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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00207 presentata da NAPOLI ANGELA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20080528

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00207 presentata da ANGELA NAPOLI mercoledi' 28 maggio 2008 nella seduta n.010 ANGELA NAPOLI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: agli inizi degli anni '80 il Consiglio di Amministrazione dell'ex Cassa per il Mezzogiorno, poi Agensud, ha affidato i lavori della diga sull'Esaro (Cosenza) al raggruppamento di imprese Lodigiani, Italstradale, Del Favero, per una iniziale spesa prevista di 75 miliardi e 809 milioni di vecchie lire; oltre alle procedure d'appalto l'Agensud ha gestito anche l'esame e l'approvazione delle perizie affidandone successivamente la concessione al consorzio di bonifica Sibari-Valle Crati; i lavori di costruzione sono stati appaltati il 31 maggio 1982 con il consenso di tutti gli enti locali interessati; i lavori sono andati avanti a rilento anche perche' gli enti locali interessati hanno poi dimostrato nel merito atteggiamenti incoerenti, giacche' non era stata definita la parte di territorio che avrebbe ricevuto beneficio dalla costruzione della diga sull'Esaro; nel mese di dicembre del 1987, in seguito ad un movimento franoso sulla sponda sinistra della diga, sono stati sospesi i lavori in una parte del cantiere e circa 300 lavoratori sono stati posti in cassa integrazione; le indagini sull'evento franoso hanno iniziato a far intravedere l'errore progettuale della diga stessa; nel frattempo, pero', la Societa' Lodigiani ottiene dallo Stato 36 miliardi di vecchie lire quale indennizzo per fermo cantiere, senza che siano stati individuati i responsabili dell'iniziale «errore progettuale»; nel frattempo il raggruppamento di imprese affidatario dei lavori della diga sull'Esaro ha continuato a detenere la titolarita' dell'appalto che gia' nei primi mesi del '92 aveva raggiunto la cifra di 745 miliardi di vecchie lire ai quali bisognerebbe aggiungere gli altri 350 miliardi per la realizzazione dei canali di gronda; nel gennaio del 1992 in un comunicato stampa la Cgil ha denunziato le «ignobili e senz'altro interessate pressioni politiche sulla struttura tecnica dell'Agensud da personaggi politici ben collegati ai molto discussi potentati politici dei ministri meridionali, che vorrebbero ad ogni costo, l'approvazione immediata di perizie di adeguamento del progetto iniziale, proponendo espedienti e improbabili confuse procedure amministrative prevalentemente in contrasto con l'impostazione legislativa e le regole correnti»; dall'apertura di una relativa inchiesta giudiziaria nell'ottobre del 1993 e' stato emesso un ordine di custodia cautelare a carico del commissario del Consorzio di bonifica con l'accusa della richiesta, rivolta alla Lodigiani, di ben 5 miliardi di vecchie lire per conto di un non definito gruppo politico; l'inchiesta giudiziaria fa anche emergere che la citata frana sarebbe stata creata proprio per ottenere il finanziamento di 36 miliardi di vecchie lire; in questa fosca vicenda sono entrati in gioco anche altri personaggi esterni al di fuori dell'affare e che, secondo l'accusa, si sono rivolti alla Lodigiani per avere qualche centinaio di milioni «al fine di non ostacolare i lavori della diga»; dopo un annoso blocco dei lavori, grazie ad un accordo quadro con il Governo nazionale e con i finanziamenti del Cipe, nel 2002, si e' rimessa faticosamente in moto la macchina della diga dell'Esaro; nel mese di ottobre 2005, l'Assessore regionale calabrese ai lavori pubblici ha incontrato i Sindaci dei Comuni della Valle dell'Esaro ed ha loro garantito la definizione della problematicita' della diga, i cui lavoratori erano gia' stati posti in discussione; sempre nell'ottobre del 2005 la Regione Calabria ha varato 78 milioni di euro per l'invaso; cio' nonostante nel febbraio 2006, dopo che negli anni si e' andati avanti disperdendo miliardi ed alimentando speranze, centosessanta padri di famiglia sono stati gettati in mezzo ad una strada dalla ditta «Torno», societa' che aveva in gestione l'appalto da parte della