Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00468 presentata da SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110119
Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00468 presentata da GIUSEPPINA SERVODIO mercoledi' 19 gennaio 2011, seduta n.420 La XIII Commissione, premesso che: tra le disposizioni rilevanti in tema di apicoltura si ricordano: risoluzione del Parlamento europeo del 9 ottobre 2003 sulle difficolta' incontrate dall'apicoltura europea e l'ultima, risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre 2010 sulla situazione nel settore dell'apicoltura; la direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilita' ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, la risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2004 sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo alle azioni nel settore dell'apicoltura; il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM), che stabilisce norme speciali per il settore dell'apicoltura nell'Unione europea; la risoluzione del Parlamento europeo del 20 novembre 2008 sulla situazione nel settore dell'apicoltura; la direttiva 2010/21/UE della Commissione, del 12 marzo 2010, che modifica l'allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per quanto riguarda le disposizioni specifiche relative a clothianidin, tiametoxam, fipronil e imidacloprid; la decisione 2010/270/UE della Commissione, del 6 maggio 2010, che modifica le parti 1 e 2 dell'allegato E della direttiva 92/65/CEE del Consiglio relativamente ai modelli di certificati sanitari per animali provenienti da aziende e per api e calabroni; la relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 28 maggio 2010, sull'applicazione degli articoli 105 e seguenti del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio concernenti le azioni intese a migliorare le condizioni di produzione e di commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura (COM(2010)0267); i programmi nazionali per il settore dell'apicoltura europea elaborati degli Stati europei per un periodo triennale sono stati utilizzati da tutti i 27 Stati europei dell'Unione europea con un tasso medio di utilizzo del 90 per cento che la Commissione, nella sua succitata relazione del 28 maggio 2010, ha dichiarato che i programmi nazionali a favore dell'apicoltura hanno prodotto benefici nel corso degli ultimi anni; nel 2010, Anno europeo della biodiversita', su scala mondiale il settore dell'apicoltura e' gravemente minacciato poiche' si osservano perdite tra 100 cento e mille volte piu' rapide del normale; alla luce delle prestazioni pubbliche ed ecologiche che gli apicoltori realizzano per la societa', il settore dell'apicoltura svolge una funzione strategica, poiche' le sue attivita' sono un limpido esempio di «occupazione ecologica» (miglioramento e mantenimento della biodiversita', equilibrio ecologico e conservazione della flora) e un modello di produzione sostenibile nel mondo rurale; i programmi vigenti scadono nel 2013, che l'attuale sostegno dell'Unione europea a favore del settore apicolo dipende dalle attuali modalita' della PAC, che gli operatori devono pianificare la loro attivita' per il periodo successivo al 2013 e considerando che la Commissione intende pubblicare la sua comunicazione sul futuro della PAC entro il novembre 2010; l'agricoltura ha un enorme interesse a mantenere le api quali agenti impollinatori, che la FAO ha avvertito la comunita' internazionale dell'allarmante riduzione di insetti impollinatori, tra cui le api da miele; considerando che l'84 per cento delle specie di piante e il 76 per cento della produzione alimentare in Europa dipendono in larga misura dall'impollinazione ad opera delle api, per cui il valore economico dell'impollinazione risulta tra sette e dieci volte maggiore del valore del miele prodotto; la moria delle api costituisce un problema sempre piu' grave in molte regioni a causa di una combinazione di fattori, tra cui malattie delle api, la minore immunita' nei confronti di agenti patogeni e parassiti, il clima e, in certa misura, la variazione della destinazione d'uso dei terreni in periodi di penuria di alimenti e di aree di raccolta per le api nonche' la progressiva distruzione delle piante mellifere e l'uso di prodotti fitosanitari e tecniche agricole non sostenibili; la diminuzione del numero di colonie di api in alcuni Stati europei non puo' essere collegata con certezza all'uso di organismi geneticamente modificati (OGM), dato che la loro coltivazione per il momento e' insignificante, e l'aumento delle monocolture porta alla scomparsa delle piante mellifere; il costante aumento di una moltitudine di malattie delle api su scala mondiale e' tale che l'apis mellifera rischia di diventare una specie minacciata di estinzione, in particolare a causa della presenza sempre piu' massiccia dell'acaro varroa che compromette il sistema immunitario delle api, provoca tutta una serie di malattie correlate e costituisce pertanto un grave problema sanitario che colpisce le colonie di api in Europa; e' necessario approfondire la ricerca al fine di invertire il declino delle specie di insetti impollinatori per evitare situazioni, come quelle presenti in altre parti del mondo, in cui i bassi tassi di impollinatori naturali fanno si' che la produzione di ortofrutticoli e di taluni seminativi richieda l'impollinazione artificiale, con considerevoli spese aggiuntive per gli agricoltori; il 40 per cento del mercato europeo del miele dipende dalle importazioni, la dipendenza dell'Unione europea per quanto riguarda l'approvvigionamento di miele determina una considerevole volatilita' dei prezzi, derivante