Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00595 presentata da BECHIS ELEONORA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 27/05/2013
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00595 presentato da BECHIS Eleonora testo di Lunedì 27 maggio 2013, seduta n. 23 BECHIS , LABRIOLA , ROSTELLATO , BALDASSARRE , CIPRINI , COMINARDI , TRIPIEDI , RIZZETTO , CASTELLI , CHIMIENTI , DELLA VALLE , CRIPPA e DADONE . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione . — Per sapere – premesso che: al fine di porre in essere misure che rispondessero al problema persistente del precariato nella pubblica amministrazione, con legge n.296 del 2006 (finanziaria per il 2007), articolo 1, comma 560, si disponeva che le singole pubbliche amministrazioni potessero avviare dei processi di stabilizzazione per il proprio personale precario non dirigenziale rispondendo sia ai principi costituzionali, di cui all'articolo 97 Costituzione, comma 3 (Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge») sia legislativi (l'articolo 35, del decreto legislativo n.165 del 2001, in tema di accesso al pubblico impiego tramite concorso pubblico, riconosce una riserva al personale da tempo impiegato con contratti precari nel pubblico impiego); la regione Piemonte recepiva quanto disposto a livello statale con la legge regionale n.9 del 2007 (legge finanziaria 2007), prevedendo, all'articolo 36, che la regione attivasse un processo di stabilizzazione del personale precario nei limiti e nelle modalità previste dalla legge 296 del 2006, e che la giunta regionale, attraverso un confronto con le organizzazioni sindacali, e sentita la commissione consiliare competente, predisponesse un piano per dare attuazione alla stabilizzazione del personale di cui è caso; con D.G.R. n.25-6653 del 3 agosto 2007 veniva istituita una commissione bilaterale al fine di affrontare la problematica e proporre criteri per attuare il piano di stabilizzazione del personale di cui è caso, sui cui rilievi, in data 27 dicembre 2007, veniva siglato un protocollo d'intesa tra la giunta regionale e le organizzazioni sindacali con il quale si prevedeva l'attivazione, entro marzo 2008, di 3 selezioni pubbliche per titoli ed esami per le assunzioni a tempo determinato per personale di categorie D1, C1 e B1, ai sensi dell'articolo 1, comma 560, della legge n.296 del 2006 (finanziaria per il 2007); con determina dirigenziale n.550 del 30 aprile 2008 venivano bandite le selezioni pubbliche di cui al paragrafo precedente, in conformità a quanto disposto all'articolo 1, comma 560, della legge n.296 del 2006 (finanziaria per il 2007) nella quale si prevedeva l'applicazione di una riserva del 60 per cento dei posti, sempre ai sensi della citata legge; con determinazioni dirigenziali n.34 del 26 gennaio 2009, n.411 dell'8 aprile 2009, e n.673 del 9 giugno 2009, venivano approvate rispettivamente le graduatorie delle selezioni di cui al paragrafo precedente, rispettivamente per n.7 posti per personale di categoria B1, 53 posti per personale di categoria C1 e n.180 posti per personale di categoria D1, dove, su un totale di 240 posti, solamente 55 furono quelli che usufruirono di riserva, mentre 185 vincitori risultavano esterni all'amministrazione, a ragione del principio di pubblico accesso nella pubblica amministrazione; tale personale veniva da prima assunto con contratto triennale, e poi prorogato, mese di luglio 2012, fino al 31 dicembre 2013, in quanto inserito in un regolare processo di stabilizzazione che ne permetteva la proroga; ad oggi, tale personale, ormai ridotto a 198 unità, non ha ancora visto terminare il percorso di stabilizzazione iniziato nel 2007, e questo a causa di ripetuti ritardi di due diverse giunte regionali che, negli anni, hanno visto mutare lo scenario normativo nazionale; l'allora selezione pubblica venne bandita a tempo determinato in quanto la pianta organica della regione Piemonte non permetteva la stabilizzazione di un numero congruo, di personale entro i limiti temporali stabiliti dall'articolo 1, comma 560, della legge n.296 del 2006 (finanziaria per il 2007), ma gli atti pubblici a monte, e gli stessi bandi di concorso, richiamavano esplicitamente alla legge sopra menzionata, e pertanto al percorso di stabilizzazione di cui trattasi; tale personale è stato formato dalla regione Piemonte con notevole dispendio di risorse, e le direzioni e i singoli settori in cui operano, con note inviate al presidente della regione e al presidente del Consiglio regionale a firma dei relativi responsabili (9 direttori e 77 dirigenti) ne sottolineano la professionalità e l'indispensabilità, riportando testualmente che «la mancata trasformazione di questi rapporti lavorativi in contratto a tempo indeterminato comporterebbe per le strutture regionali un vulnus irreparabile, con conseguente impossibilità di svolgimento di importanti funzioni fondamentali per il territorio piemontese»; la situazione venutasi a creare presso la regione Piemonte è unica su tutto il territorio nazionale e le evidenti criticità nel percorso seguito dall'amministrazione hanno generato una situazione di danno a carico dei lavoratori vincitori di regolare concorso pubblico nell'ottica di un percorso di stabilizzazione peraltro sancito dalla legge statale–: quali iniziative, anche normative intendano adottare, nell'ambito delle loro competenze, in ordine alle problematiche che ha dato origine alla situazione dei 198 precari a tempo determinato della regione Piemonte, affinché sia pienamente riconosciuto il loro affermato diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro in contratto a tempo indeterminato, considerando altresì che la mancata stabilizzazione, oltre al vulnus giuridico verso i lavoratori, comporterebbe grave nocumento alla regione stessa, impossibilitata ad erogare regolarmente i servizi dovuti alla collettività, nei settori in cui detto personale opera. (4-00595)