Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04170 presentata da VIGNALI RAFFAELLO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110207
Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-04170 presentata da RAFFAELLO VIGNALI lunedi' 7 febbraio 2011, seduta n.430 VIGNALI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: il decreto legislativo n. 128 del 2010 - che ha modificato il decreto legislativo n. 152 del 2006 - impone il divieto di svolgere attivita' di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, oltre che nelle aree marine costiere protette, in un raggio di dodici miglia marine dal perimetro esterno di tali aree e, per gli idrocarburi liquidi, nella fascia marina compresa entro cinque miglia marine dalla linea di base delle acque territoriali, lungo l'intero perimetro costiero nazionale; il settore industriale della ricerca e coltivazione di idrocarburi in Italia contribuisce alla riduzione della bolletta energetica per circa 5 miliardi di euro l'anno, contribuisce al gettito fiscale per 1,2 miliardi di euro, e porta con se un indotto made in Italy che negli anni si e' affermato nel mondo ed occupa oltre 65 mila addetti; il provvedimento, pur non salvaguardando le coste da possibili rischi provenienti da attivita' in alti fondali ed in acque non italiane nel Mediterraneo, taglia del 50 per cento il gettito fiscale nell'arco di pochi anni, induce un crollo a breve di investimenti pianificati, e relativi ordinativi all'indotto, per oltre tre miliardi di euro, al quale rischia di aggiungersi il rapido abbandono del territorio italiano da parte degli investitori attivi nell'esplorazione e produzione idrocarburi, fa prevedere un calo conseguente nell'occupazione diretta e indiretta, vanifica quel potenziale di risorse che, in termini di risparmio della bolletta energetica e' stato quantificato in oltre 100 miliardi di euro solo nell'arco dei prossimi 25 anni; il decreto legislativo n. 128 del 2010 non prevede alcuna copertura per le minori entrate derivanti dalla sua applicazione, ne' per far fronte alle presumibili operazioni di ripristino dei siti minerari non piu' utilizzabili; risulta ad avviso dell'interrogante impossibile applicare il provvedimento in questione senza ridurre drasticamente il gettito fiscale e senza indurre un calo dell'occupazione nell'attuale momento di crisi economica mondiale; inoltre, considerando che molteplici attivita' di esplorazione e produzione idrocarburi sono in atto nei paesi del Nord Africa e dell'Adriatico, in mari non italiani, in molti casi a ridosso del limite delle acque di interesse economico italiane, dopo l'abbandono delle attivita' off-shore da parte degli operatori nazionali, non si comprende quale Ente potra' garantire operazioni di primi intervento, per contenere «oil spill» in mare, a protezione delle nostre coste e con quali risorse; risulta infatti che solo le maggiori compagnie petrolifere, che operano nel nostro off-shore, dispongono di attrezzature, mezzi navali, risorse ed esperienze per fronteggiare situazioni simili; le misure introdotte, oltre a produrre un danno certo all'economia nazionale, quantificabile in miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro, rischiano di produrre complessivamente un danno ambientale rappresentato dalle infrastrutture di produzione che saranno abbandonate ed un rischio conseguente all'impossibilita' di svolgere le previste operazioni di manutenzione, non piu' autorizzabili dagli enti preposti -: quali iniziative di competenza i Ministri intendano assumere per far fronte alle criticita' rappresentate in premessa e se non ritengano opportuno assumere le necessarie iniziative normative per riconsiderare le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 128 del 2010.(5-04170)