Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01799 presentata da VELTRONI WALTER (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110906
Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01799 presentata da WALTER VELTRONI martedi' 6 settembre 2011, seduta n.513 VELTRONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: nel giugno scorso il neosindaco di Trentola Ducenta, Michele Griffo, ha annunciato la propria intenzione di non rinnovare nel 2012 la licenza in comodato d'uso all'associazione La Compagnia dei Felicioni di uno stabile confiscato nell'aprile 2012 al camorrista Dario De Simone. La Compagnia rappresenta dal 1997 una delle piu' significative esperienze di uso sociale dei beni confiscati alle mafie realizzata in Italia e ha preso possesso dell'immobile di Trentola Ducenta soltanto nel 2002, cinque anni dopo la sua fondazione e gia' con alle spalle un'importante attivita' sociale Decine di minori in stato di abbandono o di grave disagio hanno trovato nella casa famiglia gestita dalla comunita' di Capodarco - come nelle altre diciassette sparse su tutto il territorio nazionale - un luogo sicuro, di affetto e comprensione, educazione e formazione e gli altri bambini del quartiere hanno sempre beneficiato delle attivita' svolte in quella struttura finalmente restituita alla collettivita'. È la seconda volta che il sindaco Griffo cerca di revocare questo affidamento e nel 2002 la comunita' di Capodarco dovette rivolgersi al Tar del Lazio per evitare lo sfratto. La decisione del sindaco di non rinnovare la convenzione con la comunita' di Capodarco, con il contratto di affidamento dell'immobile alla scadenza prevista per il mese di aprile 2012, appare poco chiara e niente affatto comprensibile. Tanto piu', considerando le dichiarazioni del tutto inappropriate utilizzate per giustificare la scelta: «La Capodarco non e' nessuna associazione antimafia o anticamorra, e' un'associazione a delinquere che prende i soldi per ogni bambino che sta la' dentro». E ancora: «Questa Capodarco e' una casa famiglia, stop. Non ha fatto mai niente contro la camorra, contro la mafia, contro il racket, contro l'usura. E una famiglia che sta in quella villa dove vengono affidati i bambini e le rette vengono pagate regolarmente dai comuni, dalla provincia e dalla regione. Ogni bambino costa circa 31 mila o 51 mila euro l'anno. Questi vivevano in un tugurio, in una stalla e gli abbiamo messi in una villa. Prendono soldi per ogni bambino e non fanno nessuna beneficienza». Anche prescindendo dal merito, si tratta di affermazioni inaccettabili, visto che all'interno della casa famiglia risiedono bambini segnalati da strutture pubbliche, in particolare dal tribunale e dai servizi sociali dei comuni, di minori che hanno spesso un vissuto disumano a causa della disoccupazione o del mancato intervento dei servizi sociali -: quale sia l'avviso dell'Agenzia dei beni confiscati con riferimento a quanto rappresentato in premessa e alle ragioni addotte per il mancato rinnovo e quali soluzioni alternative intenda adottare, anche tramite l'Agenzia stessa, a sostegno e a tutela dei giovani e della casa famiglia che li ospita.(3-01799)