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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00708 presentata da BITONCI MASSIMO (LEGA NORD PADANIA) in data 20080716

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00708 presentata da MASSIMO BITONCI mercoledi' 16 luglio 2008 nella seduta n.036 BITONCI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: lo scorso novembre il Comune di Padova ha deciso di trasferire in un'altra zona della citta' la Moschea attualmente situata in via Anelli; la decisone del comune di Padova e' stata giustificata dalla necessita' di trovare un luogo dove poter edificare una struttura notevolmente piu' grande vista la crescita esponenziale dei fedeli musulmani nella provincia. Presenza che e' stata quantificata in oltre 7000 persone; la scelta del Comune non e' stata apprezzata da una parte consistente della cittadinanza, sia perche' il fabbricato, di proprieta' del Comune, verrebbe ristrutturato a spese della comunita' padovana attraverso la firma di un improbabile contratto di concessione, sia perche' tale importante decisione che coinvolge tutta la comunita' dovrebbe essere demandata ad un referendum popolare; la scelta del Comune di trasferire la moschea comporta un impatto sociale che non puo' e non deve essere sottovalutato; e' necessario intervenire in tempi rapidi anche attraverso l'utilizzo della normativa d'urgenza per stabilire che le Regioni, in attuazione di quanto stabilito in materia di governo del territorio dal terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione, possano concedere l'autorizzazione per la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni di culto, per la ristrutturazione o il loro cambiamento d'uso, alle confessioni religiose che non abbiano stipulato intesa con lo Stato secondo quanto disposto dall'articolo 8 della Costituzione, solo previa presentazione da parte del richiedente di apposita domanda da presentare alla Regione interessata corredata di progetto edilizio, dal piano economico finanziario e dall'elenco degli eventuali finanziatori italiani o esteri, sottoscritta da un numero di aderenti all'associazione stessa con atto notarile e approvata mediante referendum da parte della popolazione del Comune interessato, secondo le disposizioni del relativo statuto comunale; la scelta del comune presa in modo discrezionale senza il coinvolgimento dei cittadini ha causato una diffusa insoddisfazione che e' sfociata in diverse azioni di protesta; la Lega Nord da subito criticato in via ufficiale l'atteggiamento politico-programmatico del Comune e organizzato una manifestazione di protesta per venire incontro alle istanze dei cittadini; durante le manifestazioni di protesta organizzate dalla Lega Nord alle quali hanno partecipato numerosi cittadini, il capogruppo del partito al comune di Padova, Mariella Mazzetto ed il Segretario Provinciale della Lega Nord, Cons. Regionale Maurizio Conte, assieme ad altri colleghi e militanti di partito, con una azione provocatoria, hanno fatto passeggiare un maialino sul terreno destinato alla futura costruzione della Moschea, onde impedirne la edificazione dal momento che l'animale e' impuro secondo la cultura islamica; contro la plateale passeggiata si sono immediatamente sollevate le critiche del sindaco di Padova, Flavio Zanonato, e di altri esponenti dei partiti di sinistra che hanno stigmatizzato il comportamento come volgare ed oltraggioso nei confronti dei credenti musulmani e della loro religione; a seguito della singolare manifestazione e' stato prontamente aperto un procedimento penale nei confronti del Segretario Provinciale del partito padovano Maurizio Conte, del Consigliere Comunale di Padova Mariella Mazzetto del Segretario Cittadino Leandro Comacchio, del Segretario di Circoscrizione Giovanni Battista Baldan e dell'allora Segretario cittadino Fabrizio Boron, indagati per il reato di offesa a una confessione religiosa previsto dall'articolo 403 del codice penale; in merito, il Pubblico Ministero Emma Ferrero, lo scorso 23 maggio ha addirittura chiesto una proroga del termine per le indagini preliminari, in ragione del fatto che sono ancora in corso indagini di polizia giudiziaria sui fatti risalenti al 9 novembre 2007; per le indagini, dirette ad accertare la portata offensiva e discriminatoria delle condotte messe in atto agli esponenti della Lega Nord ed iniziate nel dicembre del 2007, e' stata richiesta una proroga addirittura fino al 23 gennaio 2009; confidiamo che entro tale data le indagini possano «finalmente» condurre a risultati concreti; secondo gli ultimi dati disponibili, nel circondario di Padova sono in costante aumento omicidi, tentanti omicidi, rapine, furti, estorsioni, di fronte ai quali le esigenze di tutela dei cittadini sono continuamente disattese a causa della certificata crisi della giustizia italiana, incapace di dare risposte giudiziarie in tempi utili; nella relazione di inaugurazione per l'anno giudiziario in corso, e' stato sottolineato dal procuratore della Corte d'Appello di Venezia, dottor Ennio Fortuna, come «non si rende un giusto servizio quando le forme piu' bieche, depravate, violente della delinquenza vengono trattate con un'indulgenza generalizzata» e profonda preoccupazione e' stata espressa per la crescita della criminalita' nella regione Veneto, ed in particolare nel comparto di Padova dove la delinquenza di matrice straniera occupa in modo prevalente i servizi di ordine pubblico; in tale contesto, e' incoraggiante notare la solerzia della magistratura nel perseguire i segnalati comportamenti «offensivi» messi in atto dagli esponenti della Lega; in Italia il fenomeno sociale della diffusione di centri islamici e moschee, in molti casi abusivi, sta subendo negli ultimi anni un allarmante crescita esponenziale. Nel giro di poco tempo sono sorte in tutta Italia: moschee di dimensioni enormi, centri