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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00052 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080429

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00052 presentata da RITA BERNARDINI martedi' 29 aprile 2008 nella seduta n.001 BERNARDINI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere premesso che: nel 1973, con decreto n. 9346, del 12 novembre 1973, il Prefetto di Matera dispose l'espropriazione, a favore della societa' Ittica Val D'Agri, di alcune centinaia di ettari di terreno di proprieta' demaniale o comunque di enti pubblici, posti alla foce del fiume Agri. L'espropriazione venne pronunciata affinche' la societa' Ittica Val D'Agri realizzasse attivita' industriale consistente in allevamento e inscatolamento del pesce; la societa' beneficiaria dell'esproprio (ottenuto con poche lire a metro quadrato) realizzo' delle vasche per allevamento del pesce ma mai pervenne ad un'attivita' industriale. Negli anni '80 l'Ittica Val D'Agri e per essa la societa' Consyris, con il ruolo di primo attore sempre svolto dal signor Vincenzo Vitale, chiese ed ottenne, dalla Cassa per il Mezzogiorno un finanziamento di 25 miliardi di lire per la costruzione di un centro di acquacoltura. L'iniziativa non convinceva il presidente dell'Esab, senatore Decio Scardaccione, che vi si oppose. Nello stesso periodo di tempo, il senatore Scardaccione fu ferito alle gambe da cinque colpi di pistola. Anche a seguito di quella vicenda il centro per l'acquacoltura non fu realizzato e le somme promesse non furono erogate; negli ultimi anni la societa' Marinagri - patron Vincenzo Vitale - presumibilmente succeduta a Ittica Val D'Agri, utilizza gli stessi terreni per la realizzazione di abitazioni e complessi turistici in relazione a tale attivita' vi e' inchiesta giudiziaria la quale, coinvolgendo alcuni magistrati del Tribunale di Matera, viene svolta, per competenza, dalla Procura della Repubblica di Catanzaro; quanto esposto dimostra come un vasto territorio pubblico, passato di mano a prezzo vilissimo per promuovere e favorire l'attivita' industriale, e' stato utilizzato dapprima per l'allevamento del pesce che costituisce attivita' agricola (cons. Stato, sez. V, 6/12/1994 n. 1455) ed ora per attivita' di edificazione di lusso come si evince dalla pubblicita' sulla stampa (il Sole24ore - la Nuova del Sud eccetera), con grandi profitti e colossale speculazione; l'articolo 60 della legge 25 giugno 1985 n. 2359 prima e l'articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001 poi prevedono che, quando l'opera per la cui realizzazione fu disposta l'espropriazione non venga realizzata entro 10 anni, il proprietario delle aree possa ottenere la retrocessione delle stesse; ragioni di giustizia impongono che le aree di proprieta' pubblica all'epoca trasferite all'Ittica Val D'Agri vengano restituite al patrimonio pubblico -: se, acquisita formale conoscenza di quanto sopra esposto, non intenda avviare le iniziative previste dalla legge affinche' le aree sottratte al patrimonio pubblico per una attivita' industriale mai realizzata vengano restituite al Demanio dello Stato o comunque agli enti pubblici che l'esproprio avevano subito. (4-00052)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdi' 5 dicembre 2008 nell'allegato B della seduta n. 099 All'Interrogazione 4-00052
presentata da RITA BERNARDINI Risposta. - In relazione al documento di sindacato ispettivo in esame, riguardante la vicenda relativa ad alcuni terreni posti alla foce del fiume Agri, si riferisce quanto comunicato al riguardo dall'Agenzia del Demanio. Con decreto del prefetto della provincia di Matera del 12 novembre 1973, n. 9346/Div. IV, sono stati espropriati, in favore della Societa' Ittica Valdagri S.p.A., i terreni di proprieta' dell'Ente per lo sviluppo della irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Basilicata e della Societa' Agricola Industriale Scanzano (S.A.I.S.), non di proprieta' demaniale. Il nominato Ente, istituito con decreto del capo provvisorio dello Stato del 18 aprile 1947, e' persona giuridica di diritto pubblico, dotata di un autonomo patrimonio, al pari della S.A.I.S., soggetto, tuttavia, di diritto privato. Pertanto, ai sensi di quanto disposto dagli articoli 46 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, l'eventuale retrocessione dei citati terreni deve essere eseguita dall'autorita' che ha emesso il decreto ablativo, su istanza del proprietario espropriato. Alla luce di quanto riferito, quindi, parrebbe che il Ministero dell'economia e delle finanze non possa ritenersi competente ad avviare le iniziative auspicate dall'interrogante. Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Luigi Casero.



 
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