Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01287 presentata da DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111205
Atto Camera Interpellanza 2-01287 presentata da SIMEONE DI CAGNO ABBRESCIA lunedi' 5 dicembre 2011, seduta n.557 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, per sapere - premesso che: le Lame rappresentano un'incisione carsico-erosiva che solca il territorio della provincia di Bari caratterizzandone il paesaggio; si tratta dei resti di letti di antichi fiumi, che attraversando il territorio nel corso del tempo, l'hanno scavato ed eroso, facilitati dalla particolare geo-morfologica calcarea e calcarenitica del suolo; nell'entroterra della provincia barese ve ne sono nove, fra le quali la piu' lunga e' la Lama San Giorgio, il cui corso vallivo dista circa 3 chilometri dal centro abitato del comune di Triggiano, con una lunghezza di circa 42 chilometri (si distende, infatti, dal contrafforte di monte Sannace nelle vicinanze del comune di Gioia del Colle, attraversando i comuni di Sammichele di Bari, Casamassima, Rutigliano, Noicattaro e Triggiano, prendendo il nome dalla cala in cui sfocia, cioe' quella di San Giorgio) e una larghezza in media di 100 metri, ed arriva fino al territorio di Bari ove sfocia nel mare Adriatico; la sua struttura morfologica, tipica delle Lame pugliesi con meandri e alcune brevi incisioni affluenti laterali che si immettono sul solco principale, e' stata riconosciuta dalla legge regionale del 24 luglio del 1997 n. 19, quale area naturale protetta d'interesse naturalistico, ambientale e paesaggistico del suo corso, nonche' per le presenze di testimonianze antropiche di non trascurabile valore storico, culturale, artistico ed archeologico, a conferma che essa rappresenta un patrimonio naturale e ambientale della regione Puglia, di rilevante importanza; la peculiarita' morfologica del territorio interessato, e' caratterizzata da depositi alluvionali argillosi, provenienti dalla degradazione dei calcari le cosiddette terre rosse, le cui caratteristiche inducono le Lame ed in particolare quella di San Giorgio, ad essere considerate osservate speciali a causa di una serie di fattori fondamentali per la sicurezza del territorio, primo fra tutti l'elevata pressione antropica che minaccia seriamente questi ecosistemi, unitamente alla struttura del territorio che rende i bacini delle lame largamente permeabili, e in cui le forti piogge possono generare piene di elevata entita', come ad esempio quella del 23 ottobre 2005 relativa alle Lame Lamasinata e San Giorgio, che ha provocato morti e gravi danni; l'edificazione invasiva degli alvei, le discariche abusive a cielo aperto, lo scarico di acque reflue non depurate, le pratiche agricole dannose e intensive, costituiscono inoltre ulteriori fattori negativi, che rischiano di procurare seri pericoli per l'incolumita' di un territorio quale la Lama di San Giorgio che andrebbe pertanto tutelato e preservato; risulta conseguentemente quanto meno paradossale, a giudizio dell'interrogante, in considerazione di quanto suesposto, il provvedimento adottato il 5 agosto 2011 (n. 75/CD/A) dal commissario per l'emergenza ambientale e presidente della regione Puglia Vendola, che autorizza lo scarico nella Lama San Giorgio, definita dalla stessa regione parco naturalistico, dei reflui di fogna attraverso il depuratore di Sammichele; tale decisione, adottata sulla base di progetti non sottoposti alla VIA, ma alla procedura piu' semplice della sola assoggettabilita', come confermato anche dal tribunale amministrativo del Lazio, che ha respinto i ricorsi promossi dai comuni interessati, ribaltando l'orientamento espresso in prima istanza, ha determinato la realizzazione da parte dell'Acquedotto pugliese, di un collettore di scarico dell'impianto di depurazione che, come suesposto, ha iniziato dal 28 ottobre 2011 a scaricare acque reflue nella Lama San Giorgio; i numerosi tentativi di esortazione e gli ammonimenti, da parte degli amministratori locali dei suesposti comuni interessati, di rivedere la decisione che ha individuato nella Lama San Giorgio il recapito finale di quattro depuratori, i quali scaricheranno acque di fogna depurate per una portata complessiva di circa 300 l/s, si sono rivelati vani e inefficaci, nonostante gli stessi amministratori abbiano proposto soluzioni alternative alle modalita' di smaltimento nella stessa Lama; l'impianto gia' in attivita', sta provocando infatti allarme e preoccupazione fra gli amministratori dei comuni interessati e le stesse comunita' locali coinvolte, in considerazione che la realizzazione dei collettori per lo sversamento delle acque reflue del depuratore di Sammichele e di Casamassima in Lama San Giorgio, non ha tenuto conto degli effetti dello scorrimento dell'acqua nell'alveo della medesima Lama, con particolare riferimento all'impatto sulla vegetazione e sulla fauna; ne' tantomeno e' stato considerato che il letto alluvionale e' prevalentemente secco durante tutto l'anno e che la decisione intrapresa non ha valutato inoltre, la pericolosita' derivante dall'esistenza di numerose proprieta' private lungo la lama; appare inoltre contraddittoria e penalizzante, a giudizio dell'interpellante, la scelta del comune di Bari di avallare il progetto regionale dello