Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00153 presentata da POLVERINI RENATA (IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 03/04/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00153 presentato da POLVERINI Renata testo di Mercoledì 3 aprile 2013, seduta n. 7 POLVERINI . — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: in data 28 dicembre 2011, presso l'Istituto superiore di studi penitenziari in Roma, è iniziato il terzo corso di formazione per vice commissari in prova del ruolo direttivo ordinario del Corpo di polizia penitenziaria; l'articolo 9, del decreto legislativo n.146 del 2000, prevede che i vice commissari penitenziari in prova frequentino, presso l'Istituto superiore di studi penitenziari dell'amministrazione penitenziaria, un corso di formazione teorico-pratico della durata di dodici mesi, durante il quale i corsisti non possono essere impiegati in servizi d'istituto; al termine del corso, il personale dichiarato idoneo al servizio nel Corpo di polizia penitenziaria sostiene un esame finale sulle materie oggetto del corso e coloro i quali hanno superato gli esami finali del corso sono nominati vice commissari penitenziari, prestando giuramento e venendo ammessi al ruolo direttivo ordinario del Corpo di polizia penitenziaria secondo l'ordine di graduatoria dell'esame finale; il corso di formazione è terminato il 26 gennaio 2013 e da quella data i vice commissari in prova si trovano presso l'Istituto superiore di studi penitenziari in attesa di poter sostenere l'esame finale, il cui inizio è calendarizzato per la prima decade di aprile 2013, occupando praticamente tutto il mese di aprile; l'UGL-Polizia Penitenziaria riferisce che ai corsisti pare sia stato informalmente comunicato che la loro permanenza presso l'Istituto superiore di studi penitenziari, in contrasto con l'articolo 9 del decreto legislativo n.146 del 2000, si prolungherà almeno fino a settembre 2013, dovendo attendere l'espletamento delle procedure di avanzamento dei commissari del primo corso r.d.o. alla qualifica di commissario capo, a quanto consta all'interrogante non ancora iniziate dal consiglio di amministrazione del Ministero della giustizia, in quanto l'ammissione di questi ultimi alla qualifica superiore consentirebbe di liberare i posti in pianta organica destinati agli attuali vice commissari in prova; in un periodo drammatico quale quello che sta attraversando l'economia italiana appare difficilmente giustificabile l'utilizzo di denaro pubblico operato dall'amministrazione penitenziaria, che costringe all'inattività operativa quasi 130 funzionari di polizia penitenziaria, privati delle rispettive funzioni istituzionali; l'UGL Polizia Penitenziaria riferisce che più volte ha chiesto spiegazioni all'amministrazione penitenziaria in ordine ai ritardi patologici che caratterizzano le procedure di avanzamento relative ai ruoli direttivi della polizia penitenziaria, ivi compresa quella citata, ma nessuna risposta è giunta all'Organizzazione sindacale in questione da parte della pubblica amministrazione in questione; analoghe richieste di chiarimenti sono state formulate dalla citata Organizzazione sindacale in ordine alla tempistica del corso di formazione per funzionari di polizia penitenziaria in questione, che avrebbe dovuto consentire di avere in servizio effettivo i vice commissari già dal mese di febbraio 2013; si potrebbero, ad avviso dell'interrogante, individuare precise responsabilità contabili a carico di chi ha deciso di procedere comunque all'assunzione dei vice commissari in prova del terzo corso r.d.o., poiché a fine dicembre 2011 la dotazione organica della qualifica di riferimento (300 posti tra vice commissari e commissari, ex decreto legislativo n.146 del 2000, tabella D) era pressoché completamente occupata dai funzionari già assunti dall'amministrazione con i due precedenti corsi di formazione (2005 e 2010), non esistendo, quindi, vacanze organiche attuali che giustificassero l'immissione in ruolo di altri 127 vice commissari in prova. In sintesi si sospetta che i vice commissari siano stati assunti con modalità di dubbia legittimità, non essendoci alcuna reale vacanza organica all'atto dell'assunzione; l'operato dell'amministrazione