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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00113 presentata da NAPOLI OSVALDO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090205

Atto Camera Mozione 1-00113 presentata da OSVALDO NAPOLI testo di giovedi' 5 febbraio 2009, seduta n.127 La Camera, premesso che: al fine di comprendere nel miglior modo possibile gli effetti della manovra per l'anno 2009 ANCI - attraverso IFEL - ha condotto una indagine tra i Comuni soggetti a patto di stabilita': si e' chiesto il valore delle alienazioni al fine di completare le analisi sui singoli Comuni in ragione dell'introduzione nel decreto-legge n. 112 del 2008 della disposizione di cui al comma 8 dell'articolo 77-bis, ulteriormente modificata dalla legge finanziaria 2009, che dispone la neutralita' dei proventi da alienazioni per la costruzione dei saldi rilevanti ai fini del rispetto del patto di stabilita' interno; si e' cosi' in possesso dei dati relativi alle alienazioni immobiliari e mobiliari per l'anno 2007, il campione e' rappresentativo al 70 per cento dei Comuni soggetti a patto; questa disposizione genera un effetto positivo per gli enti che nel 2007 hanno operato dismissioni in misura consistente: abbassa il saldo base evitando che il saldo obiettivo debba mantenere un livello di entrate dovuto anche ad eventi straordinari. I Comuni in questa situazione sono circa un terzo di quelli soggetti al patto; invece gli enti che nel 2007 hanno effettuato alienazioni in misura limitata e che hanno programmato alienazioni piu' massicce dall'anno 2009 non potranno computare questi proventi come entrate utili ai fini del patto, quindi avranno grandi difficolta' a compensare la spesa per investimenti da realizzare; sebbene non sia possibile determinare quali enti si potrebbero trovare in questa precisa condizione, e' possibile stimare, attraverso un'analisi delle dismissioni storicamente realizzate, che circa la meta' dei Comuni si trovera' in questa situazione; per circa un quinto dei Comuni invece la disposizione e' neutrale; in questa situazione, al fine di tutelare tutti i Comuni e di proporre una misura equa, e' necessario proporre che l'applicazione del comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 diventi facoltativa; rendendolo facoltativo, il comma 8 dovrebbe avere un costo che si aggira intorno ai 200-300 milioni di euro. Queste stime sono basate su un calcolo probabilistico: in base al livello di alienazioni medio di ogni ente (applicando un disincentivo del 30 per cento), confrontato con il valore delle alienazioni del 2007, si puo' stimare la consistenza delle alienazioni future, per capire se e' maggiore il vantaggio che il comma 8 riconosce a chi ha fatto alienazioni nel passato o lo svantaggio di poter contare su tali entrate nel futuro; alla stima si perviene valutando la media storica delle entrate provenienti da alienazioni e il valore della manovra che ciascun comune dovrebbe realizzare senza computare le suddette alienazioni. In sostanza si analizza il costo opportunita' di realizzare una manovra piu' bassa senza poter sfruttare le alienazioni con l'ipotesi di fare una manovra piu' ampia ma includendo nei saldi le dismissioni. Davanti a questa scelta molti comuni si trovano davanti ad una condizione di equivalenza in termini finanziari, e quindi come impatto sull'indebitamento, ma non irrilevante dal punto di vista politico, giacche' si tratta di scegliere tra una manovra senza dismissioni e senza investimenti e una, identica, ma con dismissioni e investimenti; la proposta di rendere facoltativo il comma 8 ha proprio l'obiettivo di lasciare liberi i Comuni che vogliono fare investimenti finanziandoli con dismissioni senza compromettere la finanza pubblica; il costo da sopportare, imputabile ai casi di Comuni che sfrutteranno la facoltativita' in termini opportunistici, perche' si riduce l'entita' della manovra, e' minimo, se si considera che esso incorpora comunque maggiori investimenti e maggiori dismissioni, che sono peraltro un obiettivo di politica economica sancito dall'articolo 58 della stessa legge, che altrimenti verrebbe del tutto svuotato di significato; in merito al Patto di stabilita' l'interpretazione ministeriale - circolare n. 2/2009, emanata dalla ragioneria Generale dello Stato - del comma 8, dell'articolo 77-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 - convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008 - non consente ai Comuni soggetti al patto di utilizzare le risorse derivanti dalle alienazioni per finanziare gli investimenti, rendendo inutilizzabili almeno 1 miliardo e mezzo di euro per il 2009 per la chiusura dei bilanci, impegna il Governo: ad applicare il comma 8 dell'articolo 77-bis del suddetto decreto legge n. 112 del 2008 nel senso che le risorse originate dalla cessione di azioni o quote di societa' operanti nel settore dei servizi pubblici locali, dalla distribuzione dei dividendi determinati da operazioni straordinarie poste in essere dalle predette societa' e dalla vendita del patrimonio immobiliare siano escluse, ai fini della costruzione dei saldi rilevanti per il patto di stabilita' interno, solamente dalla base di calcolo 2007; all'esclusione dai saldi utili del patto di stabilita' interno i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilita' di cassa a fronte di impegni regolarmente assunti ai sensi dell'articolo 183 del testo unico degli enti locali consentendo cosi' ai Comuni e alle Province di deliberare il mantenimento degli equilibri di bilancio sia in sede di salvaguardia che in sede di assestamento 2008 rispettando il patto di stabilita' ed i pagamenti programmati. (1-00113) «Osvaldo Napoli, Lupi, Rosso, Nastri, Gottardo, Faenzi, Nola, Pelino, Centemero, Vella, Di Cagno Abbrescia, Mondello, Garofalo, Stradella, Armosino, Palmieri, Biasotti, Pianetta, Giulio Marini, Berruti, Paroli, Romele».

 
Cronologia
martedì 27 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 158 voti favorevoli, 126 contrari e 2 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale (S. 1315), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



venerdì 6 febbraio
  • Parlamento e istituzioni

    Il Consiglio dei ministri approva un decreto-legge volto a bloccare la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione della giovane Eluana Englaro, la cui vicenda umana e giudiziaria ha aperto un ampio dibattito nel Paese sui temi legati alle questioni di fine vita. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non firma il decreto-legge e rende nota una lettera inviata nei giorni precedenti al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui il Capo dello Stato evidenziava i profili di incostituzionalità del provvedimento.

    In serata il Consiglio dei ministri approva un disegno di legge che recepisce interamente il testo del decreto.