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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00303 presentata da GRIMOLDI PAOLO (LEGA NORD PADANIA) in data 20080610

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00303 presentata da PAOLO GRIMOLDI martedi' 10 giugno 2008 nella seduta n.015 GRIMOLDI. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: sette luoghi della penisola riuniti in un itinerario storico/turistico denominato «Italia Longobardorum, centri di potere e di culto» sono stati proposti all'Unesco per il loro inserimento nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanita'; tra i predetti «sette comuni» non sono stati inseriti il comune di Pavia che fu capitale del regno longobardo per piu' di 200 anni dal 572 al 774, e quello di Monza dove la regina Teodolinda fondo' il duomo e diede origine al suo famoso Tesoro, con preziose donazioni, tra cui la Corona Ferrea; la candidatura della «pattuglia longobarda» da cui Pavia e Monza sono state escluse, nasce dal lungo e sistematico lavoro svolto dal Comitato istituzionale «Cividale per l'Unesco» che ha presentato, nella primavera del 2006, un progetto ad hoc anche alla Borsa italiana del turismo di Milano. Oltre ai due capofila, il progetto pare prevedesse la presenza di localita' venete, friulane e lombarde tra cui Monza e Pavia; nel 2004 la giunta comunale avrebbe avanzato la candidatura della citta' di Pavia, come sito simbolo della presenza longobarda in Lombardia, ma l'Unesco avrebbe preferito prediligere la monumentalita' piuttosto che l'importanza storica; nella citta' di Pavia rimangono soprattutto cripte risalenti all'epoca longobarda, poco vistose ed eclatanti ma sicuramente molto importanti; i Longobardi hanno fatto della lombardia, che non a caso deve proprio a loro in suo nome, il cuore del regno, fissandone la capitale a Pavia e lasciando significative testimonianze artistiche nella stessa Pavia (cripta di Sant'Eusebio) e a Monza (dove si conservano la corona ferrea e altri capolavori di oreficeria longobarda); Monza ha radici molto antiche: il territorio fu abitato da popolazioni celtiche, ma divenne un vero nucleo con i romani e prese il nome di Modicia. Con i Longobardi acquisto' importanza e potere, tanto che venne scelta dalla regina Teodolinda come sua residenza e vi fece costruire un palatium e la Basilica di San Giovanni Battista. Riusci' a mantenere la sua importanza anche sotto i Franchi e nel periodo di Berengario. Poi passo' sotto il controllo di Milano seguendone tutte le vicissitudini. Nel 1324 venne assorbita dai Visconti che l'anno seguente tengono un castello. Nel 1499 e' concessa in feudo ai Belgioioso, cui seguiranno i De Leyva e i Durini fino al 1797. La basilica di San Giovanni Battista (Duomo), e' sicuramente il monumento piu' importante della citta', voluta dalla regina Teodolinda nel VII sec. La basilica si presenta con una imponente facciata in marmo a fasce orizzontali bianche e verdi ed un grande rosone centrale, progettata da Matteo da Campione nel 1396, il quale apporto' altre modifiche alla struttura. Il campanile alto 80 metri venne costruito nel 1606 da Ercole Turati. L'interno, a croce latina e tre navate, e' ricco di affreschi e tele che documentano le stagioni della pittura lombarda fra gotico e rococo'. Numerose sono le testimonianze a sua storia, come il prezioso paliotto d'altare, sbalzato su una lastra d'argento dorato, la cantoria in marmo nella navata centrale, attribuita a Matteo da Campione, la Cappella detta della Regina Teodelinda, ornata da pregevoli affreschi degli Zavattari (1444), dove e' conservata la leggendaria Corona Ferrea; dal Duomo si accede anche al Museo dove e' custodito il famoso tesoro, la raccolta piu' ricca di cimeli d'arte barbarica tra il IV e IX secolo, tra cui il Dittico di Stilicone, 16 ampolline di stagno provenienti dalla Terra Santa, la Croce di Adaloaldo, l'Evangelario di Teodelinda, la Chioccia con i pulcini, il Reliquario del dente di