Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00318 presentata da BERTOROTTA ORNELLA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 05/06/2013
Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00318 presentata da ORNELLA BERTOROTTA mercoledì 5 giugno 2013, seduta n.035 BERTOROTTA, CATALFO, CAMPANELLA, MORONESE, NUGNES, CASALETTO, SANTANGELO, FATTORI, PUGLIA, LEZZI, ROMANI Maurizio, GAETTI, BULGARELLI - Ai Ministri della salute, delle politiche agricole, alimentari e forestali, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: nel Comune di Biancavilla (Catania), cittadina di 23.000 abitanti situata ai piedi dell'Etna, già da anni si è scoperto che, nel pietrisco lavico estratto dalla cava di Monte Calvario, situata all'interno del centro abitato, ed utilizzato per l'edilizia, è presente la fluoro-edenite, un minerale riconducibile alla famiglia degli anfiboli; tale minerale, ritrovato dapprima in forma prismatica e poi in forma aciculare, risulta fondamentalmente fibroso ed ha attirato l'attenzione dell'Istituto superiore di sanità e di diversi ricercatori dell'area delle scienze della terra volta ad individuare la causa delle diverse forme; il caso di Biancavilla è stato oggetto di attenzione anche da parte degli organi di stampa locali. Così descrive la situazione la giornalista Flavia Amabile, in un articolo del 4 aprile 2001, riportato nel sito www.assoamianto.it: "Vivono in un paese avvelenato, fra case e strade impregnate di sostanze cancerogene, ma non se ne curano. Il paese si chiama Biancavilla, è un comune di 23 mila abitanti in provincia di Catania. La sua roccia però è nera: pietra lavica dicono gli abitanti e il pensiero va subito al vicino Etna. Ma oltre alla lava nella pietra di Biancavilla c'è qualcos'altro: amianto, minerale che - respirato a lungo - provoca malattie e soprattutto tumori. Le analisi condotte nelle cave di Bellavilla non hanno lasciato spazio a dubbi: l'amianto è presente e anche in quantità notevoli. Poiché da quelle cave si è estratto per anni il materiale con cui è stata costruita buona parte del paese, dalle case alle strade in gran parte non asfaltate, a Biancavilla l'amianto è ovunque e basta un po' di vento perché l'aria ne sia piena. Le conseguenze sono nelle cifre". Nell'articolo si parla di sette-otto morti ogni anno per mesotelioma, malattia provocata dalla respirazione del minerale, con una media destinata a salire . "Nel paese dell'amianto, caso unico in Italia - si legge ancora nell'articolo citato -, non esistono aziende chimiche o altre fonti di inquinamento industriale, si vive di agrumi, prodotti della terra e un po' di edilizia, non molto di più. Il minerale è nella pietra, l'unica soluzione per ripulire il paese è la chiusura delle cave finché non venga realizzata una loro bonifica, la copertura delle strade sterrate con asfalto, una ripulitura approfondita delle case"; il territorio del Comune di Biancavilla ha una estensione di 7.006 ettari e la cava contaminata da fibre di amianto si trova all'interno del centro abitato; molte sono state le battaglie di sensibilizzazione e informazione sostenute da associazioni, comitati, sindacati per mettere in sicurezza il territorio e riconoscere i diritti delle famiglie dei lavoratori danneggiati dalla sostanza estratta, lavorata, smaltita, abbandonata; il caso di Biancavilla è uno dei maggiori casi di ritardo degli interventi di messa in sicurezza e di bonifiche dei siti inquinati; considerato che: in Italia per lungo tempo l'atteggiamento dell'opinione pubblica e di molti addetti ai lavori circa il problema dell'amianto è stato di fatto di indifferenza fin quando i dati medici non hanno allarmato le coscienze e dunque sollecitato una normativa di pronta soluzione, anche se mai definitiva; solo con la legge 27 marzo 1992, n. 257, è stato introdotto il divieto di produzione, commercializzazione, lavorazione e utilizzo di prodotti contenenti amianto, fissando anche le misure per la