Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01185/155 presentata da MARINI CESARE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080626
Atto Camera Ordine del Giorno 9/1185/155 presentato da CESARE MARINI giovedi' 26 giugno 2008 nella seduta n.024 La Camera, premesso che: i primi atti normativi del Governo e della maggioranza hanno un'impronta antimeridionalista, manifestata nella sottrazione dei fondi, destinati dal Governo Prodi a finanziare alcune importanti infrastrutture della Calabria e della Sicilia, alla viabilita' provinciale, nonche' dal blocco di spese che, in parte, penalizzano il Mezzogiorno, quali: fondi per i danni alle produzioni agricole in Sicilia, fondi per le isole minori, risorse per la mobilita' sulla Salerno-Reggio Calabria, risorse alle infrastrutture al servizio della Fiera del Levante di Bari, risorse destinate alla fondazione dell'Istituto Mediterraneo di Ematologia, risorse destinate alla Commissario per il Porto di Gioia Tauro, incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marittimo, ulteriori finalizzazioni; la maggiore dotazione finanziaria, pari a 1,3 miliardi di euro necessari per fare fronte alla soppressione del gettito ICI, riguarda infrastrutture maggiori di due regioni, Calabria e Sicilia, deficitarie rispetto al Centro Nord. Infatti, come si puo' leggere nel Rapporto Svimez del 2007 il decifit di infrastrutture autostradali del Mezzogiorno e' pari al 77,7, avendo come riferimento l'Italia pari a cento, a fronte del 115,4 del Centro Nord. Nella stessa relazione si legge che le regioni meno dotate sono la Sicilia e la Calabria; utilizzare risorse finanziarie destinate alla Sicilia e alla Calabria dimostra insensibilita' verso popolazioni che alle ultime elezioni hanno espresso un ampio consenso per il Popolo della Liberta'; il provvedimento di detassazione degli straordinari avra' una ricaduta trascurabile nel Mezzogiorno per il fatto che il bacino potenziale di lavoratori investiti dalla norma riguarda aree e fasce forti della forza lavoro: uomini e grandi imprese. Le grandi imprese, come tutti sanno, sono ubicate nella stragrande maggioranza nel Centro Nord, per cui gli effetti positivi non determineranno un aumento di produttivita' nel Mezzogiorno. Una misura, quindi, come ha posto in luce il Vicedirettore della Svimez, che «tende a distribuirsi sull'occupazione dei dipendenti in maniera inversa al livello delle retribuzioni; cioe' chi mediamente guadagna di meno, tende anche a fare a meno ore di straordinario e quindi a non avere benefici da tale misura»; il Governatore della Banca di Italia, nelle ultime considerazioni finali del 31 maggio scorso, sostiene che le potenzialita' di espansione dell'economia meridionale sono maggiori rispetto a quelle del Centro Nord, a condizione che migliori la spesa pubblica e quella dei servizi; la prospettiva di un area di libero scambio nel Mediterraneo, decisa nella Conferenza di Barcellona, tra i Paesi del Nord Africa e l'Unione Europea, creera' un grande mercato che potra' avere come centro geopolitico l'Italia e in particolare il Mezzogiorno; le regioni meridionali sono naturalmente l'avamposto territoriale dell'Europa per la posizione di area di raccordo per i traffici che si svilupperanno, a condizione che siano dotate di una rete moderna di infrastrutture e servizi e sia garantito l'ordine pubblico e la sicurezza del territorio; il Governo ha rifiutato qualsiasi confronto per trovare una copertura alternativa a quella che sottrae risorse alla Sicilia e alla Calabria per oltre due miliardi di euro; impegna il Governo a realizzare un programma di interventi infrastrutturali e di servizi, con la relativa copertura finanziaria, in grado di promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno. 9/1185/ 155 . Cesare Marini, Minniti, Oliverio, Villecco Calipari, Lo Moro, Laratta, Lagana' Fortugno.