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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01076 presentata da CICU SALVATORE (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110517

Atto Camera Interpellanza 2-01076 presentata da SALVATORE CICU martedi' 17 maggio 2011, seduta n.473 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che: la grave crisi, nella regione Sardegna, economico-occupazionale dei settori primario e secondario (agricoltura, estrattivo, industria) ha determinato la contrazione dei consumi e delle commesse e di conseguenza la crisi del settore terziario, cioe' commercio e servizi; tale situazione e' aggravata dalla debolezza strutturale del mercato isolano, notoriamente costituito da micro aziende, per lo piu' sottocapitalizzate ed esposte alla cronica carenza di liquidita'; a questo quadro negativo deve aggiungersi il crescente ritardo dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, spesso per effetto del patto di stabilita', nonche' di quelli spettanti alle ASL; gli studi di settore, con le loro rigidita' applicative, e l'automaticita' delle procedure dei ruoli (che moltiplicano esponenzialmente l'onere del debito e prevedono la messa all'incanto dei beni immobili sui quali Equitalia ha acceso una ipoteca, qualora il debito superi gli 8.000 euro) sono secondo l'interpellante un'eredita' del centro sinistra ed in particolare del Ministro Visco; come pure e' un'eredita' del centro-sinistra una legislazione fiscale minata da un sospetto di fondo, burocratica, cavillosa, implacabile su tempi e procedure, che tenta di incasellare in un universo statico attivita' essenzialmente dinamiche come quella d'impresa; la diffusa morosita' delle imprese sarde nei confronti di Equitalia e, a monte, nei confronti dell'erario e degli enti previdenziali deriva da questo contesto; il numero delle imprese isolane e l'entita' del debito complessivo nei confronti di Equitalia e' tale da costituire una vera e propria emergenza sociale; consapevoli dell'estrema gravita', non solo economica, ma anche sociale del fenomeno, le associazioni coordinate in Rete Imprese Italia hanno gia' sollecitato a livello nazionale l'adozione di norme legislative e regolamentari volte ad attenuare l'onerosita' dell'attuale carico fiscale e contributivo, nonche' la rigidita' degli attuali meccanismi di riscossione e gli oneri eccessivi di more e sanzioni, ribadendo che l'intento non e' quello di favorire forme di elusione o, peggio, di evasione fiscale e contributiva, ma di affermare il principio della effettiva equita' e sostenibilita' del carico fiscale-contributivo; in sostanza si richiede che chi dichiara e dimostri agli enti di riscossione di non essere in grado di pagare sia trattato in stregua assolutamente diversa da chi non dichiara ed evade; in particolare per quel che riguarda la crescita degli oneri connessi ai ruoli esecutivi, ribadita la regola secondo cui chi sbaglia o chi evade debba essere punito con una sanzione proporzionale al danno erariale commesso, occorre evitare che si creino delle situazioni ove la sanzione, sommata agli interessi ed agli aggi di riscossione, determini un incremento del debito tributario originario insostenibile e spropositato, ben al di la' dei tassi usurari stabiliti dalla legge; a tal proposito le Associazioni coordinate in Rete Imprese Italia hanno chiarito che nel nostro ordinamento gia' esistono principi adeguati alla crescita esponenziali degli oneri; andrebbe infatti meglio definito il principio della «sproporzione tra l'entita' del tributo cui la violazione si riferisce e la sanzione», sancito dall'articolo 7, comma 4, del decreto legislativo n. 472 del 1997, e potrebbero essere introdotte norme interpretative del principio indicato dall'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 472 del 1997, secondo il quale la somma irrogata a titolo di sanzione non produce interessi prevedendo che esso possa essere applicato anche successivamente alla formazione del ruolo; Rete Imprese Italia e diverse Associazioni Imprenditoriali hanno espresso positivo apprezzamento per i protocolli sottoscritti da Equitalia con e, in particolare, per la sensibilita' e volonta' manifestata dai dirigenti sardi di Equitalia di venire incontro il piu' possibile alle esigenze rappresentate; tuttavia e' evidente che i funzionari della riscossione oltre un certo limite non possono andare per non incorrere essi stessi nei rigori di legge; il problema si pone quindi a livello di legislazione nazionale, in relazione alla quale sono da apprezzare i segnali di apertura alle ragioni del mondo produttivo: la lettera ai contribuenti del direttore di Equitalia, dottor Befera di alcuni mesi fa e le prese di posizione recentissimamente adottate dal Ministro dell'economia e delle finanze, onorevole Tremonti, il quale ha preannunziato (Consiglio dei Ministri del 5 maggio 2011) la pubblicazione di una circolare dell'Agenzia delle entrate contenente sanzioni per chi «esagera» con i controlli fiscali; e' opportuno infine rammentare che il collasso dei settori produttivi altro non produce che la crescita smisurata delle spese per il sostegno del reddito e del welfare in generale -: se non ritenga opportuno prevedere l'immediata attivazione di un tavolo di concertazione che coinvolga regione Sardegna, ANCI Regionale, INPS, INAIL, Equitalia, banche operanti in Sardegna, Asl, associazioni imprenditoriali, Agenzia delle entrate, con l'intento di trovare rapide vie di uscita all'attuale impasse che sta aggredendo la capacita' economico-finanziaria e l'operativita' di migliaia di aziende -: se non ritenga opportuno promuovere l'introduzione di norme riguardanti gli oneri a carico delle imprese ed in particolare disposizioni rivolte a: differenziare il trattamento tra coloro che dichiarino e dimostrino di non essere in grado di ottemperare alle scadenze fiscali e contributive, dagli evasori fiscali; limitare la crescita esponenziale degli oneri connessi ai ruoli esecutivi, sia nei termini esposti in premessa, sia tenendo conto delle proposte avanzate in particolare dalle associazioni coordinate in Rete imprese Italia; prevedere una maggiore chiarezza nelle procedure di notifica; ampliare e modulare, anche in termini regionali, i termini per la rateizzazione degli oneri, tenendo conto delle diverse situazioni di crisi; rivedere il sistema delle ipoteche sugli immobili, in particolare se sono riferite alla «prima casa», sia per quel che riguarda l'accensione che per quel che riguarda l'estinzione; ridurre i compensi di riscossione; accelerare l'operativita' dei provvedimenti gia' in corso in materia di pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, ampliando la possibilita' di utilizzare i crediti a compensazione; farsi promotore presso il sistema creditizio, in concorso con le regioni, per l'apertura di linee di credito aggiuntive e mirate a sanare la posizione debitoria delle imprese nei confronti degli enti riscossori, sia in termini di abbattimento degli interessi che di controgaranzia con i Consorzi Fidi. (2-01076)«Cicu».

 
Cronologia
domenica 15 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    Si svolgono le elezioni amministrative in 1315 comuni e in 11 province, con turni di ballottaggio il 29 e 30 maggio. Si rinnovano i consigli comunali di quattro grandi città: Milano, Torino, Napoli e Bologna. Si affermano le liste di centro-sinistra e i ballottaggi confermano tale tendenza.

martedì 24 maggio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 313 voti favorevoli, 291 contrari e 2 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, recante disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonchè per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo (C. 4307), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.