anche dalle sofisticazioni nel mercato mondiale, in quanto in passato l'apertura del mercato dell'Unione europea al miele proveniente da Stati terzi ha comportato un pesante svantaggio concorrenziale per gli apicoltori di tutta l'Unione europea; tanto gli Stati europei quanto gli operatori del settore hanno manifestato esigenze concrete per quanto riguarda il miglioramento delle norme di attuazione e la continuazione del sostegno a lungo termine; la relazione scientifica dell'autorita' europea per la sicurezza alimentare (AESA), dell'11 agosto 2008 e la relazione scientifica commissionata e adottata dall'EFSA il 3 dicembre 2009, ambedue sulla mortalita' e la sorveglianza delle api in Europa, hanno rilevato la scarsita' di sistemi di controllo e la loro variabilita' tra gli Stati europei nonche' la mancanza di armonizzazione o di indicatori di rendimento comuni; conformemente alla direttiva 2010/21/UE, gli Stati europei sono tenuti a garantire, a decorrere dal 1 o novembre 2010, l'introduzione di taluni obblighi in materia di etichettatura per i prodotti fitosanitari, l'inserimento di misure di attenuazione dei rischi tra le condizioni di autorizzazione del prodotto e l'attuazione di programmi di monitoraggio volti a verificare l'esposizione diretta e indiretta delle api da miele a talune sostanze attive, impegna il Governo: a rispondere favorevolmente alle richieste del Parlamento europeo e degli operatori del settore, ad esempio, migliorando i dati statistici relativi alle previsioni di produzione, compresa l'introduzione di identici requisiti di qualita' per il miele, e migliorando e armonizzando i programmi di monitoraggio e di ricerca nel settore dell'apicoltura; a prendere in considerazione, la possibilita' di assumere iniziative dirette a modificare le disposizioni concernenti l'etichettatura d'origine del miele onde evitare di comunicare informazioni fallaci ai consumatori, in particolare nel caso delle miscele di mieli provenienti da paesi dell'Unione europea e da paesi terzi; a considerare come obbligatoria la consultazione degli apicoltori nel corso dell'elaborazione dei programmi destinati all'apicoltura e della relativa legislazione, al fine di garantire l'efficacia di tali programmi e la loro attuazione tempestiva; a predisporre un sistema affidabile di censimento delle colonie di api anziche' basare i programmi in materia di apicoltura su dati stimati; a riconoscere lo sviluppo di trattamenti innovativi ed efficaci per combattere l'acaro varroa, parassita responsabile in alcune regioni di notevoli perdite annuali; a incrementare la disponibilita' di efficaci trattamenti veterinari contro l'acaro varroa e contro tutte le patologie riconducibili ad esso nell'intero territorio europeo; ad introdurre orientamenti comuni in materia di trattamenti veterinari in tale settore, con l'indispensabile collaborazione delle organizzazioni degli apicoltori; ad assicurare che il sostegno attualmente concesso al settore dell'apicoltura sia mantenuto e che in futuro tale politica sia rafforzata dopo il 2013, al fine di garantire la continuita' e il miglioramento di questo settore in considerazione della positiva decisione, adottata dalla Commissione nel luglio 2010, di aumentare il bilancio dei programmi a favore dell'apicoltura riconoscendo che si tratta di un metodo volto a sostenere lo sviluppo futuro dell'apicoltura europea, contribuendo a preservare la biodiversita' e l'importanza delle api per mantenere il livello di produzione nella coltura dei campi e nel settore orticolo e ritiene particolarmente importante che la disponibilita' di questo bene pubblico ambientale venga remunerata; a garantire che vi sia un sostegno finanziario a favore dell'istruzione e della formazione di nuovi apicoltori di professione e di campagne d'informazione rivolte ad essi, soprattutto per incoraggiare i nuovi apicoltori a inserirsi nel settore, anche mediante scambi di esperienze con gli apicoltori di altri paesi; ad esaminare, di concerto con gli altri Stati europei e le organizzazioni di apicoltori, la possibilita', gia' prevista in alcuni Stati europei, di istituire un piano di orientamento comunitario del settore veterinario concernente la salute delle api volto a garantire l'accessibilita' ai medicinali veterinari in caso di bisogno, il cui finanziamento dovrebbe avvenire nell'ambito della politica veterinaria europea; ad adottare un approccio globale e sostenibile nella futura elaborazione dell'attuazione del programma di aiuto comunitario nel settore dell'apicoltura, che comprenda, in particolare, lo sviluppo rurale, il cambiamento climatico e la biodiversita', soprattutto incoraggiando le misure volte a mantenere ed estendere i pascoli fioriti; a sostenere l'apicoltura in maniera ancora piu' ampia e coerente, utilizzando in particolare misure volte a valorizzare la biodiversita', ad attenuare gli effetti del cambiamento climatico, a preservare il patrimonio di tradizioni e culture nazionali che danno lavoro a numerose famiglie europee e a salvaguardare e migliorare la qualita' e il buon funzionamento del mercato dei prodotti dell'apicoltura; a promuovere i programmi di monitoraggio nazionale concernenti i requisiti in materia di etichettatura e le misure di attenuazione dei rischi, che dovrebbero essere inclusi nelle condizioni di autorizzazione dei prodotti fitosanitari, nonche' i programmi di monitoraggio dell'esposizione per i prodotti fitosanitari; a incoraggiare la vendita diretta dei prodotti apicoli ai consumatori sui mercati locali. (7-00468) «Servodio, Schirru, Zucchi, Brandolini, Oliverio, Agostini, Mario Pepe (PD), Trappolino, Marco Carra, Cenni, Fiorio, Cuomo».