Sorical (oggi posta sotto indagine giudiziaria), azienda partecipata della Calabria che gestisce le risorse e le strutture idriche della Regione; nel mese di marzo 2008 si e' avuta notizia della avvenuta formalizzazione dell'accordo di cessione del ramo d'azienda da «Torno» ad «Impresa SpA» e che i lavori della vasca di dissipazione sarebbero stati immediatamente subappaltati ad una piccola impresa del cosentino e ad un consorzio locale; oggi nessuno e' in grado di dire come e se proseguiranno i lavori di quello che dovrebbe essere il piu' grande invaso europeo ed i pochi lavoratori rimasti (una ventina circa) non ricevono stipendio da circa tre mesi ed hanno deciso di attuare forme di protesta per cercare di avere chiarezza sul futuro della diga; sono stati espropriati i terreni migliori di quel territorio, e' stato frenato lo sviluppo dello stesso, sono state create false aspettative occupazionali e sono stati inutilmente sperperati milioni di euro senza sapere ancora oggi in mano di chi gli stessi euro sono finiti -: quali siano gli interventi necessari ed urgenti che intendano porre in essere, per le relative parti di competenza, al fine di accertare la storia della diga dell'Esaro ed approfondire il relativo sperpero di denaro pubblico; se non ritengano, altresi', di attivarsi perche' sia definita la situazione sulla costruzione della diga dell'Esaro, opera strategica per la Calabria e per l'intero sistema delle acque regionali. (4-00207)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 14 luglio 2008 nell'allegato B della seduta n. 034 All'Interrogazione 4-00207
presentata da ANGELA NAPOLI Risposta. - In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, si premette che le competenze del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, cui sono stati trasferiti compiti e funzioni del soppresso Registro italiano dighe, sono finalizzate agli aspetti tecnici di sicurezza delle dighe connessi con la salvaguardia della pubblica incolumita', ai sensi del regolamento dighe (decreto del Presidente della Repubblica n. 1363/59), e quindi questa amministrazione intrattiene rapporti esclusivamente con il concessionario della risorsa idrica (regione Calabria) e/o con il soggetto attuatore dalla stessa designato (SORICAL - Societa' mista a partecipazione regionale maggioritaria), cui competono la gestione realizzativa delle opere, in generale, e del relativo appalto, in particolare. Non avendo competenze istituzionali dirette sugli aspetti amministrativi e gestionali della realizzazione in corso, questo ministero non intrattiene quindi rapporti con l'affidatario delle opere. Cio' premesso, per quanto di competenza, si forniscono i seguenti elementi di risposta. Il progetto esecutivo della diga in calcestruzzo a gravita' sull'Alto Esaro venne approvato con voto n. 352 del 28 giugno 1979 della quarta sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dalla delegazione della Cassa del Mezzogiorno con voto n. 36 del 24 ottobre 1979, con la prescrizione di realizzare il modello idraulico degli scarichi e delle opere a valle. Successivamente, con voto n. 136 del 19 novembre 1980, le sezioni II e IV del Consiglio superiore dei lavori pubblici, riunite, approvarono il progetto esecutivo dei canali di gronda da allacciare all'invaso, con la prescrizione di uno studio programmatico delle utenze a valle in aggiornamento del piano generale di irrigazione; tale studio si concluse con il progetto generale di massima «Piano Crati» che venne poi approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, sempre a sezioni riunite, con voto n. 261 del 22 febbraio 1985. La consegna dei lavori avvenne nel settembre 1983 e i lavori in corrispondenza dell'imposta diga iniziarono nel 1986. A seguito del dissesto avvenuto il 15 dicembre 1987 a valle diga, a scavi praticamente ultimati, i lavori stessi furono sospesi in data 30 marzo 1988 e venne quindi dato corso a una serie di indagini affidate all'Istituto sperimentale modelli e strutture che si conclusero con una rielaborazione progettuale, denominata «VIII perizia» che fu oggetto di tre successivi voti del Consiglio superiore dei lavori pubblici: n. 511 del 25 gennaio 1990, n. 