San Giovanni, oltre ad altri preziosi oggetti di epoche successive, come il Calice di Gian Galeazzo Visconti, gli arazzi Millefleures e l'antica collezione di argenterie lombarde dei secoli XVI-XIX; su sette luoghi inseriti nell'itinerario longobardo, ben quattro appartengono alla «Langobardia minor», costituita da ducati centro meridionali di Spoleto e Benevento -: in base a quali criteri le citta' di Monza e Pavia sono state escluse dal progetto promosso dal Comitato istituzionale «Cividale per l'Unesco»; se, al di la' delle possibili incomprensioni verificatesi tra la macchina burocratica locale e i tecnici del ministero che hanno seguito l'iter introdotto dal predetto Comitato, non ritenga doveroso adoperarsi affinche' la citta' di Pavia, capitale per oltre due secoli del regno longobardo, e la citta' di Monza, scelta dalla regina Teodolinda come sua residenza, vengano introdotte nell'elenco dei luoghi significativi della civilta' longobarda che il ministero per i beni culturali ha presentato all'Unesco. (4-00303)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata giovedi' 23 ottobre 2008 nell'allegato B della seduta n. 071 All'Interrogazione 4-00303
presentata da PAOLO GRIMOLDI Risposta. - Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si ritiene opportuno, in via preliminare, sottolineare che per l'individuazione dei beni da proporre per le candidature United Nations Educational Scientific and Cultural Organization (UNESCO) il Ministero per i beni e le attivita' culturali e' tenuto a seguire i criteri e le procedure indicate dall'UNESCO. In proposito e' utile ricordare che la lista dei siti Patrimonio dell'umanita' comprende esclusivamente le tipologie di beni, elencate all'articolo 1 della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio mondiale culturale e naturale dell'UNESCO. Tale elenco prevede esclusivamente beni immobili, pertanto non sono ammesse candidature che facciano riferimento unicamente a fatti storici o che comprendano beni mobili. Gli aspetti relativi all'importanza storica delle due citta', Pavia e Monza, nonche' la presenza di manufatti di rilevanza notevole, quale e' senza dubbio la Corona ferrea, non possono essere considerati pertinenti ai fini delle proposte di iscrizione nella lista del patrimonio mondiale. Per quanto riguarda le candidature relative al patrimonio archeologico e monumentale, si rende necessario selezionare edifici di grande evidenza e che rivestano il carattere dell'eccezionalita' od esemplarita'. Poiche' si devono presentare beni da inserire in una lista di eccellenze mondiali, e' necessario segnalare esclusivamente edifici ben tutelati e in ottimo stato di conservazione. Infine, nel momento in cui si propone un bene da inserire nella lista, risulta una conditio sine qua non che debba essere garantita la sua fruibilita'. Questi sono i criteri indicati dall'UNESCO, ai quali e' necessario attenersi scrupolosamente nella predisposizione delle candidature italiane. Con riferimento alle due citta' escluse dalla candidatura si ritiene di dover precisare quanto segue. MONZA Certamente Monza ha svolto un ruolo significativo in eta' longobarda, ma, come sopra precisato, non basta l'importanza storica per richiedere l'inserimento nella Lista UNESCO, occorre anche l'evidenza monumentale. Paolo Diacono porta testimonianza nell'Historia Langobardorum del Palatium costruito a Monza da Teodolinda - uno dei primi edifici fatti eseguire direttamente dai Longobardi, che, era annesso alla Chiesa di San Giovanni Battista; oggi, comunque, non rimane alcuna evidenza monumentale di quella fase storica. La basilica voluta da Teodolinda - che, seppure con trasformazioni successive, sopravvisse come cappella palatina fino al 1300 - fu abbattuta per una integrale ricostruzione del tempio nello stesso secolo, cosi' come ricordato anche nel testo dell'interrogazione. Essa si trovava appunto dove sorge l'attuale duomo, nel quale si conserva la Corona ferrea, probabile insegna