penitenziaria sarebbe stato corretto se quest'ultima avesse prima definito la procedura di avanzamento alla qualifica di commissario capo dei funzionari del primo corso r.d.o., avendo essi maturato i requisiti già dal 1 o luglio 2011, per poi procedere alle assunzioni dei vice commissari in prova, attualmente fermi all'Istituto superiore di studi penitenziari, tenendo conto del reale numero di posti vacanti in pianta organica, determinato dalla promozione dei funzionari più anziani; l'amministrazione penitenziaria ha dato per scontato che l'effetto naturale della procedura di avanzamento alla qualifica di commissario capo sia rappresentato dalla promozione di un numero di funzionari pari all'intera dotazione organica prevista dalla normativa vigente (113 posti – attualmente tutti liberi – per commissario capo r.d.o. ex decreto legislativo n.146 del 2000, tabella D), liberando così 113 posti di qualifica nel ruolo vice commissari/commissari; alla luce dei «Criteri di massima e criteri operativi per la valutazione dei titoli negli scrutini per merito comparativo per la promozione alla qualifica di Commissario Capo penitenziario del ruolo direttivo ordinario, ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo 21 maggio 2000, n.146, da adottarsi per il triennio 2011/2013», adottati, secondo l'interrogante con colpevole ritardo, dal consiglio d'amministrazione del Ministero della giustizia nella seduta del 3 febbraio 2012 (in Bollettino ufficiale ministero Giustizia 31 marzo 2012, n.6), appare fin troppo evidente che molti funzionari corrono il rischio di permanere nella qualifica di commissario poiché non riusciranno a superare la soglia del punteggio minimo (50/100) previsto per l'ammissione allo scrutinio, per un verso, a causa della non valutabilità di titoli già presi in considerazione in occasione dello scrutinio precedente; per altro verso, in ragione di quelli che appaiono evidenti errori commessi dal consiglio di amministrazione nella determinazione delle singole categorie di titoli ammissibili; la creazione di un «tetto di cristallo», effetto del mancato avanzamento dei funzionari «anziani», con loro permanenza nella qualifica di commissario, potrebbe rendere illegittima ex post (ove non sia tale già ora) l'assunzione dei 127 vice commissari in prova, con ovvie ricadute in termini di responsabilità politica e contabile a carico di coloro i quali hanno autorizzato tali assunzioni–: se corrisponda al vero la ricostruzione in fatto e in diritto relativa alla vicenda testé tratteggiata; ove le informazioni in possesso dell'interrogante siano veritiere, quali iniziative intenda adottare: a) per ricondurre la situazione denunciata con la presente interrogazione nell'alveo della legalità, giuridica e contabile; b) per rivedere i «Criteri di massima e criteri operativi per la valutazione dei titoli negli scrutini per merito comparativo per la promozione alla qualifica di Commissario Capo penitenziario del ruolo direttivo ordinario», adottati dal consiglio di amministrazione, al fine di evitare che i commissari del primo corso r.d.o. costituiscano loro malgrado un «tetto di cristallo» per l'immissione in ruolo dei vice commissari del terzo corso r.d.o.; c) per impedire che sia vanificato l'impegno formativo profuso dai vice commissari in prova, impedendone una loro irragionevole permanenza presso l'Istituto superiore di studi penitenziari, senza poter dare il proprio contributo al servizio del Paese, operando al più presto negli istituti penitenziari italiani; d) per pervenire, ove del caso a un accertamento della titolarità delle connesse responsabilità giuridiche, contabili e disciplinari. (4-00153)

 
Cronologia
martedì 26 marzo
  • Parlamento e istituzioni

    Il Ministro degli esteri Giulio Terzi si dimette in seguito alla decisione del Governo di far rientrare in India i militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ritenuti responsabili della morte di due pescatori indiani avvenuta nel corso di un'operazione antipirateria. Il Presidente del Consiglio Mario Monti assume ad interim l'incarico.



martedì 9 aprile
  • Politica estera ed eventi internazionali

    In Siria viene rapito Domenico Quirico, giornalista del quotidiano La Stampa. Sarà liberato l'8 settembre.