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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00542 presentata da FOGLIATO SEBASTIANO (LEGA NORD PADANIA) in data 20110127

Atto Camera Mozione 1-00542 presentata da SEBASTIANO FOGLIATO testo di giovedi' 27 gennaio 2011, seduta n.425 La Camera, premesso che: dal 12 aprile all'11 giugno 2010 la Commissione europea ha tenuto una consultazione pubblica sul futuro della politica agricola comune (PAC), a seguito della quale si e' svolta il 19-20 luglio 2010, a Bruxelles, la conferenza sulla PAC dopo il 2013, cui hanno partecipato tutte le parti interessate alla definizione del futuro assetto della stessa politica agricola comune (PAC); sulla base di quanto emerso dalla conferenza sulla PAC dopo il 2013, la Commissione europea e' impegnata a presentare, entro l'anno 2011, una comunicazione sul futuro della politica agricola comune (PAC), che si assocera' al progetto preliminare sulle prospettive finanziarie per il periodo 2014-2020, sempre da presentare entro la medesima scadenza; la presentazione, da parte della Commissione europea, delle proposte di regolamento sulla nuova politica agricola comune (PAC) e sulle prospettive finanziarie e' gia' previsto che avvenga entro l'estate 2011, dopodiche' si avviera' la procedura di co-decisione che, entro il 2012, si concludera' con l'approvazione dei relativi testi di legge; i contenuti della nuova politica agricola comune (PAC) dovranno necessariamente inserirsi nella strategia «Europa 2020», definita dal Consiglio europeo del 17 giugno 2010 che, come noto, si fonda su tre linee strategiche e cinque obiettivi, finalizzati a favorire una crescita fondata su conoscenza, innovazione, sostenibilita' ambientale e inclusione sociale; in coerenza con tali linee strategiche, nella conferenza sulla PAC dopo il 2013 del 19-20 luglio 2010 sono stati individuati i punti cardine in riferimento ai quali definire il futuro ruolo dell'agricoltura europea e, di conseguenza, gli obiettivi e gli strumenti della nuova politica agricola comune; i temi individuati sono quelli della sicurezza alimentare (intesa nel suo complesso, quindi in riferimento alle diverse esigenze dell'Europa e dei Paesi piu' poveri), della sostenibilita' ambientale, del legame con il territorio, della gestione delle crisi congiunturali, della semplificazione amministrativa; sempre per quanto emerso dalle attuali fasi preliminari, appare evidente che i principali strumenti dell'attuale politica agricola comune (PAC) e, in specie, i pagamenti diretti e la struttura su due pilastri saranno confermati in futuro, pur con alcune importanti modifiche che sembrano destinate ad incidere, se non sulla loro natura, sulla loro efficacia; al riguardo i temi piu' importanti che, all'atto pratico, saranno oggetto della discussione che condurra' alla definizione della nuova politica agricola comune riguarderanno il quadro finanziario, ossia le risorse che, nell'ambito del bilancio 2014-2020, saranno destinate alla politica agricola comune (PAC), la distribuzione del sostegno attraverso i pagamenti diretti - da rendere piu' omogeneo, attraverso l'applicazione di una delle ipotesi di regionalizzazione di cui, da tempo, si discute -, la struttura in due pilastri, con una crescente finalizzazione degli interventi, in specie, di quelli del secondo pilastro che, piu' che in passato, dovranno essere attenti a sostenere la diversita' dell'agricoltura europea e delle esternalita' positive che, la stessa, produce in favore dell'intera collettivita'; il territorio nazionale italiano e' costituito per il 76,8 per cento da aree collinari e montane e per piu' dell'80 per cento da aree rurali, dove l'agricoltura, anche quando non e' in grado di svolgere un ruolo economicamente decisivo, contribuisce, comunque, a determinare le caratteristiche sociali, ambientali e paesaggistiche; il forte legame dell'agricoltura italiana con il territorio non ha solo implicazioni ambientali, in quanto l'agricoltura e' la componente centrale di un sistema socio-economico complesso, che include l'insieme delle attivita' economiche che vanno dalla fornitura dei fattori produttivi agricoli al consumo finale dei prodotti agroalimentari e che vale circa 240 miliardi di euro, pari al 15 per cento del prodotto interno lordo; l'agricoltura italiana e' la seconda in Europa per valore della produzione, ma la prima nel mondo per il