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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10283 presentata da MESSINA IGNAZIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110110

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10283 presentata da IGNAZIO MESSINA lunedi' 10 gennaio 2011, seduta n.414 MESSINA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: secondo gli ultimi dati diffusi dalle organizzazioni sindacali l'annata agricola 2010 presenta ancora un calo della produzione (meno 1,8 per cento) e del valore aggiunto (meno 3 per cento), prezzi non remunerativi (la crescita dello 0,8 per cento non recupera affatto il crollo del 14 per cento registrato l'anno precedente) e costi e oneri complessivi in ulteriore crescita (piu' 4-5 per cento). I redditi degli agricoltori subiscono cosi' un nuovo «taglio», anche se meno drastico (tra il 6 e il 7 per cento) rispetto ai precedenti dodici mesi, quando segnarono una flessione di circa il 21 per cento. Diverse migliaia di aziende in Sicilia sono state costrette a chiudere; in questo quadro si inserisce, in particolare, la crisi detta viticoltura siciliana che, nell'attuale fase congiunturale vede i piccoli agricoltori in lotta per la sopravvivenza, costretti a vendere le uve a poco prezzo e a fare ricorso alta pratica della potatura verde per non vendere sottocosto il loro prodotto. Mentre i prezzi rimangono lontani da un livello remunerativo adeguato, i costi di produzione hanno subi'to un ulteriore rincaro su cui pesa soprattutto, oltre al «caro-gasolio», un ingiustificato aumento dei prodotti organici e chimici necessari per la coltivazione. A fronte di spese di gestione di 2.500/3.000 euro/ettaro i viticoltori avrebbero ricavi inferiori a 2.000 euro, con gravi perdite economiche; la viticoltura siciliana soffre, inoltre, una certa difficolta' di accesso ai mercati, nonostante l'ottima qualita' dei suoi prodotti. Sarebbero necessarie una maggiore aggregazione di filiera e relazioni piu' strette con la grande distribuzione organizzata (gdo) nonche' una valida promozione che evidenzi la qualita' del prodotto «made in Italy» e dia un'immagine positiva e propositiva del nostro vino e delle sue specificita' territoriali; d'altra parte, le dimensioni aziendali in Sicilia, fatta di piccole e medie aziende, non consentono l'investimento di risorse per la commercializzazione e rendono difficile ed antieconomica la meccanizzazione dei vigneti. Conseguentemente, si hanno costi di gestione troppo elevati e poco competitivi in un contesto internazionale; nelle more di interventi legislativi strutturali, gli unici sbocchi per i produttori vinicoli siciliani rimangono ancora le poche cantine sociali che, pero', tranne qualche rara eccellenza (cantina Settesoli di Menfi e poche altre) sono anch'esse in gravi difficolta' economiche, strutturali e organizzative e necessitano di urgenti ammodernamenti delle strutture produttive. Delle circa 78 cantine sociali esistenti in Sicilia, ben 46 hanno un conferimento annuo inferiore a 50.000 quintali di uva, per cui hanno allo stato attuale dimensioni assolutamente inadeguate per ridurre i costi di trasformazione, di confezione dei prodotti e di commercializzazione. Il 42 per cento delle cooperative non imbottiglia e solamente 6 cantine sociali hanno un volume di vino confezionato superiore ad un milione di bottiglie da 750 ml (pari a 7.500 ettolitri): complessivamente il vino confezionato dalla cooperazione rappresenta appena il 16 per cento del totale siciliano; l'abbandono e l'estirpazione dei vigneti, previsti dalla riforma del settore vitivinicolo, avranno ripercussioni negative sull'occupazione, sull'ambiente e sulla economia dell'intero territorio siciliano, nonche' sui costi di trasformazione delle uve e sulla competitivita' commerciale dei nostri prodotti in ambito nazionale ed estero. Si prevede, infatti, nel breve termine, un dimezzamento della superficie vitata siciliana con grave impatto ambientale ed una perdita di 22-25.000 posti di lavoro in ambito viticolo e di 40-000 nell'indotto; la Sicilia si colloca ai primi posti in Italia per la produzione di uve ed in particolare di vino, con una produzione regionale che supera i sei quintali annui (Istat 2009) e dunque e' notevole il peso che il settore vitivinicolo siciliano ricopre, non solo per l'economia siciliana (circa il 25 per cento del Prodotto interno lordo siciliano, attorno al quale ruotano molte altre attivita' collaterali senza che vi siano ad oggi altre valide alternative) ma per l'intero comparto italiano -: se il Ministro intenda assicurare una qualche forma di tutela della produzione ed, in particolare, quale controllo intenda mettere in atto sui costi di produzione, in particolare sulle industrie di