa 900 a Pisticci, 49 unità occupate a Calandra; allo stato attuale esistono risorse finanziarie disponibili pari a 34 milioni di euro sul bando Val Basento, nel frattempo la chiusura delle aziende Nylstar2 e CFP, ha determinato oltre la perdita dei 600 citati lavoratori, anche una perdita di fatturato per Tecnoparco di oltre 9 milioni di euro, che si aggiungono ai 16 milioni di euro già persi come fatturato per la chiusura della Nistar1 e della International; si aggravano in tal modo anche i costi dei servizi alle altre aziende insediate, determinando possibili difficoltà per Tecnoparco e per l'occupazione nell'area; in quasi mezzo secolo la Val Basento è stata attraversata da processi di industrializzazione e soprattutto da processi di deindustrializzazione complessi che hanno determinato problemi sociali ed economici alle popolazioni locali, ma soprattutto hanno lasciato alle proprie spalle una situazione ambientale di inquinamento del suolo di enorme gravità; il decreto del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 26 febbraio 2003 ha infatti perimetrato tutta l'area della Val Basento, fatta eccezione per l'area nord del quartiere residenziale di Pisticci, prevedendo la caratterizzazione e la bonifica delle aree prima di qualunque attività edilizia; il problema dell'inquinamento del suolo è solo agli inizi ed ha finora comportato un impegno di risorse finanziarie di 2,5 milioni di euro, ottenute dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dopo che la regione Basilicata ha, insieme al Consorzio, iniziato delle attività; gli accordi di programma e le varie intese non sono stati in grado di garantire un assetto industriale della Val Basento, le attività realizzate erano infatti prevalentemente di tipo manifatturiero o riguardavano processi produttivi slegati dal contesto, al di fuori di qualsiasi concetto di filiera produttiva; in assenza di progetti e strategie, anche ambientali, il risultato attuale è un'area priva o quasi di iniziative industriali e a rischio di desertificazione, dove lavorano non più di 700 lavoratori una parte dei quali in CIGS; la Regione Basilicata è impegnata su questa vertenza, ma intanto la chiusura delle attività è continuata, e la Val Basento si configura come una delle aree industriali in crisi alle quali è necessario porre nuova attenzione e per le quali è necessario pensare a progetti innovativi mirati e nuove risorse; la Val Basento è uno specchio della difficoltà dell'industria italiana che il Governo intende superare con il programma Industria 2015, che stabilisce le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo italiano del futuro -: se e come il Ministro intenda inserire l'area della Val Basento nella discussione e tra gli impegni del programma Industria 2015 ed in particolare se intenda impegnarsi con le società petrolifere multinazionali affinché nella definizione o rinegoziazione delle royalties derivanti dall'estrazione del petrolio si introduca l'impegno di dette società a intervenire direttamente o a sostenere l'insediamento di iniziative industriali compatibili con le strategie definite nel progetto Industria 2015.(5-01905)

 
Cronologia
martedì 8 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Per l'aggravarsi dell'emergenza rifiuti in Campania e dei disordini scoppiati a seguito della riapertura della discarica di Pianura, vicino Napoli, il Governo invia i militari del Genio; nomina l'ex-capo della polizia Giovanni De Gennaro commissario per l'emergenza e vara un piano che prevede nuovi termovalorizzatori.

martedì 15 gennaio
  • Politica, cultura e società
    In seguito a proteste da parte di docenti e studenti, il Papa Benedetto XVI rinuncia a tenere il discorso di apertura dell'anno accademico all'università La Sapienza di Roma.

mercoledì 16 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro della giustizia Mastella, intervenendo alla Camera per rendere comunicazioni sull'amministrazione della giustizia, annuncia le proprie dimissioni a seguito della diffusione da parte della stampa di notizie relative ad una vicenda giudiziaria che vede coinvolta sua moglie.