Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02130 presentata da SANTELLI JOLE (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20120224
Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02130 presentata da JOLE SANTELLI venerdi' 24 febbraio 2012, seduta n.592 SANTELLI, DIMA, GALATI, GOLFO, TRAVERSA, MELONI, DE CAMILLIS, CATANOSO, CERONI, LUCIANO ROSSI, STRACQUADANIO, GELMINI, GIAMMANCO, DE GIROLAMO, ANTONINO FOTI, BECCALOSSI, LAFFRANCO, CORSARO, LORENZIN, RENATO FARINA, DI CENTA, CONTENTO, SBAI, TORRISI, BRUNETTA, LISI, GIBIINO, MASSIMO PARISI, DE CORATO, LAZZARI, VIGNALI, D'ALESSANDRO, CICU e GAROFALO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: nell'ambito del processo «Meta» che si sta celebrando avanti il tribunale di Reggio Calabria, ha reso testimonianza il colonnello dei carabinieri Valerio Giardina e in tale testimonianza sono contenute alcune dichiarazioni che hanno creato particolare sconcerto nel mondo politico e nell'opinione pubblica in quanto il colonnello Giardina ha letto e commentato un'informativa, come da lui stesso affermato, con sue personali interpretazioni, coinvolgendo l'allora sindaco della citta' di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, oggi presidente della regione Calabria; e' opportuno ribadire che all'interno del suddetto processo Meta lo stesso presidente Scopelliti risulta completamente estraneo ai fatti dell'inchiesta stessa e agli atti processuali; nel delineare quello che, a detta del colonnello Giardina, sarebbe stata la situazione della citta' di Reggio Calabria, governata da una lobby affaristico-massonica diretta da una cupola e dall'attuale presidente Scopelliti, occorre rammentare che a capo di tale cupola, lo stesso Giardina pone l'avvocato De Stefano, parente dell'omonimo capo cosca e l'ex deputato Paolo Romeo di cui Giuseppe Scopelliti sarebbe stato lo strumento ed il referente politico; a garantire l'operato di questa lobby, sempre secondo quanto affermato dal colonnello Giardina, avrebbe dovuto essere Antonino Fiume, uomo di collegamento tra tale struttura e quello che sarebbe stato eletto nel maggio del 2002 sindaco di Reggio Calabria; da risultanze processuali acquisite in altri procedimenti ed intercettazioni telefoniche emerse da fonti di stampa risulta inequivocabilmente l'ostilita' che Paolo Romeo nutriva nei confronti dello stesso Scopelliti; la persona referente della cosca De Stefano (Antonino Fiume) si e' costituito alcuni mesi prima dell'elezione di Giuseppe Scopelliti a sindaco di Reggio Calabria; si comprende lo sconcerto, la preoccupazione, i timori dell'opinione pubblica nell'apprendere le dichiarazioni di un colonnello dei Ros, soprattutto in relazione alle palesi contraddizioni rispetto alle risultanze processuali acquisite in ambito dello stesso processo «Meta» ed altri connessi; la giustizia specialmente in una regione come la Calabria, deve attenersi a scrupolosissimi controlli e la politica deve rimanere lontana dalle tentazioni di strumentalizzazione, perche' il sospetto stesso di teoremi e congetture politiche che si nascondano dietro azioni giudiziarie o il sospetto di abili manovratori dall'esterno delle inchieste, rischiano di distruggere la credibilita' della giustizia e di mortificare le regole dello Stato di diritto; appare quanto mai opportuno accertare le motivazioni che hanno spinto lo stesso colonnello dei ROS a tali affermazioni ed i punti di diversita' tra tali dichiarazioni e l'informativa cui egli stesso faceva riferimento; occorre capire se c'e' una «cabina di regia» in qualche palazzo che alimenta una stagione di veleni contro il presidente della regione Calabria Giuseppe Scopelliti; e' quanto mai urgente l'accertamento della verita' affinche' l'operato politico di una giunta e la vita stessa di una regione non sia offuscata dal palazzo dei veleni; i calabresi hanno il diritto di sapere da chi sono guidati e non e' accettabile che su un presidente di una regione difficile come la Calabria venga gettato fango; con l'operato quotidiano dell'amministrazione regionale presieduta da Giuseppe Scopelliti vengono costantemente minati equilibri politico-affaristici decennali e gli interessi economici intaccati dall'attivita' della regione, ad iniziare dai tagli al settore della sanita' (grande business della Calabria politica e affari), possono aver creato il malcontento e l'odio nei confronti del presidente della regione; resta immutata la fiducia nelle forze dell'ordine e nella magistratura -: dove allo stato presti servizio il colonnello Giardina e se sia rimasto o meno all'interno del reparto operativo speciale; di quali elementi disponga il Governo in ordine ai fatti descritti in premessa, anche in relazione ai documenti in possesso dei ROS; se non ritenga di porre particolare cura alle vicende della Calabria, con specifica attenzione, nel rigoroso rispetto delle proprie competenze e del principio della divisione dei poteri, ai fatti segnalati in premessa, per evitare che veleni, sospetti e calunnie possano intralciare il cammino dell'amministrazione regionale. (3-02130)