178 del 30 maggio 1991 e n. 393 del 26 settembre 1991. Detti voti, sulla base del fatto che il dissesto non aveva interessato la fondazione della diga, confermarono la fattibilita' dell'opera con puntuali prescrizioni relative, soprattutto, agli interventi di sistemazione a valle della spalla sinistra ed alla necessita' di ripetizione del modello idraulico degli scarichi; ne derivo' inoltre una risagomatura del corpo diga con un maggiore volume di circa 300.000 metri cubi per un totale quindi di 1,3 milioni di metri cubi. La regione Calabria - nelle more dell'esecuzione dell'intera opera per la quale il finanziamento assentito risultava oramai insufficiente - al fine di sanare quantomeno lo stato del territorio gia' interessato dagli scavi (nella zona di imposta della diga), procedette alla redazione di un progetto di «messa in sicurezza». Detto progetto, a stralcio della «VIII perizia» sopra menzionata, e' stato approvato dal Comitato tecnico regionale (con parere n. 451 del 27 giugno 2001) ed oggetto di contratto con l'impresa Torno Internazionale S.p.A. nel novembre 2002; direttore dei lavori e' stato nominato il co-progettista, ing. A. Trevisan e la consegna lavori e' avvenuta il 15 febbraio 2003. I lavori prevedevano l'esecuzione di alcune delle opere contemplate nell'originario progetto esecutivo approvato, salvo modesti aggiustamenti, il cui criterio ispiratore e' sinteticamente riferibile a1 ripristino, mediante getto basale di calcestruzzo, del carico litostatico tolto, essendo stata esclusa gia' dalle precedenti indagini (anni 1988-1991) ogni interferenza del dissesto con la fondazione diga; a cio' si aggiungevano il completamento degli interventi sul dissesto ed altre opere sussidiarie a valle diga. Nel frattempo si era sviluppata in sede regionale una ipotesi di ridimensionamento dell'opera, senza peraltro alcun interessamento formale del Servizio nazionale dighe (gia' Registro italiano dighe). A seguito della delibera di giunta n. 1159/2002, la regione Calabria, nel riprogrammare il volume di invaso nella originale dimensione di centodue milioni di metri cubi ha chiesto al progettista e direttore dei lavori di contemperare le lavorazioni gia' in appalto con le riprogrammate esigenze regionali espresse dalla giunta; il direttore lavori ha quindi redatto una perizia di variante tecnica (stralcio funzionale della VIII perizia - messa in sicurezza dell'opera - perizia di variante tecnica gennaio 2005). Con detta perizia di variante veniva sostanzialmente previsto: il completamento, con alcune modifiche esecutive, degli interventi di consolidamento del versante in spalla sinistra (effettuati, come prima fase, nel 1993-1995); l'esecuzione di parte del corpo diga, limitatamente ai conci centrali (nn. 5-6-7-8 e nn. 4-9) fino ad una quota massima di 312 metri sul livello del mare (quota avandiga 313 m slm), con cio' articolando diversamente i getti di calcestruzzo rispetto al getto continuo lungo l'intera imposta previsto negli appaltati lavori di «messa in sicurezza»; una maggiore curvatura del corpo diga, ferma restando l'imposta in destra e con spostamento verso valle di circa 29,5 metri dell'imposta in sinistra, nonche' il serraggio dei giunti fra i conci del corpo diga; l'adeguamento della vasca di dissipazione, e della successiva restituzione in alveo, alle risultanze dell'effettuato modello idraulico; nuova strumentazione di controllo della diga, dei fronti di scavo e del versante in spalla sinistra. La perizia conteneva, altresi' gli studi relativi ai calcestruzzi da utilizzare per la costruzione dello sbarramento, peraltro non ancora esaustivi, e i dettagli esecutivi dei cementi armati relativi ai manufatti della vasca di dissipazione e delle opere di protezione dell'alveo a valle. In proposito, il Registro italiano dighe (con nota n. Registro italiano dighe/6083 del 13 luglio 2005) ha trasmesso, per esame e parere, la perizia alla Presidenza consiglio superiore dei lavori pubblici che, con nota n. 419 del 15 settembre 2005, ha ritenuto necessario, per il proseguimento dell'avviata attivita' istruttoria, acquisire le seguenti integrazioni: elaborazioni idrologiche relative ai bacini idrografici