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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00768 presentata da MACCANTI ELENA (LEGA NORD PADANIA) in data 20080722

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00768 presentata da ELENA MACCANTI martedi' 22 luglio 2008 nella seduta n.040 MACCANTI, ALLASIA, TOGNI, BUONANNO, PASTORE, SIMONETTI, COTA, FOGLIATO, FEDRIGA, GIDONI, D'AMICO e FOLLEGOT. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: nel 2000, a fronte della volonta' manifestata dalla Repubblica Federale di Germania e da numerose fabbriche tedesche, tra cui la Daimlerchrysler, di risarcire tutti i danni subiti dai lavoratori coatti internati nei lager tedeschi durante il secondo conflitto mondiale, e' sorto in Piemonte il Comitato dei deportati in campo di sterminio nazista KZ e dei lavoratori coatti in fabbriche tedesche, con sede in Avigliana (Torino); il predetto Comitato, rappresentato dall'avvocato Luca Procacci del Foro di Torino, ha fatto parte del coordinamento (con sindacati ed altre associazioni) che, nel 2001, ha trattato le modalita' d'indennizzo con la OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ovvero l'organo delegato dalla Fondazione Tedesca «Memoria, Responsabilita' e Futuro» per l'istruttoria e l'erogazione dei risarcimenti; sennonche' la OIM ha non solo escluso dai risarcimenti gli ex internati militari italiani, invocando la Convenzione di Ginevra, peraltro del tutto violata nei lager nazisti, ma ha altresi' escluso dagli indennizzi anche buona parte dei deportati civili che avevano dato la prova dell'internamento e del lavoro in schiavitu' nei terribili campi di sterminio KZ con numerosissime sentenze ottenute con il patrocinio dell'avvocato Luca Procacci presso la Corte dei Conti di Torino; per tale motivo, nel 2004 il Comitato ha ritenuto di risolvere gli accordi inadempiuti dall'IOM e, conseguentemente, l'avvocato Luca Procacci ha iniziato la prima causa «pilota» per un gruppo di tredici ex internati di Torino e della Val di Susa, tutti civili e tutti con il riconoscimento del vitalizio ex legge n. 791 del 1980 «Legge Pertini», in quanto deportati nel campo di sterminio KZ di Gaggenau, nonche' lavoratori coatti presso il collegato stabilimento della Daimler Benz, avanti al Tribunale di Torino contro la Fondazione Tedesca, la Germania e la Daimler Benz; sennonche', nel presente giudizio la Germania e la Daimlerchrysler gia' Daimler-Benz hanno chiamato in causa, quale garante in caso di condanna, la Presidenza del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, ai sensi dell'articolo 77 comma 4 del Trattato di pace del 10 febbraio 1947 e della Convenzione di Bonn del 2 giugno 1947; in particolare, in forza delle disposizioni contenute nei trattati del 1947 e del 1961 la Repubblica Italiana, a fronte di ingenti somme corrisposte dalla Germania all'Italia a titolo di risarcimento, avrebbe assunto l'impegno di tener indenne la Repubblica Federale di Germania da ogni eventuale azione o altra pretesa legale dei cosiddetti schiavi di Hitler italiani; con comparsa di costituzione 21 febbraio 2005, la Presidenza del Consiglio dei ministri si e' costituita nel giudizio sostenendo, tramite l'Avvocatura dello Stato, le tesi giuridiche della Germania, ovvero il difetto di giurisdizione del Tribunale Italiano sulla base del principio internazionale pubblico dell'immunita' ristretta e la prescrizione del diritto degli ex deportati italiani in campo di sterminio nazista; in conseguenza delle congiunte eccezioni di difetto di giurisdizione formulate dalla Germania, dall'Italia e dalla Daimlerchrysler, il Giudice di Torino - dottoressa Giusta, con ordinanza in data 18 novembre 2005, ha sospeso il processo e lo ha rinviato alla Sezioni Unite della Cassazione, ancorche' le stesse avessero gia' con la sentenza n. 5044 del 2004 dichiarato la giurisdizione del Tribunale Italiano per il lavoro coatto prestato da un ex internato militare italiano; a seguito dell'istanza di fissazione anticipata d'udienza formulata sulla base delle gravi patologie che affliggono gli istanti ultra ottantenni, nonostante il parere sfavorevole della Procura Generale, le Sezioni Unite con l'ordinanza n. 14201/08 in data 6 maggio 2008, recependo l'impostazione giuridica dell'avvocato Procacci, hanno stabilito che la Germania puo' essere processata dal Tribunale di Torino, limitando il difetto di giurisdizione del Giudice Italiano solo alla Daimlerchrysler; il processo pertanto adesso prosegue avanti al Tribunale di Torino sia