valore della sua produzione (in termini di valore aggiunto ad ettaro); la prima in Europa per prodotti di qualita' e per produzioni biologiche, per le quali e' anche il quarto produttore a livello mondiale; e' pacificamente riconosciuto il ruolo che l'agricoltura e' in grado di svolgere ai fini sia della riduzione dei «gas serra» sia della produzione di energie da fonti rinnovabili, puntando non su produzioni che si pongono in alternativa a quelle per fini alimentari, ma sulla possibilita' del reimpiego a fini energetici degli scarti e dei sottoprodotti delle coltivazioni e degli allevamenti; nonostante la vastita' delle funzioni che sono - e possono essere - svolte dall'agricoltura e la rilevanza delle aree classificate come rurali e la loro elevata incidenza sul totale della superficie territoriale nazionale, negli ultimi decenni si e' assistito ad una progressiva riduzione delle aree destinate ad usi agricoli, mentre e' sensibilmente aumentato il peso delle aree, comunque agricole, rimaste incolte a seguito dell'abbandono, e delle aree interessate da infrastrutture e da sistemi insediativi; cio' ha accresciuto e continua ad accrescere il rischio di perdita del suolo in termini non solo quantitativi, ma anche in riferimento alla sua capacita' di svolgere il peculiare ruolo di risorsa multifunzionale, con il risultato che porzioni sempre piu' ampie del nostro territorio sono esposte alle cosiddette «catastrofi naturali»; e' necessario convincersi che, nell'attuale contesto, la perdita di suolo, unitamente al ridursi delle attivita' agricole, pone a repentaglio la sopravvivenza di quello straordinario patrimonio ambientale, economico e culturale che e' costituito dai rapporti che legano l'agricoltura al territorio, alla natura ed alla societa'; mettere a rischio l'insieme di tali rapporti comporta l'inaccettabile conseguenza di porre in pericolo il sistema di diritti (d'impresa, di lavoro, di sovranita' e di sicurezza alimentare, di salvaguardia delle risorse naturali ed ambientali ed altro) che, attraverso quegli stessi rapporti, e' stato costruito nel tempo; il ruolo che l'agricoltura svolge sul territorio e', pertanto, un motivo gia' di per se' sufficiente a giustificare l'impegno pubblico nel settore e, pertanto, un eventuale disimpegno sul fronte degli aiuti comunitari si tradurrebbe in un danno collettivo irreversibile, di portata ben superiore al contributo che il settore agricolo reca, ogni anno, alla determinazione del prodotto interno lordo nazionale, impegna il Governo: ad adottare tutte le iniziative necessarie, affinche' nell'ambito delle prospettive finanziarie per il 2014-2020 il livello del sostegno all'agricoltura ed alle politiche di sviluppo reale non subisca ridimensionamenti e affinche', rispetto al recente passato, sia maggiormente finalizzato al perseguimento degli obiettivi dichiarati; ad elaborare un documento di posizione da presentare e sostenere in sede di Unione europea, ove siano chiaramente delineate le linee strategiche che si ritengono prioritarie, affinche' la nuova politica agricola comune possa sostenere lo sviluppo futuro del nostro sistema agroalimentare; a definire le linee strategiche di cui sopra in riferimento alle caratteristiche ed alle potenzialita' della nostra agricoltura e, in particolare, al rapporto con il territorio e le altre componenti socio-economiche, alla peculiarita' del modello di sviluppo del sistema italiano agroalimentare, fondato sulla qualita', e non sulla quantita', delle proprie produzioni, al ruolo multifunzionale dell'agricoltura e, in specie, ai servizi che puo' rendere alla collettivita' e alle funzioni che puo' svolgere nell'ambito della politica energetica. (1-00542) «Fogliato, Callegari, Negro, Rainieri, Fava, Pini, Stucchi, Consiglio, Montagnoli, Bitonci, Dozzo».

 
Cronologia
martedì 25 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Egitto, al Cairo si svolge la prima manifestazione contro il regime del Presidente Hosni Mubarak. Migliaia di manifestanti, che reclamano pane, libertà e giustizia sociale, si riuniscono a Piazza Tahir, che diventerà il luogo simbolo della rivolta.

venerdì 11 febbraio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    In Egitto, dopo le manifestazioni di protesta che hanno visto milioni di egiziani in piazza in tutte le principali città del paese, il Presidente Mubarak lascia alla Giunta militare il governo del Paese.