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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00052 presentata da GRILLO GIULIA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 21/03/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00052 presentato da GRILLO Giulia testo di Giovedì 21 marzo 2013, seduta n. 2 GRILLO , CURRÒ , D'UVA e VILLAROSA . — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: stando alle notizie pervenute attraverso la lettura de Il Fatto Quotidiano dell'edizione del 19 marzo 2013 e, in precedenza dalle pagine on-line de Il Sole 24Ore del 25 febbraio 2013, le agenzie fiscali, istituite con legge Bassanini del 1999, sono entrate in funzione il 1 o gennaio del 2001 e vengono definite dalla legge enti pubblici non economici, che come tali devono seguire le regole del pubblico impiego ivi compressa l'assunzione del personale attraverso procedure concorsuali; dal 2001 invece, l'Agenzia delle entrate non ha più svolto concorsi per i propri dirigenti, scegliendoli dalla provvista dei funzionari all'interno della stessa Agenzia; ciò, da una parte, si è verificato senza che alcun intervento pervenisse da parte del Ministero competente. Dall'altro, nessun seguito c’è stato in conseguenza di una sentenza del TAR Lazio. Si tratta della pronuncia n.6884 del 1° agosto 2011 nella quale il Tar ha dichiarato illegittimo l'articolo 24 del regolamento dell'amministrazione dell'Agenzia che risultava essere stato modificato proprio per consentire le nomine annullate, introducendo un testo che consentiva di coprire i posti vacanti dell'organico dirigenziale con incarichi ai funzionari; la sentenza determinava la totale nullità di questi incarichi. Il giudice amministrativo censurava la suddetta prassi, imponendo pertanto che l'Agenzia delle entrate provvedesse alle assunzioni attraverso procedure concorsuali; il TAR del Lazio dichiarava illegittime quelle nomine; precisamente si trattava di 1.143 posti, dei quali però soltanto 376 attribuiti a vincitori di concorso; di seguito il Governo di Mario Monti, con Vittorio Grilli al Ministero dell'economia e delle finanze, con il decreto-legge n.16 del 2012, convertito con modificazioni, dalla legge n.44 del maggio del 2012 autorizzava l'Agenzia ad indire concorsi pubblici, fatti salvi, però, gli incarichi già affidati ed eventuali nuove nomine solo a tempo determinato; le pretese dell'Agenzia delle entrate di ricondurre la fattispecie all'articolo 24 del Regolamento di amministrazione dello stesso ente erano state censurate, in quanto non coerenti con incarichi di temporanea reggenza, implicando piuttosto il conferimento di veri e propri incarichi dirigenziali a soggetti privi della relativa qualifica, così collocandosi in rotta di collisione con i principi di cui agli articoli 19 e 52 del decreto legislativo n.165 del 2001; la difesa erariale, nelle memorie difensive presentate in vista dell'udienza di discussione del ricorso, evidenziava in maniera analitica le ragioni per le quali, nel tempo, l'Agenzia delle entrate non fosse stata in grado di provvedere alla copertura di un numero così rilevante di posizioni dirigenziali mediante l'indizione di pubblici concorsi, essendo quindi costretta a ricorrere all'impiego di funzionari non dirigenti; il giudice amministrativo concludeva sancendo «il dato indiscutibile del contrasto della scelta organizzativa del conferimento di incarichi dirigenziali, senza concorso, a funzionari privi della qualifica dirigenziale, con la puntuale disciplina di cui agli articoli 19 e 52 del decreto legislativo n.165 del 2001»; ai risvolti giuridico-amministrativi conseguiti al caso giudiziario testé evidenziato si aggiunga quanto è avvenuto presso la Commissione tributaria provinciale di Messina nel mese di febbraio 2013; il nodo delle modalità di nomina dei dirigenti e della validità degli atti da essi controfirmati è venuto a galla a partire dal 2010 presso la Ctp messinese. Ivi, per una ricorrente che chiedeva l'annullamento di una cartella di pagamento a suo carico emessa dalla Serit (l'ente di riscossione titolato operante nell'isola), è stata pronunciata