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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/00259 presentata da BELLOTTI LUCA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090105

Atto Camera Interpellanza urgente 2-00259 presentata da LUCA BELLOTTI lunedi' 5 gennaio 2009, seduta n.109 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che: il Po e' il maggiore fiume italiano, con i suoi 652 km di lunghezza, e il suo bacino idrografico occupa un'area di circa 71.000 chilometri quadrati, da cui si deduce che ogni problema riguardante questo fiume diviene una questione ad interesse nazionale dato che coinvolge una delle aree piu' produttive del Paese; non si tratta della prima volta che l'interpellante chiede notizie al Governo sul fiume Po, dato che, nonostante sembrerebbe ragionevole attivarsi per garantire una piu' efficiente gestione dello stesso, poco o nulla e' stato fatto in troppi anni; il Paese ha certamente problemi urgenti e le emergenze di questi giorni hanno spostato l'attenzione su altri bacini idrografici, permettendo che venisse trascurato ancora una volta il problema legato ad un fiume che ha causato negli anni molti disastri; vale la pena, a tal fine, ricordare l'alluvione che colpi' il Polesine nel 1951, devastando un'intera provincia, o la piu' recente alluvione del Piemonte nel 1994; il rischio e' quello che ci si ricordi delle problematiche legate al piu' lungo corso d'acqua italiano solo ove esso debba costituire una nuova minaccia e con le precipitazioni dei giorni scorsi quest'ipotesi non sembra poi cosi' infondata; non vale tanto la pena ricordare che non ci sono rischi imminenti sul Po: questo si puo' apprendere dall'assenza di notizie sulla stampa; cio' che importa e' se vi siano i presupposti perche', a fronte di precipitazioni straordinarie, non debbano esserci minacce in futuro; il dissesto idrogeologico e fenomeni d'incuria e trascuratezza sono, spesso, la causa di gravi calamita' e in molte zone del Paese, nell'ultimo decennio, avrebbero concorso allo straripamento di alcuni corsi d'acqua, con gravi danni per le realta' locali e per lo Stato; il Po, pur essendo il maggior fiume italiano per lunghezza e per portata, non sarebbe stato sottoposto a sufficienti lavori di escavazione del suo letto dopo l'emersione di vaste zone in secca e l'accumulo di quantita' significative di materiale alluvionale, specialmente nel territorio del Polesine, e per questa ragione avrebbe minacciato piu' volte, durante le piene invernali, di straripare, rievocando i tragici eventi collegati all'alluvione del 1951, oltre ad aver provocato il danneggiamento degli argini con forti spese per il loro ripristino; la legge 18 maggio 1989, n. 183, nell'articolo 17, definisce il «piano di bacino» come uno «strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo» redatto su criteri e metodi fissati dal Presidente del Consiglio dei ministri, proposto dal Ministro dei lavori pubblici successivamente alla deliberazione del Comitato nazionale per la difesa del suolo, ed alla lettera l) del comma 3 inserisce nelle materie da esso contenute «la normativa e gli interventi rivolti a regolare l'estrazione dei materiali litoidi dal demanio fluviale»; dalla suddetta legge 183 del 1989 risulterebbe, pertanto, la possibilita' se non la necessita' di operare previsioni riguardo all'estrazione di inerti alluvionali, che innalzano l'alveo di alcuni fiumi, non consentendo, nei periodi dell'anno in cui la piena risulta maggiormente abbondante, il normale deflusso delle acque; le medesime previsioni sono ora state trasposte, senza modifiche sostanziali nell'articolo 65 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; il verificarsi di fenomeni di piena abbondante per un fiume come il Po non soltanto risulterebbe possibile, ma quantomeno probabile e prevedibile, visto che non e' dato escludere il ripetersi, nei prossimi anni, se non addirittura in quello corrente, di forti precipitazioni atmosferiche; tale situazione di incuria si ripercuote poi nei mesi estivi, ove, per contrasto, si verifica una carenza d'acqua, con il conseguente insorgere del fenomeno del cosiddetto cuneo salino, ossia dell'acqua del mare che risale dalla foce provocando gravi danni alle colture e portando alla scarsita' di risorse idriche; appare evidente che un tale contrasto deriva non tanto da fenomeni di tipo naturale, ma da una gestione del corso d'acqua che risente dei vincoli legislativi, che porta a seri problemi, anche in vista dei tanto paventati cambiamenti climatici; pare, ormai, opinione condivisa e trasversale che il vincolo paesaggistico ed ambientale non puo' sopravanzare la necessita' di garantire la sicurezza per la cittadinanza e per le realta' produttive delle aree del Polesine limitrofe al fiume Po, ne' puo' reggere al paradosso che un'eventuale danno portato da una piena eccessiva danneggerebbe l'ambiente ed il paesaggio ben piu' che i lavori volti a garantire maggior contenimento ad una portata delle acque superiore alla media -: se non si ritenga necessario attivarsi affinche', secondo il criterio della somma urgenza, siano effettuati lavori di escavazione dell'alveo del fiume Po, in modo che l'emersione degli inerti sedimentati ne consenta la rimozione con maggiore facilita' e rapidita', al fine di impedire il verificarsi di possibili situazioni di rischio, qualora le piogge, e con esse il livello del fiume, aumentino; quali interventi determinati abbia intenzione il Governo di adottare per far fronte alla situazione sopra descritta, al fine di prevenire eventi che potrebbero comportare nuove situazioni problematiche nella gestione delle piene non soltanto con riferimento al fiume Po, ma anche agli altri corsi d'acqua a rischio. (2-00259) «Bellotti, Palumbo, D'Ippolito Vitale, Divella, Nastri, Lo Presti, Holzmann, Biava, Catanoso, Patarino, Scapagnini, Di Virgilio, Mancuso, Scandroglio, Saglia, Gottardo, Faenzi, Castellani, Bocciardo, Vignali, Proietti Cosimi, Zorzato, Migliori, Bianconi, Calderisi, Angela Napoli, Consolo, Saltamartini, Savino, Santelli, Mistrello Destro, Nola, Frassinetti, De Corato, Pelino, Milanato, Bertolini, Gava, Dell'Elce, Dima, Moffa, Taglialatela».





 
Cronologia
mercoledì 31 dicembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Dalle colonne dell’Osservatore romano il Presidente della Corte d’Appello del Vaticano, José Maria Serrano Ruiz annuncia che dal 2009 il Vaticano non recepirà più automaticamente la legislazione italiana.

mercoledì 7 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 302 voti favorevoli, 228 contrari e 2 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca (C. 1966), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.