da allacciare con canali di gronda; risultati delle indagini delle prove i sito sui grandi elementi di calcestruzzo, con previsione delle caratteristiche meccaniche a trazione; illustrazione delle modalita' di esecuzione dei getti di calcestruzzo: periodo-stagione dell'inizio dei getti e tempistica della ripresa dei getti stessi; rapporti sulle analisi termoelastiche condotta per l'opera; ulteriori verifiche statiche e dinamiche del corpo diga indicato in perizia, anche con riguardo agli effetti di incremento della curvatura rispetto all'asse della diga sulle sollecitazioni indotte sulle «spalle», in relazione al previsto serraggio dei giunti. Parimenti, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha ritenuto anche «utile» acquisire informazioni da parte del Comitato tecnico regionale della Calabria sullo stato dei finanziamenti dell'opera nel suo complesso cio' al fine di evitare una ulteriore esecuzione di opere per stralci, con particolare riferimento al corpo diga. Dette richieste sono state inoltrate dal Registro italiano dighe, con nota 8291/UCPL del 16 settembre 2005, al soggetto attuatore. In riferimento a quanto chiesto, l'assessore ai lavori pubblici della regione Calabria (con nota 1345 del 20 ottobre 2005), ha confermato al Registro italiano dighe l'avvio delle attivita' progettuali volte a fornire le integrazioni e i chiarimenti sopra richiamati. Nel contempo ha anche confermato la fase di acquisizione dei fondi necessari per il completamento in continuita' dell'intera opera nella configurazione originaria approvata (V= 102 x 106 metri cubi), preannunciando, peraltro, possibili conseguenti modificazioni ed integrazioni della perizia stessa. Stante il tempo trascorso, il Consiglio superiore dei lavori pubblici (con nota n. 592 del 8 dicembre 2005) ha restituito al Registro italiano dighe gli elaborati di perizia, in attesa dell'invio della richiesta documentazione integrativa che, peraltro, e' stata dal Registro stesso piu' volte sollecitata al soggetto attuatore/concessionario e non essendo pervenuti gli elaborati integrativi richiesti, formalmente restituita con nota n. RID/2170 UCPL del 23 febbraio 2006. Nel frattempo risulta intervenuto un contenzioso tra la curatela fallimentare del progettista originario e il Concessionario relativo alla piena disponibilita' del progetto. Al riguardo si riferisce che, nelle more della definizione del predetto contenzioso, e' subentrato il dott. ing. Domenico Barrile quale nuovo direttore dei lavori, in sostituzione del dott. ing. Alberto Trevisan. Successivamente la SORICAL (con note n. 2797 del 5 aprile 2006 e n. 4634 del 29 maggio 2006) ha trasmesso al Registro italiano dighe un aggiornamento della suddetta perizia di variante tecnica (datata marzo 2006 ed a firma del Responsabile unico del procedimento dott. ing. F. Bajetti e del subentrato direttore dei lavori dott. ing. D. Barrile). Detto aggiornamento, nel ritenere opportuno eseguire il corpo diga di calcestruzzo senza soluzioni di continuita', rimanda ad una fase successiva gli aspetti tecnici connessi con la costruzione del corpo di sbarramento vero e proprio e pertanto affronta nello specifico esclusivamente gli aspetti connessi con la vasca di dissipazione e con il consolidamento del dissesto in sponda sinistra, ivi compresa la relativa strumentazione di controllo. Il Registro italiano dighe ha istruito detto aggiornamento della perizia di variante e ha ritenuto che gli elaborati presentati, che peraltro prevedono una serie di opere nel frattempo gia' eseguite, costituiscono un adattamento alle effettive condizioni dei luoghi resi accessibili con l'inizio delle lavorazioni che hanno pertanto reso possibile determinare l'esatta configurazione geometrica dei fronti di scavo nonche' risultanze delle prove di modello fisico eseguite per la verifica della funzionalita' del complesso organi di scarico e di dissipazione. Il Registro italiano dighe (con nota n. 5531/UCPL del 26 giugno 2006) ha pertanto approvato, con prescrizioni e sotto il profilo esclusivamente tecnico, la perizia di variante «aggiornamento marzo 2006», con valenza di approvazione in sanatoria per quanto nel frattempo