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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02400 presentata da DOZZO GIANPAOLO (LEGA NORD PADANIA) in data 20120717

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02400 presentata da GIANPAOLO DOZZO martedi' 17 luglio 2012, seduta n.667 DOZZO, BOSSI, LUSSANA, FOGLIATO, MONTAGNOLI, FEDRIGA, FUGATTI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CAVALLOTTO, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DAL LAGO, DESIDERATI, DI VIZIA, DUSSIN, FABI, FAVA, FOLLEGOT, FORCOLIN, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, ISIDORI, LANZARIN, MAGGIONI, MARONI, MARTINI, MERONI, MOLGORA, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, POLLEDRI, RAINIERI, REGUZZONI, RIVOLTA, RONDINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: con l'insediamento di questo Esecutivo si sta verificando, a parere degli interroganti, un continuo ed irrazionale indebolimento del settore della giustizia, che i Governi precedenti, al contrario, tenuto conto delle limitate risorse finanziarie disponibili, avevano cercato, anche attraverso le riforme dei riti di procedura civile e penale, di rendere piu' efficiente e adeguato, anche rispetto agli standard che si riscontrano nei piu' avanzati Paesi dell'Unione europea; piu' precisamente, questo Governo, ad avviso degli interroganti, sta procedendo ad una «rottamazione» del settore della giustizia, attraverso l'adozione di provvedimenti di revisione della geografia giudiziaria che appaiono anomali e molto discutibili; infatti, la politica di revisione della geografia giudiziaria del Governo Monti deriva da scelte che, ad avviso degli interroganti, si riveleranno perdenti e, in merito, i numeri sono esemplificativi, dato che si intendono chiudere piu' di 600 uffici di giudici di pace e che si prospetta la soppressione di tutte le attuali 220 sezioni distaccate di tribunale, la riduzione e l'accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure; in particolare, la totale soppressione su tutto il territorio nazionale delle sezioni distaccate di tribunale e di un cospicuo numero di sedi di tribunale non capoluogo di provincia si pone, a giudizio degli interroganti, in netto contrasto con i principi e criteri direttivi contenuti nell'articolo 1, comma 2, della delega prevista dalla legge n. 148 del 2011, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 138 del 2011, ed indi in violazione dell'articolo 76 della Costituzione, perche' l'assetto territoriale degli uffici giudiziari doveva (riforma varata dal precedente Esecutivo) e deve tenere conto, tra l'altro, dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze, della specificita' territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e del tasso d'impatto della criminalita' organizzata; appare con immediata evidenza che non puo' considerarsi aderente ai principi e criteri direttivi in parola un riassetto territoriale degli uffici giudiziari che prevede l'intera soppressione delle sezioni distaccate dei tribunali, la quasi integrale soppressione dei tribunali non capoluogo di provincia e, infine, la soppressione, anch'essa molto rilevante, degli uffici dei giudici di pace, poiche' appare inverosimile che, tenuto conto delle specificita' territoriali del bacino di utenza, ovvero della situazione infrastrutturale, del tasso d'impatto della criminalita' organizzata, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze, non sia giustificata la permanenza di nemmeno una delle attuali sezioni distaccate di tribunale; con riguardo ai contenuti dei provvedimenti di esercizio della delega, appaiono disattesi i principi e criteri direttivi detti e gli stessi provvedimenti non osserverebbero la cosiddetta tecnica del minimo mezzo per realizzare l'obiettivo dell'efficiente allocazione delle risorse giudiziarie, senza diminuirne oltre misura la naturale suddivisione territoriale; appare agli interroganti del tutto chiaro ed evidente che la motivazione sottesa alle scelte dell'Esecutivo Monti e' quella di fare solo «cassa» nell'immediato per importi modesti (pari circa a 70 milioni di euro), a discapito di una giustizia di prossimita', che, come dimostrano i dati statistici, e' efficiente e oltremodo la piu' conforme ai parametri europei; la logica sottesa al progetto governativo e' quella di mantenere i tribunali che si trovano in citta' che fanno provincia, anche a discapito di quelli che gestiscono, in proporzione, un carico di lavoro maggiore e portano a compimento una mole di cause in tempi piu' brevi; e' evidente che attraverso l'accorpamento a parere degli interroganti selvaggio, indiscriminato e di dubbia legittimita' delle sezioni distaccate dei tribunali, la soppressione delle sedi di tribunale capoluogo, nonche' la soppressione della quasi totalita' degli uffici dei giudici di pace, che il Governo sta realizzando, si produrranno solo delle diseconomie di scala dovute a macrostrutture di tribunali che risulterebbero dei veri e propri «carrozzoni», tali da compromettere ulteriormente il gia' carente servizio della giustizia, dato che molti saranno indotti a rinunciare alla tutela costituzionalmente garantita dei propri diritti in una sede accentrata e molte volte lontana -: se non intenda chiarire quali valutazioni siano alla base delle scelte compiute con il decreto legislativo recentemente adottato nell'esercizio della delega citata e se siano state adeguatamente verificate e considerate le effettive conseguenze derivanti dalle scelte di revisione della geografia giudiziaria sopra richiamate. (3-02400)





 
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