una sentenza lo scorso febbraio in cui il giudice dei tributi ha accolto la richiesta di annullamento della cartella. Per il semplice motivo in base al quale l'iscrizione a ruolo era stata firmata dalla dirigente provinciale della sede dell'Agenzia di Messina, la cui nomina era stata però annullata dal Tribunale, Sezione Lavoro, di Messina con un'ordinanza dell'aprile del 2011. Esattamente il giudice del lavoro dello stretto ha emesso tre ordinanze dello stesso tenore, giudicando la nomina calata dall'alto come «inesistente», in quanto emessa «da organo apicale preposto alla Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Messina, che non opera per l'ente stesso, ma è l'ente stesso, e il cui provvedimento di investitura è stato dichiarato privo di effetti»; ancora un altro contributo alla problematica così esposta è fornito dal presidente della «Federazione indipendente di associazione e di sindacati operanti nel pubblico impiego dei dirigenti», Dirstat. «La Pubblica amministrazione ha sì il diritto-dovere di tutelare il proprio interesse primario – che è il buon andamento dell'azione amministrativa – ma lo deve fare nel massimo rispetto della trasparenza», ora, al contrario, indebitamente sostituita «dall'assoluta opacità dell’ iter procedimentale il cui esito deve però sempre risultare da idonea motivazione»; insomma, da ciò, argomenta il giudice tributario, si evince che, essendo illegittima la nomina, sono da ritenersi nulli anche tutti gli atti firmati dalla dirigente. Secondo le informazioni analizzate dalle fonti giornalistiche su citate, ciò costituirebbe «un precedente pericolosissimo (...) che sta producendo i suoi effetti»; tale giudizio della giudice tributario ha innescato, almeno nella città di Messina, un deciso aumento dei ricorsi contro le cartelle iscritte a ruolo durante la reggenza del funzionario individuato senza procedura concorsuale, e che, nonostante ciò, starebbe continuando a presiedere lo stesso posto e continua a firmare gli atti amministrativi «come se nulla fosse»; a stigmatizzare questa condotta è intervenuta la Dirstat, secondo la quale non si può ignorare quello che stabilisce un magistrato e invece l'Agenzia non si decide a correggere il proprio modus operandi . Dalla ricostruzione infine operata dal magazine on line «la legge è uguale per tutti», si conclude che anche la Cassazione, in precedenza, aveva stabilito che l'esistenza dell'atto dell'amministrazione non dipende dall'apposizione del sigillo o del timbro o da una sottoscrizione leggibile, ma piuttosto dal fatto che, al di là di questi elementi formali, esso sia riferibile, in modo inequivoco, all'organo amministrativo titolare del potere di emetterlo: cioè, nel caso di specie, all'Agenzia delle entrate; gli atti emanati da «falsi dirigenti» vanno dichiarati dunque inesistenti fin dal giorno della loro emanazione e, insieme a loro, tutti gli atti di riscossione (di Equitalia e degli altri agenti di riscossione)–: se non ritenga possibile nullità di centinaia o migliaia di cartelle esattoriali già emesse e persino già passate in mano ad Equitalia per la riscossione, e se non ritenga necessario prendere adeguati provvedimenti in relazione all'attivazione delle dovute procedure concorsuali; se non ritenga che tutto quanto oggetto della presente interrogazione possa condurre a vanificare la strategia di perseguire a tutti i costi gli incassi della lotta all'evasione; se sia allo studio una strategia alternativa per evitare la totale perdita dei tributi «non indebiti», ma ormai dichiarati illegittimamente. (5-00052)

 
Cronologia
sabato 16 marzo
  • Parlamento e istituzioni

    Il senatore Pietro Grasso (PD) è eletto Presidente del Senato al quarto scrutinio.



martedì 26 marzo
  • Parlamento e istituzioni

    Il Ministro degli esteri Giulio Terzi si dimette in seguito alla decisione del Governo di far rientrare in India i militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ritenuti responsabili della morte di due pescatori indiani avvenuta nel corso di un'operazione antipirateria. Il Presidente del Consiglio Mario Monti assume ad interim l'incarico.