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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01538 presentata da PROVERA MARILDE (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 16/01/2008

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01538 presentata da MARILDE PROVERA mercoledì 16 gennaio 2008 nella seduta n.267 PROVERA, ROCCHI e MIGLIORE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: dopo la tragedia dei sette operai dell'azienda ThyssenKrupp morti nel rogo dello stabilimento in dismissione di Torino - che ha posto al centro dell'attenzione in maniera palese la tragedia delle morti sul lavoro che quotidianamente si verificano nel nostro Paese - è emerso, dalla perquisizione dei magistrati nelle sedi della ThyssenKrupp di Terni, un documento in cui l'azienda formula giudizi di discutibile valenza etica sul gravissimo incidente avvenuto un mese fa e che a tutt'oggi pare confermare la totale responsabilità della Thyssen nella carenza delle misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori; tale documento contiene giudizi intolleranti e ingiusti nei confronti della tradizione sindacale della classe operaia torinese - assimilando, tra l'altro, il termine comunista, che si attribuisce a questa tradizione, alle pagine più nere del terrorismo italiano - e la condanna espressa dal Governo e dalle più alte istituzioni italiane, e ripresa dai mass media, viene qualificata come un «diversivo» messo in atto per far dimenticare le difficoltà della politica italiana; tutto ciò appare il segno evidente di una concezione del lavoro, appannaggio di una sempre più rilevante parte dell'imprenditoria italiana, incurante in molti casi dei diritti dei lavoratori sanciti dallo stesso Statuto e a danno delle garanzie di sicurezza e di tutela che sono quotidianamente calpestate in una logica meramente produttivistica: in tal modo il lavoro perde la sua valenza di principio fondante ed etico del Paese, come recita il primo articolo della Costituzione; nel suddetto documento i lavoratori superstiti del rogo - che hanno potuto rappresentare le loro ragioni e raccontare il dramma di tale esperienza attraverso i mass media - vengono sminuiti e il loro comportamento viene ridotto ad opportunistico protagonismo da «eroi», impedendo, al momento, all'azienda di assumere nei loro confronti quei provvedimenti che sul piano disciplinare, a detta dei dirigenti che hanno stilato il documento, meriterebbero per la loro responsabilità e incuria, trasformandoli in questo modo da vittime in artefici della loro stessa tragedia; il documento agli atti dell'inchiesta della magistratura, il cui contenuto è totalmente incompatibile con i principi costituzionali, richiederebbe che venga fatta piena luce sull'origine e sulle responsabilità dei dirigenti della ThyssenKrupp e, nel contempo, sarebbe necessario e urgente porre in essere una stigmatizzazione politica fortemente simbolica che rafforzi il concetto che l'etica del lavoro non debba appartenere solo alla classe operaia, ma divenga patrimonio dell'intero mondo del lavoro, per far sì che imprese riconosciute a livello internazionale non siano rappresentate e non consentano alla loro dirigenza comportamenti così gravi sul piano morale e civile -: se non ritenga, al fine di tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori, di porre in essere strumenti di controllo che all'interno delle aziende private garantiscano innanzitutto il rispetto dei lavoratori, ma anche dei loro rappresentanti istituzionali, e se non intenda costituirsi, al pari del comune di Torino, parte civile nel procedimento sul tragico incidente avvenuto a Torino. (3-01538)

 
Cronologia
martedì 15 gennaio
  • Politica, cultura e società
    In seguito a proteste da parte di docenti e studenti, il Papa Benedetto XVI rinuncia a tenere il discorso di apertura dell'anno accademico all'università La Sapienza di Roma.

mercoledì 16 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro della giustizia Mastella, intervenendo alla Camera per rendere comunicazioni sull'amministrazione della giustizia, annuncia le proprie dimissioni a seguito della diffusione da parte della stampa di notizie relative ad una vicenda giudiziaria che vede coinvolta sua moglie.

giovedì 17 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accetta le dimissioni del Ministro della giustizia. Il Presidente del Consiglio Prodi assume l'interim del dicastero e svolge una informativa urgente alla Camera sulla situazione determinatasi con le dimissioni del Ministro della giustizia.