culturali e religiosi, scuole coraniche e attivita' commerciali gestite direttamente dalle comunita' musulmane (macellerie, phone center eccetera); sempre piu' spesso, stando alle notizie pubblicate dagli organi d'informazione, ci troviamo dinnanzi a casi emblematici dove e' facilmente riscontrabile da un lato il manifesto rifiuto da parte delle comunita' musulmane presenti in Italia di rispettare le normative vigenti e di adeguarsi alla regole comportamentali e culturali del nostro Paese e dall'altro lato l'atteggiamento superficiale delle istituzioni che non comprendendone i rischi adottano semplicistiche soluzioni, mettendo conseguentemente in pericolo la sicurezza dei cittadini; il mantenimento di questa costosissima rete di associazioni islamiche in Italia e' impensabile senza il sostegno e la solidarieta' di moschee, centri universitari, donazioni, finanziamenti di Stati e banche che hanno come obiettivo la «diffusione della fede» (da'wa). È ipotizzabile, inoltre, che i finanziamenti di queste attivita', avvengano anche attraverso strutture parallele formate da commerci illeciti, riciclaggio di denaro, sfruttamento dell'immigrazione; e' noto che questi centri culturali, oltre ad essere sede di attivita' religiosa, diventano anche centri della vita sociale e politica della comunita' musulmana; l'Islam si presenta fin dalle origini come un progetto globale che include tutti gli aspetti della vita, Include un modo di vivere, di comportarsi, di concepire il matrimonio, la famiglia, l'educazione dei figli, perfino l'alimentazione. In questo sistema di vita e' compreso anche l'aspetto politico: come organizzare lo Stato, come agire con gli altri popoli, come rapportarsi in questioni di guerra e di pace, come relazionarsi agli stranieri, eccetera. Tutti questi aspetti sono stati codificati a partire dal Corano e dalla sunna e sono rimasti «congelati» nei secoli. La legge religiosa determina la legge civile e gestisce la vita privata e sociale di chiunque vive in un contesto musulmano, e se questa prospettiva e' destinata a rimanere immutata come e' accaduto finora, la convivenza con chi non appartiene alla comunita' islamica non puo' che risultare difficile; per l'islam «l'adunata per l'esercizio del culto» e' la massima espressione di fede e in quel momento il leader della comunita' musulmana, l'imam, rappresenta, in sintesi, quello che per noi sono insieme il vescovo, il sindaco e il preside di una scuola; la legge islamica, rivolgendosi l'islam a tutta l'umanita', e' una legge personale e non dipende in nessun modo dall'elemento territoriale. La stessa nazionalita' non e' collegata, come avviene nella tradizione occidentale, allo jus sanguinis e allo jus loci, ma allo jus religionis, cioe', alla appartenenza ad una comunita' di credenti che non e' legata all'esistenza di un'entita' statuale; mentre oramai e' palese che anche in Italia all'interno di alcune comunita' islamiche si annidi la presenza di gruppi eversivi allo stesso tempo non e' invece facilmente riscontrabile una collaborazione con le Forze dell'ordine e la magistratura da parte di quei musulmani che si dichiarano moderati e che continuano a chiedere diritti dimostrando la volonta' di volersi integrare nella nostra societa'; e' stato piu' volte documentato da fonti giornalistiche che molto spesso, in occasione di funzioni religiose o di semplici incontri associativi, gli imam predicano odio nei confronti della cultura occidentale e sentenziano condanne contro tutti coloro che non si comportano secondo i dettami coranici (inutile ribadire come questi, in molti casi, siano antitetici ai principi e ai valori su cui e' fondata la nostra tradizione culturale e che come tali si ritrovano anche nella Costituzione italiana); e' necessario quindi ribadire come non vi potra' mai essere integrazione senza la preventiva accettazione da parte di tutta la comunita' islamica del principio fondamentale della separazione inequivocabile tra la sfera laica e quella religiosa e delle normative vigenti in materia di liberta' individuale e di pensiero, di obbligo scolastico, di autodeterminazione e di uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge, lo status giuridico o religioso delle donne, il rispetto del diritto di famiglia e dell'istituto del matrimonio, dei minori e dei non credenti e il trattamento degli animali; l'assenza di azioni istituzionali volte a scoraggiare tale fenomeno ha conseguentemente portato alla diffusione di uno stato di illegalita' nel quale le organizzazioni islamiche di matrice fondamentalista hanno potuto operare in piena liberta' -: se il ministro possa fornire al Parlamento una mappatura completa di tutti centri culturali islamici presenti in Italia ed una scheda informativa sulle relative modalita' di organizzazione e finanziamento; quali provvedimenti il ministro intenda adottare per garantire da un lato la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalita' da parte delle comunita' musulmane presenti in Italia e dall'altro il diritto all'esercizio del culto a tutte le confessioni religiose presenti nel nostro Paese. (4-00708)

 
Cronologia
martedì 15 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 322 voti favorevoli, 267 contrari e 8 astenuti, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica (C. 1366), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

mercoledì 16 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con modificazioni, il ddl di conversione del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica (C. 1366), che sarà approvato definitivamente dal Senato il 23 luglio (Legge 24 luglio 2008, n. 125).

lunedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 323 voti favorevoli e 253 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, , recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (C. 1386-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.