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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/01293 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111214

Atto Camera Interpellanza 2-01293 presentata da LUCIA CODURELLI mercoledi' 14 dicembre 2011, seduta n.560 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che: la legge n.104 del 1992, in attuazione del dettato costituzionale che garantisce a tutti i cittadini piena dignita' e libera circolazione nell'intero territorio nazionale, afferma alcuni fondamentali princi'pi in favore dei disabili, ai quali devono essere riconosciuti «il pieno rispetto della dignita' umana e i diritti di liberta' e di autonomia», prevenendo e rimuovendo «le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione alla vita della collettivita'»; il tema della disabilita' e' stato affrontato anche dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, che ha varato una convenzione, in cinquanta articoli, sui diritti delle persone con disabilita' per tutelare i diritti di 650 milioni di persone in tutto il mondo, adottata da 192 Paesi e che l'Italia ha gia' ratificato nel gennaio 2009; la convenzione colma una lacuna del diritto internazionale e tratteggia nel dettaglio i diritti di cui godono le persone disabili, chiedendo quel cambiamento di atteggiamento da parte della societa' indispensabile a garantire ad essi il raggiungimento della piena uguaglianza; il codice della strada, approvato con decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, prevede specifiche norme finalizzate a garantire alle persone con limitata capacita' motoria particolari prerogative per una piu' agevole circolazione, nonche' spazi riservati per la sosta; questo principio assume una particolare importanza per tutti i centri urbani nei quali si stanno diffondendo le zone a traffico limitato; nella maggior parte dei casi i disabili che risiedono o che accedono con regolarita' ad una zona del territorio comunale in cui e' stata disposta la limitazione del traffico veicolare seguono una specifica procedura per l'ottenimento di un apposito contrassegno che consenta loro la libera circolazione; solo per ragioni squisitamente pratiche il principio giuridico - e di civilta' - affermato dalla legge quadro sull'handicap, non trova una efficace applicazione nell'intero territorio nazionale, come spiegato dall'allora Sottosegretario per le infrastrutture e trasporti nella risposta ad un'interrogazione su questo stesso tema, in cui si riconosce l'auspicabilita' dell'adozione di uno standard unico per il controllo degli accessi alle zone a traffico limitato, ma che «non puo' essere imposta dal Ministero dell'infrastrutture e dei trasporti, essendo ricompresa nella competenza degli enti internazionali di unificazione»; la soluzione proposta dal Ministero sembra all'interpellante voler far ricadere ancora una volta sui disabili l'onere di risolvere il proprio disagio, semplicemente attraverso l'elencazione dei numeri di telefono dei comuni che adottano il sistema automatico di controllo degli accessi; il recente e prevalente orientamento giurisprudenziale sta affermando il principio secondo il quale il diritto alla mobilita' del disabile non puo' essere compresso dall'obbligo di espletamento di specifiche pratiche procedurali e, in sostanza, attribuisce al contrassegno rilasciato dal proprio comune piena validita' in tutto il territorio nazionale; l'incombenza della «riconoscibilita'» non puo' gravare sullo stesso disabile; in particolare, si segnala la sentenza n. 719 del 2008 della seconda sezione civile della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso di un privato cittadino disabile, a cui era stata inflitta una «multa» per essere entrato in una zona a traffico limitato munito del contrassegno rilasciato da una diversa amministrazione comunale; la Suprema Corte ha ribadito che «la persona invalida puo' servirsi del contrassegno per circolare con qualsiasi veicolo in zone a traffico limitato, con il solo onere di esporre, il contrassegno», a prescindere da qualsivoglia altra considerazione; si ritiene pertanto indispensabile che si provveda affinche' venga riconosciuto alle persone disabili di fruire di un diritto riconosciuto dalle leggi vigenti, quale quello di accedere nelle zone a traffico limitato, senza costringerle a sopportare adempimenti burocratici non indifferenti e di una certa complessita' -: se il Ministro interpellato non ritenga di dover adottare ogni iniziativa di competenza per svincolare i soggetti interessati da ogni possibile onere ulteriore rispetto alla procedura per l'ottenimento del contrassegno; se il Ministro, in attesa di prevenire ad un sistema di controllo piu' omogeneo ed efficace, non ritenga opportuno valutare l'utilita' di istituire un'anagrafe nazionale degli aventi diritto, che rilasci contrassegni da apporre sul lunotto posteriore e che siano facilmente leggibili ai varchi elettronici; se non intenda attivare un gruppo di lavoro, composto da responsabili di comandi della polizia municipale e da esperti individuati all'interno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a cui affidare il compito di individuare una soluzione che coniughi correttamente i diritti dei disabili con l'esigenza di superare gli ostacoli di carattere tecnico e burocratico. (2-01293) «Codurelli, Schirru».

 
Cronologia
venerdì 9 dicembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    I leader dell’area dell’euro decidono di potenziare l’unione economica: stringono un nuovo patto di bilancio (fiscal compact) e decidono un maggiore coordinamento delle politiche economiche. Inoltre stabiliscono di: rafforzare le regole che governano la procedura per i disavanzi eccessivi, di anticipare l’entrata in vigore del MES a luglio 2012 e di riesaminare l’adeguatezza del limite massimo di 500 miliardi di euro per l’EFSF/MES nel marzo 2012.

giovedì 15 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 495 voti favorevoli, 88 contrari e 4 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (C. 4829), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.