contro la Germania sia contro l'Italia, con una domanda risarcitoria pari ad un milione di euro per posizione, attesa la permanente ed indescrivibile devastazione fisica e psichica subita dagli schiavi di Hitler piemontesi deportati in un vero e proprio lager di sterminio e non solo di lavoro coatto; tra i tanti gravissimi casi sottoposti al giudizio del Tribunale di Torino, significativo e' quello del signor Borello Maurilio che da sessanta anni e' costretto a legarsi la notte al proprio letto per contenere l'inconscio e terribile istinto alla fuga che lo perseguita drammaticamente dal giorno della cattura e della deportazione a Gaggenau -: quale condotta processuale intenda adesso tenere la Presidenza del Consiglio dei ministri nella causa pendente avanti al tribunale di Torino, alla luce della pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione del maggio 2008; quali iniziative, a livello nazione ed internazionale, la Presidenza del Consiglio dei ministri voglia adottare al fine di consentire che la drammatica vicenda giudiziaria degli ex deportati-lavoratori coatti italiani possa concludersi celermente con un giusto riconoscimento risarcitorio dei tutti i danni, morali, esistenziali, psichici, patrimoniali, patiti in conseguenza dell'internamento e del lavoro in schiavitu' ed in condizioni disumane reso in Germania durante il secondo conflitto mondiale. (4-00768)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdi' 7 novembre 2008 nell'allegato B della seduta n. 081 All'Interrogazione 4-00768
presentata da ELENA MACCANTI Risposta. - In merito a quanto rappresentato dall'interrogante nell'atto parlamentare in esame, si forniscono, per quanto di competenza, i seguenti elementi di informazione. 1) Il Ministero degli affari esteri si impegno' a suo tempo, anche di concerto con le associazioni cui fanno riferimento gli ex-deportati, per fare riconoscere anche ai deportati civili e militari italiani i benefici della legge tedesca istitutiva della fondazione «Memoria, responsabilita' e futuro». La decisione del Governo tedesco di attenersi ad una applicazione fortemente restrittiva di detta legge, limitandola ai civili deportati in ragione della loro razza e/o religione, fu da parte italiana deplorata con molta forza e con molta franchezza, in quanto ingiustamente discriminatoria. 2) A fronte della indisponibilita' del Governo tedesco ad includere gli ex Internati Militari Italiani (IMI) tra i beneficiari di detti indennizzi, l'azione del Ministero degli esteri si e' orientata verso la ricerca di un'intesa con Berlino su «gesti di peso politico e morale», comprensivi, tra l'altro, di interventi di carattere umanitario a favore di ex-IMI e di iniziative dirette a ristabilire e tutelare la memoria storica delle vicende concernenti gli ex-IMI. Nei negoziati dei mesi scorsi, anche a seguito dell'incontro del 17 giugno 2008 a Berlino tra il Ministro Frattini ed il Ministro degli esteri tedesco Steinmeier, la parte tedesca ha finalmente espresso un'apertura di massima in merito all'ipotesi dei suddetti «gesti di peso politico e morale», prospettando altresi' la possibilita' di sostenerne la realizzazione tramite la stessa «Fondazione memoria, responsabilita' e futuro». 3) La concretizzazione di detta disponibilita' da parte tedesca appare tuttavia al momento condizionata sia dagli sviluppi dei vari contenziosi promossi da ex-internati nei tribunali italiani, che catalizzano l'attenzione della Germania sul «binario giuridico» piuttosto che sulla ricerca di una soluzione extragiudiziale, sia dall'eventuale adozione, da parte italiana, di provvedimenti interni che possano costituire una sponda di riferimento anche per le auspicate iniziative tedesche. In tale prospettiva, potrebbero rivelarsi senz'altro utili iniziative di carattere legislativo sulla scorta dei disegni di legge, che gia' nelle passate legislature avevano previsto la creazione di un «fondo nazionale» per gli ex-IMI, aperto anche a contributi volontari di soggetti pubblici e privati esteri. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Mantica.



 
Cronologia
lunedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 323 voti favorevoli e 253 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, , recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (C. 1386-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva in via definitiva e all’unanimità il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona (C. 1519), approvato dal Senato il 23 luglio (legge 2 agosto 2008, n. 130).