sversamento dei reflui nell'area naturalistica interessata, in considerazione della presentazione da parte della stessa amministrazione barese, di un progetto di riqualificazione proprio all'interno della Lama di San Giorgio; quanto esposto costituisce inoltre, a giudizio dell'interpellante, fondati motivi di preoccupazione e inquietudine, se si valuta che le recenti tragiche vicende di eventi alluvionali avvenute in Liguria, Toscana e in ultimo in Sicilia, causati dal dissesto idrogeologico dei territori interessati, sono state provocate anche dalla mancanza di adeguate politiche di prevenzione e di tutela del suolo e del sistema idrogeologico, unitamente a scelte pericolose di insistere sulla vulnerabilita' di territori fortemente antropizzati, proprio come la Lama San Giorgio; il progetto dello sversamento dei reflui inoltre, a giudizio dell'interpellante, modificando il regime delle portate, che sono normalmente legate alle precipitazioni meteoriche, rischia di alterare pesantemente lo stato dei luoghi e, come precedentemente esposto, degli habitat presenti nella Lama; risulta inoltre all'interpellante, che proprio all'interno dell'area della Lama San Giorgio interessata allo sversamento delle acque reflue del depuratore di Casamassima, si trovino 8 pozzi artesiani da cui l'Acquedotto pugliese emunge acqua potabile che immette nella rete idrica del centro abitato del comune di Rutigliano nei momenti di crisi idrica, 8 pozzi che sono censiti nel PTA-Puglia (piano regionale di tutela delle acque approvato ad ottobre 2009); in caso di malfunzionamenti dei depuratori, con conseguente sversamento di acque inquinate, si potrebbero pertanto verificare gravi conseguenze di tipo igienico e sanitario per le comunita' dei luoghi coinvolte dallo scarico dei reflui, nonche' per le colture adiacenti e l'ambiente in generale, con un contemporaneo deturpamento di aree di notevole valenza naturalistica e paesaggistica; anche la societa' Pura srl, che fa capo al gestore dell'intero comparto della depurazione in Puglia, ovvero l'Acquedotto pugliese, ha ammesso i rischi e pericoli ambientali e per la salute, allorquando si verificano precipitazioni piovose; consta all'interpellante che il 7 novembre 2011 la suddetta societa', abbia inviato una comunicazione a tutti gli enti locali della provincia di Bari comunicando che: «durante le abbondanti precipitazioni atmosferiche avvenute il 6 novembre u.s., gli impianti in oggetto sono stati interessati da un notevole incremento della portata affluente e da interruzioni di energia elettrica di breve durata. Si rammenta, ove necessario, che tale afflussi di acque meteoriche non sono compatibili con il processo depurativo di acque reflue urbane e che la loro immissione in fogna nera non e' consentita; risulta interessante, a giudizio dell'interpellante, conoscere conseguentemente quale direzione abbia intrapreso tutta l'acqua che la suesposta societa' Pura ha denunciato sia arrivata presso i suoi depuratori in quel giorno piovoso; appaiono inoltre fondati, a giudizio dell'interpellante, i timori che quell'acqua sia finita, insieme ai reflui di fogna scarsamente depurati o non depurati, nel recapito finale lama San Giorgio per quanto riguarda il comune di Sammichele (unico dei quattro che sta gia' sversando in lama); l'interpellante segnala inoltre che il 31 ottobre 2011 il consorzio bonifica Terre D'Apulia ha depositato presso la provincia di Bari e successivamente presso i comuni territorialmente interessati, il progetto definitivo dei «Lavori per il ripristino della continuita' idraulica della Lama San Giorgio», che interviene pesantemente nella medesima Lama, cambiandone i connotati ambientali e paesaggistici con la posa in opera, per circa tre quarti del suo percorso (42 chilometri, di una savanella trapezioidale in calcestruzzo reticolato di 2 metri base e 0,50 metri di profondita', ed un taglio «selettivo» della rigogliosa vegetazione ricadente nell'alveo che impedisce il deflusso del refluo e tutta una serie di opere d'arte per gli attraversamenti a raso; il suddetto progetto invasivo, che avra' un enorme impatto ambientale e' stato pubblicato sul BURP regionale al n. 187 lo scorso 1° dicembre, ed il cui avviso di procedura di verifica di assoggettabilita' sara' sottoposto al VIA; lo scarico di acque reflue, della Lama San Giorgio, appare, alla luce di quanto sopra rappresentato, infine in contrasto secondo l'interpellante con la normativa regionale esposta in considerazione delle disposizioni che identificano tale area quale riserva naturale protetta -: quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa; se sussistano fondati pericoli, per l'incolumita' delle comunita' locali e la sicurezza del territorio della Lama San Giorgio e delle aree limitrofe, a causa dello sversamento di reflui nell'area naturalistica, in caso si verificassero eventi alluvionali di particolare intensita', come sta accadendo negli ultimi mesi, anche con particolare riferimento alla salute dei cittadini della zona d'interesse; in caso affermativo, se non intendano prevedere in maniera cautelativa, iniziative volte alla sospensione delle funzioni del depuratore installato dall'acquedotto pugliese autorizzato dal commissario governativo per l'emergenza ambientale. (2-01287)«Di Cagno Abbrescia».