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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01386/213 presentata da DUILIO LINO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080722

Atto Camera Ordine del Giorno 9/1386/213 presentato da LINO DUILIO testo di mercoledi' 23 luglio 2008, seduta n.041 La Camera, premesso che: a legislazione invariata e a regolamenti parlamentari vigenti, la sessione di bilancio ha regole ben precise, nei tempi e nei modi; gia' la scelta di anticipare la manovra a luglio 2008 e addirittura di farlo con un decreto-legge rappresenta una gravissima lesione delle prerogative del Parlamento, sostanzialmente costretto a recepire con la risoluzione sul documento di programmazione economico-finanziaria i contenuti e l'entita' della manovra anziche' anticiparli, e pertanto violando, ad avviso dei firmatari del presente ordine del giorno, l'articolo 81 della Costituzione, che attribuisce al Parlamento stesso una funzione di indirizzo e controllo in ordine alla destinazione e allocazione delle risorse pubbliche in relazione ai fini da perseguire nell'interesse della collettivita'; a questo si aggiunge un'altra rilevante violazione delle funzioni del Parlamento, relativa alla possibilita' di introdurre variazioni quantitative alla legislazione di spesa; il decreto, infatti, reca una norma generale di flessibilita' del bilancio, che, in via sperimentale, fino alla riforma della legge di contabilita' nazionale, consente di rimodulare «tra i programmi le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa» con poche limitate eccezioni, tanto che possono anche essere modificate, in aumento o in diminuzione, le singole autorizzazioni di spesa stabilite con legge sostanziale; le rimodulazioni tra i programmi possono essere effettuate, oltre che nel disegno di legge di bilancio e nel provvedimento di assestamento del bilancio di previsione, con decreto del Ministero dell'economia e finanze, qualora vi sia l'esigenza di interventi piu' tempestivi. In quest'ultimo caso, gli schemi dei decreti aventi ad oggetto rimodulazioni sono trasmessi al Parlamento per l'espressione del parere da parte delle commissioni parlamentari competenti per materia, e per i profili di carattere finanziario; si tratta di una norma dalla portata amplissima e inedita, che, ad avviso dei firmatari del presente ordine del giorno, comprime l'azione del Parlamento. Se, infatti, le rimodulazioni disposte con il disegno di legge di bilancio e di assestamento appaiono emendabili in sede di esame parlamentare, cosi' lasciando nella piena disponibilita' del Parlamento stesso le decisioni in materia di bilancio e di leggi di spesa, non altrettanto puo' dirsi per le rimodulazioni disposte con decreto ministeriale, che, nonostante i previsti pareri, comportano la possibilita' di modificare con atto amministrativo decisioni assunte con legge in conformita' all'articolo 81 della Costituzione e alla legislazione contabilistica di attuazione del dettato costituzionale; analoga forzatura, ad avviso dei firmatari del presente ordine del giorno, e' rinvenibile nell'inserimento da parte del Governo della norma di modifica della legge di contabilita' relativamente all'emendabilita' del disegno di legge finanziaria, modifica gia' dichiarata inammissibile dai Presidenti delle commissioni referenti, poi riformulata e ripresentata e su cui le commissioni aveva ritenuto di non procedere alla votazione; si tratta in sostanza della surrettizia soppressione, seppure in via sperimentale, dell'articolo 11, comma 3, lettera i-ter) , della legge n. 468 del 1978, soppressione che esclude la possibilita' di includere nella legge finanziaria norme che comportano aumenti di spesa o riduzioni di entrata e il cui contenuto sia finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale; ad essere in discussione non e' il merito della norma, su cui pure possono registrarsi convergenti valutazioni, ma piuttosto la possibilita' di modificare la legge di contabilita' con un decreto-legge, che anticipa i contenuti propri della legge finanziaria e che in ragione di tale natura e' considerato ad essa collegato. In tal modo, infatti, la norma regolata modifica la norma regolante, circostanza non coerente con lo spirito della legge n. 468 del 1978, che attribuisce contenuto tipico alla legge finanziaria, ne' con i regolamenti parlamentari, i quali prevedono un esplicito divieto anche con riferimento ai provvedimenti collegati; tali principi non hanno solo valore formale, ma corrispondono alla logica di non modificare le regole del gioco quando questo e' in corso, impegna il Governo a predisporre tutti gli strumenti necessari affinche' il Parlamento sia messo in condizione di poter monitorare costantemente gli effetti e le circostanze in cui si ricorra all'applicazione sperimentale delle predette previsioni, nonche' ad assicurare che la richiamata fase sperimentale sia limitata al primo esercizio successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto. 9/1386/ 213 . (Testo modificato nel corso della seduta) Duilio, Ventura, Baretta, Fluvi, Misiani, D'Antoni, Agostini, Boccia, Calvisi, Capodicasa, Cesario, Genovese, Marchi, Cesare Marini, Nannicini, Andrea Orlando, Rubinato, Vannucci, Carella, Causi, Ceccuzzi, De Micheli, Fogliardi, Gasbarra, Graziano, Losacco, Marchignoli, Pizzetti, Ria, Sposetti, Strizzolo.

 
Cronologia
lunedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 323 voti favorevoli e 253 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, , recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (C. 1386-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva in via definitiva e all’unanimità il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona (C. 1519), approvato dal Senato il 23 luglio (legge 2 agosto 2008, n. 130).