eseguito. Successivamente e' stata trasmessa alla centrale del Registro italiano dighe (con nota n. 803 del 9 ottobre 2006 dell'ufficio periferico di Catanzaro), una ulteriore perizia di variante tecnica n. 3, redatta dalla SORICAL ed a firma del Responsabile unico del procedimento ing. F. Bajetti e del direttore dei lavori ing. D. Barrile. Nel merito, la regione Calabria (con nota n. 4592 del 15 novembre 2006), nel confermare l'opera di sbarramento sull'Alto Esaro di interesse strategico, ha espressamente rappresentato l'opportunita' di eseguire i lavori dello sbarramento senza soluzioni di continuita', rimandando quindi ad un progetto aggiornato e di completamento la definizione degli aspetti tecnici relativi alla struttura dello sbarramento medesimo, chiesti in sede di istruttoria della perizia di variante tecnica (gennaio 2005) dal Consiglio superiore dei lavori pubblici (nota n. 419 del 15 settembre 2005). Nelle more di tali definizioni la Regione ha pertanto indirizzato la SORICAL a dare corso alla fase progettuale di completamento dei soli lavori accessori allo sbarramento, «comunque necessari alla messa in sicurezza dell'opera e della vallata», nel cui ambito devono essere inquadrati anche i lavori connessi con la realizzazione della strada di accesso al fondo diga (di cui alla citata perizia n. 3). Il Registro italiano dighe ha istruito la suddetta perizia di variante e (con nota n. RID/12393/UCPL del 27 novembre 2006), ha approvato gli elaborati, con prescrizioni, per quanto di competenza. A seguito dell'ordinanza del 7 marzo 2007 della procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, generata da un contenzioso fra il curatore fallimentare del progettista originario dell'opera e la stazione appaltante e relativa ad oneri e titolarita' della progettazione, i lavori di costruzione delle opere sono stati sospesi. In data 28 giugno 2007 i lavori sono poi formalmente ripresi, con il contestuale dissequestro degli elaborati progettuali relativi alla costruzione delle opere complementari alla diga, e facenti parte delle richiamate due perizie di variante approvate. A seguito della ripresa dei lavori, si ha notizia che l'impresa Torno ha ceduto, previo assenso della SORICAL e della regione Calabria, il proprio ramo di azienda. Durante il secondo semestre 2007, sono stati portati avanti i lavori, seppure in maniera discontinua e rallentata, di costruzione della strada di accesso al fondo diga; in particolare risultano completati: la sistemazione dissesti sponda sinistra; i muri della vasca di dissipazione; i muri del canale di restituzione; i rivestimenti in sponda destra e sinistra del canale; le opere di restituzione in alveo; le spalle del ponte della strada di fondo valle. In definitiva, allo stato attuale, risultano pressoche' completati i lavori appaltati, che, si ribadisce, sono solo quelli relativi alla messa in sicurezza del sito (fondazione diga e spalle) e quelli delle opere accessorie di valle (vasca di dissipazione, soglie del canale di restituzione, strada di collegamento spalla sinistra-fondovalle). Si rimane pertanto ancora in attesa delle integrazioni progettuali relative al corpo di sbarramento vero e proprio, che, come comunicato dalla regione Calabria (nota n. 4592 del 15 novembre 2006 gia' citata) risultano in fase di predisposizione da parte del concessionario, anche a seguito di un approfondimento delle conoscenze geologiche e geotecniche del sito, che il soggetto attuatore (SORICAL) ha comunicato di aver acquisito mediante l'esecuzione di recenti ulteriori indagini geognostiche. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Altero Matteoli.



 
Cronologia
sabato 24 maggio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    A Kobe, in Giappone, si svolge il vertice dei ministri dell’ambiente dei Paesi del G8 sul contenimento dell’innalzamento medio della temperatura dell’atmosfera terrestre e sulle conseguenti influenze sul clima.

venerdì 30 maggio
  • Parlamento e istituzioni

     

    Con decreto del Presidente della Repubblica, Guido Bertolaso è nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la gestione dell'emergenza nello smaltimento dei rifiuti in Campania.