Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA URGENTE 2/01439 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120403
Atto Camera Interpellanza urgente 2-01439 presentata da LUCIA CODURELLI martedi' 3 aprile 2012, seduta n.616 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che: come hanno riportato alcuni organi di stampa, nell'operazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli del 9 febbraio 2012 che ha portato all'arresto, tra gli altri, del sindaco del comune di Casapesenna, Fortunato Zagaria, sono state effettuate alcune intercettazioni tra l'indagato e Paolo Maddaloni, all'epoca dirigente del Ministero dell'interno ed attualmente designato prefetto di Lecco dopo essere stato prefetto di Frosinone; in queste telefonate il prefetto Maddaloni consigliava e rassicurava sui tempi delle procedure per lo scioglimento del comune di Casapesenna, scioglimento provocato, secondo la direzione distrettuale antimafia di Napoli, dalle minacce e dalle pressioni effettuate dallo Zagaria, anche in collegamento con il clan camorristico dei casalesi. Nell'ipotesi accusatoria Zagaria avrebbe anche poi favorito gli affari di esponenti del clan dei casalesi. Questa parte delle accuse e' stata messa in discussione dal tribunale della liberta' che ha revocato la custodia in carcere dello Zagaria, ma la direzione distrettuale antimafia di Napoli ha presentato ricorso; il prefetto Maddaloni era sicuramente a conoscenza della delicatezza dei rapporti tra camorra e politica in quel territorio avendo svolto per molti anni incarichi presso la prefettura di Caserta, ed essendo anche stato candidato sindaco (sconfitto) nelle elezioni comunali di Caserta nel 2006. Come pure era a conoscenza che lo Zagaria era vicesindaco dell'amministrazione di Casapesenna per la quale, al contrario di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi doveri, progettava lo scioglimento anticipato; lo stesso prefetto Maddaloni ha ricevuto nel 2010 un avviso di garanzia per appalti truccati quando era subcommissario sul tema rifiuti al comune di Caserta (la direzione distrettuale antimafia di Napoli ne aveva chiesto l'arresto) sempre a favore di imprenditori legati alla camorra. Questo procedimento risulta ancora in corso, il prefetto risulta rinviato a giudizio dopo che il procedimento originario e' stato separato in due tronconi. Gli imputati nell'altro troncone, con alcuni dei quali secondo l'accusa il prefetto intratteneva numerosi colloqui, sono stati gia' condannati in primo grado a pene molto pesanti (10 anni a Nicola Schiavone, 9 anni e 4 mesi a Nicola Ferraro, 7 anni e sei mesi a Luigi Ferraro -: se il Ministro fosse a conoscenza del comportamento del prefetto Maddaloni; se a seguito dell'ultima operazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli abbia avviato un qualche tipo di procedimento ispettivo interno; se non si ritenga necessario, per meglio tutelare l'amministrazione e l'interesse pubblico, procedere ad un immediato avvicendamento del prefetto destinandolo ad attivita' che non prevedano l'interazione con amministrazioni comunali ovunque siano situate sul territorio nazionale. (2-01439) «Codurelli, Garavini, Fiano, Naccarato, Pizzetti, Murer, Fluvi, Velo, Albini, Gatti, Santagata, Marantelli, Marchignoli, Bressa, Boccuzzi, Esposito, Lagana' Fortugno, Gianni Farina, Fadda, Corsini, Farinone, Miglioli, Mosca, Rampi, Pollastrini, Ciriello, Ferrari, Concia, Cenni, Duilio, Cuperlo, Amici, Colombo, Marchioni, Pedoto, Zucchi».