regale ostrogota che entro' a far parte del tesoro dei Longobardi. Come gia' sottolineato in premessa, trattandosi di manufatto mobile, essa non puo' essere considerata per l'iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. PAVIA La fase longobarda della citta' che fu capitale del regno e' stata cancellata a piu' riprese: oggi rimangono evidenze rarefatte di alcuni episodi architettonici e testimonianze erratiche, scarsamente ricomponibili in un quadro di insieme. Per quanto concerne la chiesa di Santa Maria delle Cacce, della fase longobarda rimangono: una esigua porzione del muro perimetrale nord e la cripta triabsidata; l'edificio e' pero' chiuso ed in stato di abbandono da almeno venti anni (se non di piu'); inoltre si trova in uno stato di conservazione pessimo. La chiesa longobarda di S. Maria in Pertica e' testimoniata solo da alcuni schizzi di Leonardo. La superstite cripta di S. Eusebio mostra indubbiamente alcune sia pure esigue parti piu' antiche (capitelli e brandelli di muratura) nella compagine pervenuta, attribuibile all'XI secolo, che non danno pero' possibilita' di ricostruire la facies originaria. Anche tale struttura e' normalmente chiusa al pubblico. La tomba dipinta della badessa Ariperga, scoperta nel 1996 sotto il pavimento della sala di lettura della facolta' di economia e commercio dell'Universita' degli studi di Pavia, non rappresenta un'evidenza sufficiente a giustificare l'inserimento di Pavia nella candidatura. Analogo discorso per i manufatti mobili conservati nel museo di Pavia che, come ricordato, non sono inseribili nella lista del patrimonio mondiale. Si sottolinea infine che, nonostante per i motivi oggettivi sopra riferiti non sia stato possibile inserire Monza e Pavia nel sito Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.) nel piano di gestione del sito proposto per l'iscrizione nella lista, sono comunque previste azioni di rete che coinvolgeranno anche i siti longobardi esclusi dalla candidatura; infatti, nella consapevolezza della rilevanza storica delle due citta', le stesse, gia' da tempo, sono state inserite nel relativo piano di gestione. In quest'ottica, tra l'altro, nel piano della sensibilizzazione e' inserita un'azione, gia' in corso, denominata Expo scuola, in cui e' presente anche Pavia ed entro breve saranno avviate anche altre azioni di valorizzazione, finanziate dalla regione Lombardia, che contribuiranno a mettere in evidenza il ruolo storico svolto da entrambe le citta'. Per completezza di esposizione mi sembra doveroso segnalare all'Onorevole Interrogante che, a seguito di sopralluogo effettuato dal funzionario responsabile dell'ufficio UNESCO del Ministero per i beni e le attivita' culturali, sono stati presi accordi con l'amministrazione Comunale della citta' di Pavia, che si e' resa disponibile a svolgere un ruolo di coordinamento per la candidatura, in verita' molto complessa, come quella della via Francigena, nell'elenco della lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO delle chiese romaniche di Pavia. Le posso assicurare che il ministero conferma un forte interesse per l'ipotesi di candidatura della via Francigena, in quanto tale proposta presenta aspetti di grande interesse per le permanenze che ancora oggi possono testimoniarne il valore culturale, ma anche l'alto significato immateriale che l'arricchisce. Il Ministro per i beni e le attivita' culturali: Sandro Bondi.



 
Cronologia
martedì 3 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    A Roma presso la sede della FAO si svolge il secondo vertice mondiale sulla sicurezza alimentare. All’incontro partecipano 181 paesi.

mercoledì 11 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con modificazioni, il disegno di conversione del decreto-legge 23 aprile 2008, n. 80, recante misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo (C. 1094), che sarà approvato definitivamente dal Senato il 19 giugno (legge 23 giugno 2008, n. 111) (salvataggio Alitalia).