decontaminazione e la bonifica dei siti a rischio. Ed invero, l'articolo 12 della medesima legge afferente alla rimozione dell'amianto e alla tutela dell'ambiente, prevede che «il costo delle operazioni di rimozione è a carico dei proprietari degli immobili». Tale disposizione viene lasciata inalterata per le strutture industriali e commerciali o per magazzini, ma viene modificata per le abitazioni civili, prevedendo il trasferimento dei costi per la rimozione dei materiali contenenti amianto dai proprietari degli immobili alle regioni e province autonome, le quali possono ricevere, a domanda, dei sussidi dallo Stato; 75.000 ettari di territorio nazionale risultano contaminati da fibre di amianto e sono in attesa della bonifica dei siti, con evidente rischio per la salute dei cittadini; secondo quanto riportato da un dossier di Legambiente, in tutto il territorio nazionale dal 1993 al 2004 oltre 9.000 sono stati i casi di mesotelioma pleurico - il tumore dell'apparato respiratorio strettamente connesso all'inalazione della fibra di amianto - riscontrati in Italia; dal 2004 al 2012 invece si contano ancora altri 16.000 casi di patologie oncologiche, che hanno causato almeno 2.000 morti all'anno, di cui circa 900 per mesotelioma pleurico, altrettanti per il tumore ai polmoni, il resto per il tumore alla laringe e alle ovaie. Altre fonti parlano addirittura di 3-4.000 decessi all'anno; nei prossimi decenni, stante il lungo periodo di latenza della malattia, che può anche superare i 30 anni, si avrà in Italia un ulteriore forte incremento dei decessi provocati dall'amianto, incremento che raggiungerà l'apice tra il 2015 e il 2025; i settori nei quali i lavoratori si sono trovati maggiormente esposti all'amianto sono stati l'edilizia, i cantieri navali e ferroviari, l'industria pesante (metalmeccanica e metallurgica) e ovviamente quella del cemento-amianto; tuttavia gli epidemiologi prevedono per i prossimi anni un aumento di alcune decine di migliaia di casi delle malattie in individui in precedenza esposti all'amianto anche nell'ambiente domestico; la disciplina vigente tutela la categoria dei lavoratori esposti al rischio amianto, mediante i benefici riconosciuti dall'INPS e dall'INAIL, ma tralascia di garantire i cittadini che invece sono esposti giornalmente perché vivono nei siti di interesse nazionale (sin); alla campagna informativa sui rischi derivanti dall'esposizione alle fibre di amianto dovuta al deterioramento e allo smaltimento illegale delle strutture in cemento-amianto dismesse, non ha fatto seguito una campagna di prevenzione medica a favore dei cittadini residenti nei sin; i cittadini che risiedono in città definite sin necessitano di maggiore tutela e il diritto alla salute di questi cittadini va garantito anche mediante visite mediche e di counseling costanti a partire dal raggiungimento della maggiore età senza distinzione di sesso, si chiede di sapere: se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa; se e quali opere siano state poste in essere, stante il continuo aumento dei casi di malati da amianto, al fine di porre in sicurezza l'area interessata secondo le modalità di legge per gli aspetti inerenti alla tutela della salute pubblica; se e quali opere siano state poste in essere e quali e quante risorse siano state impiegate per la bonifica dell'area in questione e con quali risultati; se esistano statistiche esatte circa il numero di cittadini che abbiano contratto patologie asbesto correlate; se, per quanto di competenza, risultino essere state avviate procedure per l'accertamento di eventuali responsabilità circa la gestione della cava di Monte Calvario e, in caso affermativo, a carico di chi e per quali atti; se il Governo non ritenga opportuno procedere alla nomina di un commissario straordinario con il compito di assicurare nel minor tempo possibile la realizzazione dei lavori necessari per la messa in sicurezza permanente del sito di Biancavilla. (4-00318)