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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06603 presentata da FARINA RENATO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20120416

Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-06603 presentata da RENATO FARINA lunedi' 16 aprile 2012, seduta n.621 RENATO FARINA, PIANETTA, LUPI, GELMINI, MAZZOCCHI, ABELLI, ABRIGNANI, GIOACCHINO ALFANO, BACCINI, BIANCOFIORE, BINETTI, BOCCIARDO, CALABRIA, CENTEMERO, DE CAMILLIS, DE NICHILO RIZZOLI, DI CATERINA, DI CENTA, VINCENZO ANTONIO FONTANA, FRASSINETTI, GALATI, GOTTARDO, LORENZIN, MALGIERI, MANTOVANO, MARINELLO, MUSSOLINI, PAGANO, PALMIERI, PAPA, POLLEDRI, PORCU, ROCCELLA, MARIAROSARIA ROSSI, SALTAMARTINI, CAPITANIO SANTOLINI, SBAI, SCANDROGLIO, TOCCAFONDI, VELLA, VIGNALI, DELFINO e CORSINI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: secondo quanto riferisce il «Cyprus Mail» del 12 aprile 2012 il vescovo greco-ortodosso Christoforos eletto dal Sacro Sinodo nel 2007 ha cercato invano di raggiungere la sede della diocesi di Carpasia per celebrare la Pasqua con la sua comunita'. È stato pero' bloccato dai militari turchi che occupano dal 1974 il territorio settentrionale della Repubblica di Cipro; il vescovo insieme a quattro sacerdoti ha bloccato in quella stesso giorno pacificamente il traffico al check-point dichiarando: «Sono qui per richiedere il diritto di stare con la mia comunita' come vescovo. Io non sono un politico, io sono un vescovo. Io sono padre spirituale di queste persone e la mia anima soffre. Ho un sacro obbligo di essere con loro»; Christoforos ha detto di aver percorso tutti i canali di comunicazione con il Governo, con le autorita' turco-cipriote, con la comunita' internazionale, ma senza alcun risultato. «Nessuno mi sta ascoltando. Mi sono rivolto al governo, all'ONU, all'Unione europea, alle ambasciate, ai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Ho chiesto un incontro con il Signor (Dervis) Eroglu (leader turco-cipriota) per risolvere il problema e nessuno mi puo' aiutare». «La Pasqua e' alle porte e non so cos'altro dovrei fare per essere sentito... Come Vescovo di Carpasia voglio essere guida spirituale di queste persone che rimangono li', questo e' tutto, niente di piu', niente di meno», ha aggiunto. Questa e' l'ultima protesta attuata dall'alto prelato, che ha il consenso - secondo il «Cyprus Mail» della popolazione e anche dei sindacati turco-ciprioti; il Ministero degli affari esteri della Repubblica di Cipro risulta aver manifestato alle rappresentanze diplomatiche accreditate «il suo rammarico per le continue violazioni delle liberta' religiose e di movimento nei territori occupati nella repubblica di Cipro e per le restrizioni imposte a sua grazia Vescovo di Carpasia Christoforos». Questa situazione che dura da anni si e' trasformata in una violazione formale che ha avuto il suo apice il 12 marzo 2012, quando il regime di occupazione ha informato il vescovo Christoforos di Carpasia di essere stato posto in una «stop list» e di essergli stato proibito di visitare l'area occupata incluso il vescovato e la sua comunita'; il vescovo Christoforos e' stato eletto dal Sacro Sinodo come primo vescovo dalla Chiesa autocefala dopo il ripristino del vescovato il 22 maggio 2007. Da allora gli e' stato permesso di celebrare la liturgia nelle chiese del vescovato soltanto tre volte. Dal novembre 2008 il regime di occupazione ha respinto le sue numerose richieste di celebrare nei territori occupati di Rizokarpaso, Ayia Triada e nel Monastero di Andrea Apostolo. La piu' recente negazione del suo diritto di vescovo, prima di essere incluso nella stop-list, era stata il 30 novembre 2011 nella ricorrenza di Andrea Apostolo, uno dei giorni piu' sacri per i cristiani di Cipro. Durante la sua visita a Carpasia e' stato strettamente seguito e videoregistrato dalla cosiddetta «polizia» del regime, anche quando ha visitato i «confinati» greco-ortodossi nelle proprie abitazioni; secondo la nota del Ministero degli esteri cipriota «e' risaputo che dal 1974 la Carpasia e' sotto l'occupazione militare illegittima turca. I greci ciprioti desiderosi di stare nei propri luoghi nativi nella penisola di Carpasia hanno dovuto costantemente sopportare le angherie del regime occupante. La deplorevole situazione di vita dei greci ciprioti di fatto reclusi nelle aree occupate e' evidente dalla semplice evidenza dei numeri: da 20.000 che erano nel settembre 1974 oggi sono residenti 338 greci e 111 maroniti»; le violazioni dei diritti fondamentali della popolazione sono state confermate dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo che tra le altre cose ha dichiarato che i Greci ciprioti della regione di Carpasia vedono la propria liberta' religiosa offesa dalle restrizioni che impediscono l'organizzazione di cerimonie religiose in maniera normale. La Corte ha anche notato l'insufficiente numero di sacerdoti ammessi a servire le necessita' spirituali della comunita' greca; a giudizio degli interroganti le misure dirette in particolare contro il vescovo Christoforos e comunque contro tutta la comunita' «occupata» costituiscono una evidente violazione dei diritti umani fondamentali di liberta' di movimento e di liberta' di religione che sono salvaguardati dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo agli articoli 13 e 18 e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) all'articolo 9 (liberta' di pensiero, di coscienza e di religione); la Camera dei deputati ha approvato la risoluzione Mazzocchi ed altri (12 gennaio 2011) nella quale si definisce la liberta' religiosa «madre di tutte le liberta'» e impegna il Governo: far valere questo principio come regola base della politica estera -: se questi fatti risultino al Governo; come il Governo intenda esercitare la propria influenza sulla Turchia e nelle sedi internazionali perche' siano rispettati i diritti umani fondamentali di liberta'
religiosa e di movimento nelle aree occupate della Repubblica di Cipro e siano immediatamente cancellate le restrizioni imposte al vescovo di Carpasia; come intenda sollevare la questione nel Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, di cui la Turchia e' membro, e nella cui Assemblea parlamentare sono rappresentati anche i turco-ciprioti. (5-06603)





 
Cronologia
giovedì 12 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    La Corte costituzionale respinge il ricorso per conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera e successivamente dal Senato e conclude che "spettava al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Milano avviare, esperire indagini e procedere alla richiesta di giudizio immediato in relazione al contestato delitto di concussione nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri, in carica all'epoca dei fatti, e del pari spettava al Giudice per le indagini preliminari di quest'ultimo Tribunale procedere, a propria volta, nelle forme comuni ed emettere il decreto di giudizio immediato, una volta ritenuto detto reato non commesso nell'esercizio delle funzioni" (sentenza 12 aprile 2012, n. 87).



giovedì 19 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 459 voti favorevoli, 71 contrari e 10 astenuti, la questione di fiducia sull'articolo unico del disegno di conversione del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento, nel testo approvato dalla Commissione (C. 5109).