prodotti organici e chimici necessari per la coltivazione, che sembrerebbero aver operato un innalzamento considerevole e ingiustificato dei prezzi che incide pesantemente sui costi di produzione agricoli; quali iniziative intenda adottare per destinare risorse congrue finalizzate alle commercializzazioni soprattutto sui mercati esteri; quali iniziative normative intenda adottare il Ministro al fine di favorire la nascita di consorzi di valorizzazione e promozione delle produzioni di qualita'; quali iniziative intenda adottare e quali risorse intenda destinare al fine di garantire, a tutela della produzione e dei lavoratori del settore, un miglior funzionamento e una riorganizzazione delle aziende di produzione agricola e delle cantine sociali o, in alternativa, un aiuto diretto alle singole imprese che si impegnano a rispettare protocolli di qualita'. (4-10283)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 7 novembre 2011 nell'allegato B della seduta n. 546 All'Interrogazione 4-10283
presentata da IGNAZIO MESSINA Risposta. - L'interrogazione proposta dall'interrogante riguarda la crisi che sta attraversando la viticoltura siciliana e le paventate ripercussioni sull'occupazione, l'ambiente e l'economia. Al riguardo, mi preme evidenziare che il Programma nazionale di sostegno (PNS) del settore vitivinicolo derivante dall'applicazione dell'organizzazione comune di mercato vino di cui al Regolamento n. 1234 del 2007 prevede, per il quinquennio 2008-2013, una serie di misure favorevoli per il settore. Mi riferisco, in particolare, ad una specifica misura (inserita nel PNS italiano gia' dal 2008) per sostenere la commercializzazione e la promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi, che consente di avvalersi della partecipazione finanziaria comunitaria, pari al 50 per cento delle spese effettivamente sostenute per le attivita' di promozione. Per quanto concerne la Sicilia, il PSN vitivinicolo (finanziato dall'Unione europea nell'ambito della organizzazione comune di mercato del vino) ha previsto, per l'annualita' 2011, un intervento di spesa di oltre 49,5 milioni di euro di cui, circa 19,2 milioni di euro, per la ristrutturazione e riconversione vigneti; quasi 23 milioni di euro per la vendemmia verde (beneficiari i produttori viticoli), 3,5 milioni di euro circa per la promozione sui mercati dei Paesi terzi e approssimativamente 3,8 milioni di euro per l'arricchimento mosti e distillazioni. Tali importi saranno erogati entro il 15 ottobre 2011. Per l'anno finanziario 2012, invece, i fondi ammontano in toto ad oltre 82 milioni di euro di cui, oltre 7 milioni, destinati al finanziamento di progetti presentati nella regione Siciliana in virtu' di specifici criteri di riparto delle risorse proposti dalla Commissione politiche agricole della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Segnalo, inoltre, che la normativa nazionale applicativa della misura inerente la promozione prevede la possibilita' di stanziare un ulteriore 20 per cento di fondi pubblici a titolo di aiuto integrativo riducendo, quindi, al 30 per cento l'onere gravante sulle aziende proponenti. Anche per gli investimenti nel settore e' prevista un'analoga misura di sostegno (inserita nel PNS nazionale a decorrere dall'anno in corso) per il cui finanziamento sono stati stanziati complessivamente 15 milioni di euro, di cui circa 3,3 milioni destinati alla vitivinicoltura siciliana. Tale misura (il cui budget verra' incrementato per le successive annualita') consente, in particolare, di effettuare investimenti in impianti di trasformazione, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino e, quindi, di migliorare il rendimento globale dell'impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del mercato e di raggiungimento di una maggiore competitivita'. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Francesco Saverio Romano.



 
Cronologia
sabato 1° gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In risposta alla crisi finanziaria sono istituite tre nuove autorità europee di vigilanza: l’Autorità bancaria europea con sede a Londra, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati con sede a Parigi e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali con sede a Francoforte.

giovedì 13 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    La Corte costituzionale, giudicando delle questioni di legittimità costituzionale relative alla legge n. 51 del 2010, in materia di impedimento a comparire in udienza del Presidente del Consiglio dei ministri, ritiene illegittimi l'art. 1, comma 4, per l'ipotesi di impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e l'art. 1, comma 3, nella parte in cui non prevede che il giudice valuti in concreto l'impedimento addotto.