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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

ODG IN COMMISSIONE 0/01713/001/04 presentata da CICU SALVATORE (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20081014

Atto Camera Ordine del Giorno 0/1713/1/04 presentato da SALVATORE CICU martedi' 14 ottobre 2008 La IV Commissione, premesso che: non e' possibile affrontare i problemi di bilancio del Ministero della Difesa decontestualizzandoli dall'attuale crisi finanziaria internazionale che sta avendo un impatto fortissimo sulle borse e sull'intera economia dell'occidente; alla luce degli avvenimenti piu' recenti la decisione del Governo di varare a luglio una manovra economica «blindata» per tre anni e' stata giusta e lungimirante; nel periodo che va dall'attuazione del decreto-legge n. 112 del 2008 ad oggi la situazione finanziaria ha palesato ulteriori elementi di criticita'; valutata positivamente la volonta' espressa all'Assemblea della Camera dal Ministro Tremonti di rispettare interamente, da parte dell'Italia, il Patto di stabilita' europeo fissato dai parametri di Maastricht; ravvisata la necessita' che il Governo e il Parlamento si pongano il problema di ripensare l'attuale modello di difesa, partendo dalle funzioni che si intendono affidare alle Forze armate, senza definire tout court tagli di unita', ma fissando il numero e la tipologia delle unita' da impiegare in un'ottica di razionalizzazione della spesa, considerato che: in questa prospettiva, l'obiettivo prioritario che si deve perseguire e' quello di puntare alla definizione di un rapporto percentuale predeterminato tra funzione Difesa e Prodotto interno lordo, che dovrebbe valere per l'intera durata della legislatura; in tal modo, si correggerebbe il sistema vigente in cui si privilegia, invece, una dinamica degli stanziamenti di tipo inerziale, quasi sempre legata a fattori occasionali, nel quale l'eventuale adozione di misure di razionalizzazione della spesa, quale ad esempio la riduzione degli esuberi realizzata attraverso misure di prepensionamento, comportando la fuoriuscita dal bilancio del dicastero delle dotazioni finanziarie corrispondenti alle retribuzioni erogate al personale in esubero, determinerebbe, in modo paradossale, una drastica diminuzione delle risorse destinate al settore cruciale della Difesa; con il nuovo sistema, invece, le risorse stanziate per la funzione Difesa rispetto al PIL rimarrebbero definite per un periodo pluriennale e seguirebbero una precisa logica di programmazione, ponendo il dicastero al riparo da misure di contenimento della spesa, analoghe a quelle adottate negli ultimi, che hanno penalizzato particolarmente il Ministero della difesa rispetto agli altri ministeri, sia perche' la massa finanziaria «aggredita» da tali misure, ossia precipuamente i consumi intermedi, incide sul Ministero della
difesa in misura maggiore rispetto ad altri dicasteri, sia perche', dal punto di vista qualitativo, tali risorse hanno nell'ambito della Difesa, una diretta incidenza sul perseguimento delle missioni internazionali, essendo destinate alla funzionalita' dello strumento militare; rilevato che il modello di Difesa a 190 mila uomini non deve essere considerato intangibile, anche perche' la sua ratio - che prevedeva un'armonica distribuzione del personale militare tra i diversi ruoli per assicurare un'eta' media del personale funzionale alle missioni istituzionali del dicastero - non e' mai stata pienamente realizzata, posto che l'attuale modello e' caratterizzato dalla presenza di un alto numero di ufficiali e soprattutto sottufficiali e da un'organizzazione interna spesso ancora articolata a livello di singola Forza armata, e non a livello interforze, con una conseguente dispersione di risorse, che risulta ormai incompatibile con l'attuale situazione economico-finanziaria del Paese, ritenuto che: l'obiettivo da conseguire sia quello di evitare il rischio - a causa dei consistenti tagli di spesa operati - di un progressivo decadimento operativo dello strumento militare, con una riduzione prossima all'azzeramento delle esercitazioni che comporterebbe a sua volta una insopportabile perdita di operativita' delle nostre Forze armate; l'equilibrio dei conti pubblici sia un valore irrinunciabile, ma risulti altrettanto irrinunciabile garantire alle nostre Forze armate un livello di operativita' all'altezza di quello dei nostri alleati e, soprattutto, idoneo a garantire un'adeguata capacita' di reazione che sempre piu' viene richiesta al nostro Paese da parte della NATO e dell'Unione europea; non sia pensabile, visto che la politica estera di ogni Paese e' sempre piu' legata alla partecipazione a missioni di peace-keeping , che l'Italia modifichi al ribasso il livello di responsabilita' e di impegno nazionale a sostegno della pace, della legalita', della stabilita' e della sicurezza globali, perche' cosi' verrebbe leso in modo irrimediabile il suo ruolo internazionale, impegna il Governo ad utilizzare tutti gli strumenti normativi previsti dal decreto-legge n. 112 del 2008, per una razionalizzazione delle risorse a disposizione del Ministero della difesa; a presentare al piu' presto un disegno di legge delega, previa apposita comunicazione al Parlamento, che affronti le questioni cardine del nuovo modello di Difesa, promuovendo una nuova stagione di attenzione ai problemi della Difesa che oltre alla sua operativita' - necessaria per consentire all'Italia di poter continuare a svolgere il suo importante ruolo nel consesso internazionale - ponga al centro soprattutto il personale che vi opera, per poter risolvere quanto prima i drammatici problemi che oggi lo affliggono; ad adottare iniziative per il varo di una legge quadro per il personale delle Forze armate e delle Forze di polizia che ne definisca la specificita' rispetto agli altri comparti del pubblico impiego e anche il corrispondente riconoscimento in materia di reclutamento, stato giuridico, avanzamento e trattamento economico di servizio e di quiescenza. 0/1713/IV/1.«Cicu, Speciale, Moles, Paglia, Mazzoni, Petrenga, Cirielli, La Morte, Scandroglio, Vella».

 
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