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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06061 presentata da FORCOLIN GIANLUCA (LEGA NORD PADANIA) in data 20120131

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-06061 presentata da GIANLUCA FORCOLIN martedi' 31 gennaio 2012, seduta n.579 FORCOLIN, FUGATTI, COMAROLI e BITONCI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: l'articolo 27 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, ha rivisto il regime fiscale dei contribuenti minimi; in particolare, a partire dal 1° gennaio 2012, il regime introdotto con la legge finanziaria per il 2008 si applica per il periodo d'imposta in cui l'attivita' e' iniziata e per i quattro successivi, esclusivamente alle persone fisiche che intraprendono un'attivita' d'impresa, arte o professione o che l'hanno intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007, con l'applicazione di un'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali pari al 5 per cento; i requisiti per essere considerati contribuenti minimi sono quelli stabiliti dalla legge istitutiva di tale regione (commi da 96 a 117 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244), a cui si aggiungono quelli previsti dal decreto-legge n. 98 del 2011, che devono sussistere contestualmente; per rientrare nel regime agevolato il contribuente non deve avere conseguito spese per i lavoratori dipendenti o collaboratori di cui all'articolo 50, comma 1, lettere c) e c-bis), del TUIR, anche assunti secondo la modalita' riconducibile ad un progetto, programma di lavoro o fase di esso, ne' deve avere erogato somme sotto forma di utili da partecipazione agli associati; la norma, comprensibile nella sua ratio generale, va nei fatti a penalizzare e discriminare i contribuenti donna: sono molti, infatti, i casi di professioniste, artigiane o commercianti che, rientrando nel regime dei minimi, non possono avvalersi nel periodo della gravidanza e, nei primi mesi dopo la nascita del figlio, di dipendenti a tempo determinato o di collaboratori strettamente necessari per permettere la continuita' dell'attivita'; una donna, quindi, dovrebbe scegliere tra la chiusura dell'esercizio o dell'attivita' e la fuoriuscita dal regime dei minimi; in entrambi i casi verrebbe penalizzata ingiustamente, indubbiamente sotto il profilo economico, ma anche sotto il profilo civile e morale, tanto piu' che obiettivo primario del Governo dovrebbe essere la tutela della maternita'; la previsione di una deroga al divieto di sostenere spese per lavoratori o collaboratori nel caso di donne in maternita' non andrebbe a stravolgere la ratio della norma, ne' penalizzerebbe le entrate erariali, ma andrebbe semplicemente a garantire il pieno diritto alla maternita' anche a quelle donne/contribuenti che possono rientrare nel regime di minimi -: se il Governo intenda intervenire per consentire alle donne in maternita' che rientrano nel regime dei minimi di avvalersi, per un periodo definito e determinato, di un collaboratore o di un dipendente a tempo determinato per dare continuita' all'attivita' ed evitare la chiusura dell'esercizio o dell'attivita' stessa, rimanendo nel predetto regime tributario. (5-06061)





 
Cronologia
domenica 29 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    Muore Oscar Luigi Scalfaro, ex-Presidente della Repubblica.



giovedì 9 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 420 voti favorevoli, 78 contrari e 35 astenuti, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211 recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri (C. 4909), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.