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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00567 presentata da PESCANTE MARIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110223

Atto Camera Mozione 1-00567 presentata da MARIO PESCANTE testo di mercoledi' 23 febbraio 2011, seduta n.438 La Camera, premesso che: si registrano numerose e crescenti violazioni del regime linguistico dell'Unione europea, in contrasto con il principio di non discriminazione in base alla nazionalita' e quindi alla lingua, di cui all'articolo 18 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e in violazione del regolamento del Consiglio n. 1 del 1958; e', infatti, crescente il ricorso, sia nelle prassi interne delle istituzioni dell'Unione europea sia nella disciplina di specifici istituti giuridici, ad inglese, francese e tedesco quali lingue di lavoro o di comunicazione con gli Stati membri e i loro cittadini; tali pratiche determinano un'ingiustificata discriminazione a vantaggio dei membri e dei funzionari delle istituzioni dell'Unione europea provenienti dai Paesi aventi quale lingua madre inglese, francese e tedesco e dei relativi cittadini ed imprese e a danno di quelli provenienti dagli altri Stati membri; l'affermazione del trilinguismo appare, inoltre, suscettibile di incidere negativamente sul ruolo dell'Italia nel processo di integrazione europea e sulla competitivita' del sistema produttivo italiano, che e' costretto a sostenere costi di traduzione ulteriori rispetto alle imprese dei Paesi che utilizzano una delle tre lingue in questione; relativamente al funzionamento interno delle strutture amministrative delle istituzioni europee, le esigenze di riduzione dei costi di traduzione e di semplificazione possono giustificare il ricorso ad una o due lingue veicolari, quali l'inglese e, in alcuni ambiti, il francese; il ricorso ad inglese, francese e tedesco appare, invece, del tutto ingiustificato anche sul piano pratico, essendo esso fonte di costi di traduzione e interpretariato non necessari ad assicurare l'efficace funzionamento delle istituzioni dell'Unione europea; tali costi sono, peraltro, interamente a carico del bilancio dell'Unione europea, finanziato da tutti gli Stati membri, configurando un ulteriore elemento di iniquita'; e' di particolare gravita' in questo contesto la trasmissione alle amministrazioni dei Parlamenti nazionali di comunicazioni dell'amministrazione del Parlamento europeo redatte in inglese, francese e tedesco. L'uso di tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea, oltre a rispondere a precisi obblighi imposti dal Trattato, e' un presupposto imprescindibile per sviluppare ulteriormente, su un piano di parita', le relazioni tra le istituzioni dell'Unione europea ed i Parlamenti nazionali, nonche' per consolidare la cooperazione interparlamentare; anche nell'attivita' amministrativa e di documentazione del Parlamento europeo e', peraltro, crescente il ricorso di fatto alle tre lingue sopra indicate, a fronte di una prassi consolidata che prevedeva per evidenti esigenze di semplificazione e contenimento dei costi l'utilizzo delle lingue veicolari inglese e francese. Persino il sito intranet del Parlamento europeo include dal 2009 quali lingue di navigazione l'inglese, il francese e il tedesco; la Camera ha in piu' occasioni, da ultimo nella risoluzione Pescante ed altri (n. 6-00043), approvata il 13 luglio 2010, impegnato il Governo ad opporsi ai tentativi di imporre inglese, francese e tedesco quali «lingue di lavoro» di altre istituzioni ed organi dell'Unione europea; con documento finale approvato il 22 dicembre 2010, la Commissione attivita' produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati ha espresso una valutazione fermamente contraria sulla proposta di regolamento relativa al regime di traduzione del brevetto dell'Unione europea (COM(2010)350 def), in quanto essa prevede che il brevetto unico sia richiesto e rilasciato esclusivamente in inglese, francese o tedesco; l'illegittimita' del trilinguismo e' stata, per alcuni profili, riconosciuta nella sentenza resa nella causa T-205/07, il 3 febbraio 2011, dal tribunale dell'Unione europea, che, accogliendo un ricorso dell'Italia, ha annullato un invito a manifestare interesse per la costituzione di un elenco di candidati ai fini dell'assunzione di agenti contrattuali delle istituzioni europee, pubblicato dall'Ufficio di selezione del personale dell'Unione europea (Epso) nelle lingue tedesca, inglese e francese. La sentenza ha, infatti, dichiarato che la pubblicazione dell'invito nelle sole tre lingue in questione costituisce una discriminazione fondata sulla lingua tra i potenziali candidati, contraria al diritto dell'Unione europea; occorre che l'Italia elabori una strategia organica e coerente per la tutela e la promozione della lingua italiana nell'Unione europea, nonche' in altre organizzazioni internazionali e sovranazionali; a questo scopo e' necessario ed urgente che i membri italiani delle istituzioni ed organi dell'Unione europea contrastino con forza ogni tentativo di violazione del regime linguistico previsto dai Trattati, impegna il Governo: a contrastare con intransigenza ogni tentativo di violazione del regime linguistico delle istituzioni dell'Unione europea e di marginalizzazione della lingua italiana, ricorrendo, ove necessario, anche agli strumenti giurisdizionali disponibili; a definire, in stretto raccordo con le Camere, una strategia organica per la tutela e la promozione della lingua italiana nelle istituzioni dell'Unione europea; ad opporsi, in particolare, al tentativo di affermare il ricorso alle sole lingue inglese, francese e tedesco nel funzionamento, anche al solo livello amministrativo, di ogni istituzione ed organo dell'Unione europea e a valutare l'opportunita' di utilizzare un criterio oggettivo che, limitando le lingue di lavoro entro un numero massimo di sei, tenga conto del numero effettivo di parlanti all'interno dell'Unione europea; a sostenere, nei casi in cui le esigenze di riduzione dei costi e di miglior funzionamento delle strutture amministrative delle istituzioni ed organi dell'Unione europea lo giustifichino ed il criterio precedentemente esposto non venga recepito, il ricorso, oltre alla lingua della presidenza di turno, alla sola lingua inglese, in quanto lingua veicolare di gran lunga piu' diffusa a livello europeo e globale, ed eventualmente alla lingua francese, se compatibile con le predette esigenze; a concordare, con altri Paesi che sarebbero gravemente penalizzati, al pari dell'Italia, dall'adozione del trilinguismo, tutte le iniziative appropriate per assicurare il rispetto del principio della pari dignita' delle lingue ufficiali dell'Unione europea. (1-00567) «Pescante, Gozi, Maggioni, Buttiglione, Ronchi, Razzi, Porcino, Pini, Farinone, Formichella, Scalia, Dell'Elce, Fucci, Nicolucci, Gottardo, Centemero, Consiglio, Biancofiore, Frassinetti».

 
Cronologia
venerdì 18 febbraio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    In Libia si estende la ricolta contro il regime del colonnello Gheddafi. Gli insorti prendono Bengasi e costituiscono un Consiglio nazionale di transizione, che la Francia riconosce come unico rappresentante legittimo del Paese.



venerdì 25 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 309 voti favorevoli e 287 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie (C. 4086), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.