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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01386/106 presentata da FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080722

Atto Camera Ordine del Giorno 9/1386/106 presentato da MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI testo di mercoledi' 23 luglio 2008, seduta n.041 La Camera, premesso che: per completare la riforma Biagi del mercato del lavoro e' necessario «disporre anche in Italia di un nuovo assetto della regolazione e del sistema di incentivi e ammortizzatori, che concorra a realizzare un bilanciamento tra flessibilita' e sicurezza»; e' necessario riformare integralmente il sistema delle integrazioni al reddito dei disoccupati con un sistema universale di ammortizzatori sociali che assicuri il lavoratore nel momento in cui passa dallo stato di occupazione a quello di disoccupazione, come e' stato ripetutamente ribadito dallo stesso Marco Biagi in numerose pubblicazioni; l'attuale sistema di ammortizzatori, infatti: e' iniquo, perche' solo il 28,5 per cento delle persone in cerca di lavoro e solo 22,5 per cento dei disoccupati riceve una integrazione al reddito. In Italia, su cento disoccupati poco meno di un quarto riceve un sussidio mentre tre quarti devono arrangiarsi come possono. Ma anche fra quanti hanno il privilegio di ricevere un sussidio di disoccupazione, si registra un'ulteriore ingiustizia fra chi appartiene alle categorie privilegiate che riceve un sussidio che copre l'80 per cento dell'ultima retribuzione per un periodo che puo' essere prorogato anche fino a sei anni, mentre la maggioranza, i meno rappresentati, deve accontentarsi per sei mesi del 50 per cento dell'ultimo stipendio e per il settimo mese del 40 per cento; non compensa la maggiore flessibilita' del lavoro con maggiore sicurezza, perche' non offre alcuna tutela significativa ai lavoratori non standard, quelli che passano da un'attivita' all'altra con frequenti periodi di disoccupazione (2,7 milioni). Fra questi vi sono: 2 milioni di dipendenti a tempo determinato che possono beneficiare solo della modesta indennita' di disoccupazione per 8 mesi al 60 per cento dello stipendio; un po' meno di 700.000 co.co.co e co.co.pro, apprendisti e occasionali che sono completamenti esclusi da qualsiasi forma di copertura per i periodi di disoccupazione; 6 milioni di autonomi in gran parte privi di alcuna tutela contro la disoccupazione; tutela il posto di lavoro non i lavoratori, perche' costituito in gran parte dalle due casse integrazione - istituti sconosciuti negli altri paesi industrializzati - che prevedono, solo per alcune categorie privilegiate, la conservazione formale del posto di lavoro anche quando la crisi e' irreversibile e, in alcuni casi, quando la fabbrica e' chiusa e la prosecuzione del sussidio con l'indennita' di mobilita', possibilmente fino al pensionamento. La rigidita' del mercato e l'uso distorsivo dei sussidi e' un ostacolo alla mobilita', emargina definitivamente i lavoratori dal mercato del lavoro e impedisce di assicurare loro le condizioni per trovare piu' facilmente e velocemente un altro impiego, anche attraverso una migliore qualificazione professionale; deresponsabilizzante e inefficiente, perche' gli ammortizzatori, in alcuni casi troppo generosi per l'entita' del sussidio e la sua durata, disincentivano la ricerca del lavoro e favoriscono il lavoro nero, non sono vincolati a misure per il reinserimento lavorativo, all'impegno di ricerca attiva del lavoro da parte del disoccupato (patto di servizio) e di fatto non consentono di sanzionare chi si sottrae a questo impegno non accettando le offerte di lavoro proposte dai servizi pubblici e privati per l'impiego; e' disorganico e basato sull'abuso delle deroghe, perche' costituito da un numero eccessivo di misure e di eccezioni per singole categorie, con una stratificazione normativa che produce abusi, diversamente dagli altri paesi europei dove sono previsti al massimo tre livelli: assicurativo, assistenziale e d'inserimento; e' dispendioso a causa del buco nero dell'agricoltura, perche' mentre tutti i trattamenti d'integrazione al reddito previsti per il sistema industriale e per i servizi si autofinanziano interamente (prestazioni e coperture figurative) attraverso i contributi di imprese e lavoratori, i diversi sussidi per l'agricoltura producono un saldo passivo di 1,3 miliardi di euro a fronte di contributi pari a 86 milioni, distribuendo a pioggia sussidi a quasi 600 mila lavoratori agricoli su 990 mila (60 per cento); l'articolo 28 della legge 24 dicembre 2007 n. 247 delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o piu' decreti legislativi finalizzati a riformare la materia degli ammortizzatori sociali per il riordino degli istituti a sostegno del reddito, nel rispetto dei principi e criteri definiti dalla stessa legge, impegna il Governo a valutare l'opportunita' di adottare le opportune iniziative volte ad attuare la delega prevista dalla legge 24 dicembre 2007 per la riforma degli ammortizzatori sociali al fine di creare «uno strumento unico indirizzato al sostegno del reddito e al reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati senza distinzione di qualifica, appartenenza settoriale, dimensione di impresa e tipologia di contratti di lavoro», integrato, sulla base del modello di welfare to work , alle politiche attive del lavoro e a un regime sanzionatorio dei comportamenti elusivi dell'impegno a una ricerca attiva del lavoro da parte del disoccupato. 9/1386/ 106 . (Testo modificato nel corso della seduta) Farina Coscioni, Aprea, Nannicini, Tabacci, Portas, Zamparutti, Maurizio Turco, Beltrandi, Mecacci, Bernardini.

 
Cronologia
lunedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 323 voti favorevoli e 253 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, , recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (C. 1386-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva in via definitiva e all’unanimità il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona (C. 1519), approvato dal Senato il 23 luglio (legge 2 agosto 2008, n. 130).