Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/01366 presentata da GARAGNANI FABIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20120220
Atto Camera Interpellanza 2-01366 presentata da FABIO GARAGNANI lunedi' 20 febbraio 2012, seduta n.588 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che: si fa riferimento a quanto sta accadendo ai cristiani in Siria, alla loro paura e all'appello lanciato dalle Chiese di Siria, riportato anche dal quotidiano «Avvenire»: «la situazione e' insostenibile, pregate e agite per la pace. La popolazione e' presa tra due fuochi: la repressione brutale del regime e dei suoi servizi di informazione, i moukhabarat e una violenza mascherata, in alcuni casi associata all'islamismo takfirista radicale e combattente. Si riportano alcune testimonianze: «Dietro questa lotta armata tra le due fazioni - l'esercito regolare e la Free syrian army - c'e' l'ombra di interessi geopolitici contrari al governo di Bashar al-Assad e una propaganda mediatica senza controllo. In mezzo, migliaia di civili atterrati dalle sanzioni e dalla paura di doversi schierare con o contro le parti in lotta. Soprattutto a Homs, cuore dei combattimenti. Il nunzio apostolico, monsignor Mario Zenari, in visita a Damasco, l'ha detto chiaro: "È una cosa impressionante: a Homs si spara su qualunque cosa si muova". Anche a bambini inermi "che hanno in mano soltanto la spesa". E invita la Comunita' internazionale ad impegnarsi per "una soluzione urgente e pacifica", specie dopo gli attentati kamikaze ad Aleppo. Qui i numeri di telefono delle chiese cattoliche sono tutti staccati: non e' possibile parlare con i frati francescani, la paura dei cristiani e' quella di essere vittime della polarizzazione, come chiarisce Madre Agne's-Mariam de la Croix, igumena del convento ecumenico di San Giacomo il Mutilato a Qara. La superiora e' una delle voci piu' autorevoli della comunita' cristiana d'Oriente: critica contro il regime di Assad, si e' esposta anche contro l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo, diretto da un uomo vicino ai Fratelli Musulmani, lo storico oppositore del partito baathista, Rami Abdel Ramane. "L'opposizione non puo' piu' nascondersi dietro bilanci di vittime anonimi. Purtroppo esistono gruppi armati, responsabili di attacchi ai diritti dell'uomo tanto quanto il regime". La religiosa carmelitana denuncia ad Homs minacce contro i cristiani: "La vigilia di Natale i 'takfiristi' hanno proibito ai cristiani di esibire i simboli della festa. Le persone che rifiutano di prendere posizione si fanno passare per traditori e appaiono nelle liste nere dei comitati rivoluzionari su Facebook". La comunita' greco-ortodossa ha gia' una vittima tra i religiosi: padre Basilios Nassar, un sacerdote del villaggio di Kafarbohom. La paura dei cristiani cresce anche a Damasco. L'arcivescovo maronita della capitale Samir Nassar rivela ad Avvenire: "Dopo le autobombe esplose il 23 dicembre e il 6 gennaio ho avuto solo una dozzina di persone per la messa di Natale e non piu' di 20 bambini al catechismo: siamo pessimisti". In piu', "la mancanza di gasolio, gas, elettricita', e l'inflazione ci stanno atterrando: il confessionale e' diventato il muro del pianto per chi non sa a chi raccontare episodi gravi". Per l'arcivescovo si va verso la diaspora, come e' stato per i cristiani iracheni: "Molti giovani hanno gia' pensato di andare via: ma le vie verso il Libano, dove c'e' il polmone della nostra Chiesa, sono diventate molto piu' pericolose: neve, ghiaccio, controlli militari. Sono gia' molti i cristiani rifugiati ai confini, in zone dove si combatte". Di ritorno proprio dal Libano, il patriarca Gregorio III Laham sottolinea che la Siria ha sempre avuto la piu' bassa percentuale di emigrazione nel mondo arabo. "È dovuto al fatto che il regime e' stato veramente laico. Per questo dico ai cristiani: pregate, non abbiate paura, non credete alle falsificazioni. Per parte nostra, dobbiamo parlare soprattutto come cittadini siriani. Siamo stati in pace finora: sarebbe meglio aiutare il regime a cambiare". Anche l'arcivescovo Nassar confessa che la crisi e' arrivata a un punto di non ritorno: "Entrambe le parti in lotta ci tirano per la giacca. Ci viene chiesto di non rimanere neutrali. Come possiamo mantenere il nostro ruolo di mediatori tra due islam antagonisti senza rimanerne vittime? Per di piu' nell'indifferenza generale"?» -: quali iniziative il Governo intenda adottare per aiutare la popolazione cristiana in grave difficolta', eventualmente attraverso i canali diplomatici, alla luce della grave situazione dei cristiani in tutto il medio oriente, oggetto di intolleranza religiosa da parte dei settori piu' intransigenti della parte musulmana, e del fatto che le chiese cristiane, tra le piu' antiche, risalgono infatti all'epoca apostolica, rischiano di estinguersi, con grave danno non solo religioso ma anche culturale per le comunita' di quei Paesi e per l'intera umanita', che non puo' permettersi di vedere disperso un patrimonio culturale e religioso cosi' significativo che si e' tramandato ininterrottamente per duemila anni. (2-01366) «Garagnani, Romele».