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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00429 presentata da CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 25/06/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00429 presentato da CARRA Marco testo di Martedì 25 giugno 2013, seduta n. 40 CARRA , OLIVERIO , LUCIANO AGOSTINI , ANTEZZA , ANZALDI , CENNI , COVA , COVELLO , DAL MORO , FERRARI , FIORIO , MARROCU , MONGIELLO , PALMA , SANI , TARICCO , TENTORI , TERROSI , VALIANTE , VENITTELLI e ZANIN . — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che: nei giorni scorsi, la Commissione europea, con una lettera di messa in mora, ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato recupero delle multe dovute dai produttori lattiero-caseari che hanno superato le quote di produzione loro spettanti nelle campagne ricomprese tra il 1995 e il 2009; dalle notizie trapelate sui quotidiani, la Commissione europea rileva che «le autorità italiane non hanno ancora adottato le opportune misure per recuperare le somme dovute, che si stima corrispondano a un importo complessivo di almeno 1,42 miliardi di euro in gran parte ancora non riscosse»; va sottolineato che la Commissione europea ha ripetutamente espresso la propria insoddisfazione nei confronti dell'estrema lentezza dei progressi compiuti nella riscossione dei prelievi legati alle quote latte e, già il 27 aprile 2012, nella «Relazione della Commissione al Consiglio relativa alla valutazione della situazione comunicata dall'Italia alla Commissione e al Consiglio in merito al recupero del prelievo supplementare dovuto dai produttori di latte per i periodi dal 1995/1996 al 2001/2002», sosteneva che le modalità di recupero dei prelievi erano da migliorare nettamente. In assenza di informazioni sufficientemente dettagliate, la Commissione dichiarava di non essere in grado di monitorare correttamente la situazione relativa alla riscossione della parte dei prelievi dovuti dai produttori che non hanno aderito al regime di pagamento rateizzato il cui importo, davvero ingente, è pari ad oltre 1,5 miliardi euro; la Commissione europea, inoltre, monitora anche il lavoro di recupero delle multe oggetto di piani di rateizzazione, soprattutto per quel che riguarda il mancato recupero delle multe oggetto di piani di rateizzazione concessi all'Italia ai sensi della decisione del Consiglio del 16 luglio 2003, n.2003/530/CE; tale rateizzazione – meglio conosciuta come prima rateizzazione (legge Alemanno n.119 del 2003) – avvenne a seguito di un accordo, sostenuto dalla Lega Nord, mediante l'allora Ministro Tremonti, con la Commissione europea che «in via eccezionale» ha considerato compatibile con il mercato europeo (ossia non aiuto di Stato) l'aiuto concesso dalla Repubblica italiana ai produttori di latte eccedentari sostituendosi ad essi nel pagamento degli importi dovuti all'Unione a titolo di prelievo supplementare sul latte e consentendo agli stessi produttori di estinguere il debito mediante pagamenti differiti, senza interessi, scaglionati in massimo 14 anni, mediante rate annuali di pari importo dal 1 o gennaio 2004, come, appunto, risulta dalla decisione del Consiglio del 16 luglio 2003, n.2003/530/CE; giova ricordare come tale «concessione» ad una ristretta minoranza di lavoratori italiani ebbe l'immediato effetto di caricare sulle spalle del Paese un debito di euro 1.386.475.250, poiché l'articolo 2 paragrafo 1 della citata decisione n.2003/530/CE dispone che «La concessione dell'aiuto di cui all'articolo 1 è condizionata alla dichiarazione dell'Italia al Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) dell'importo di 1.386.475.250 EUR, corrisponde al prelievo totale per i periodi di cui all'articolo 1»; il 27 novembre 2012, il Commissario straordinario per le quote latte Paolo Gulinelli, in una intervista su Agrapress , dichiarava che «il prelievo complessivamente richiesto ai produttori in questi quindici anni ammonta a 2.263 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246 e altri 346 milioni sono in rateizzazione con la legge n.119 del 2003. 175 milioni sono ormai irrecuperabili per fallimento, per incapacità definitiva di versare, per sentenza di annullamento. Restano quindi da riscuotere circa 1.500 milioni, di cui 700 non sono al momento esigibili a causa di sospensive giurisdizionali mentre 800 sono esigibili. L'Agea – conclude Gulinelli – ha intimato il pagamento del prelievo esigibile ai circa 2.000 produttori coinvolti. 600 di loro devono pagare somme superiori a 300.000 euro, cioè la gran parte del debito»; se le stime del Commissario Gulinelli fossero confermate, ad oggi, la collettività del Paese ha sostenuto il costo delle quote latte per oltre l'80 per cento dell'importo complessivo, ossia per 3,6 miliardi di euro; infatti, come rilevato dalla Corte dei conti – nella «Relazione sulle quote latte: la gestione degli interventi di recupero delle somme pagate dallo Stato in luogo degli allevatori per eccesso di produzione», del novembre 2012 – la gestione delle quote latte ha determinato un esborso complessivo nei confronti dell'Unione europea di oltre 4,4 miliardi di euro. Di tale esborso il recuperato effettivo è trascurabile e, secondo i citati dati della Corte dei conti e della Ragioneria generale dello Stato, con la nota n.23120 del 21 marzo 2012, non raggiunge i 430 milioni di euro, pari al 9,77 per cento; come dichiarato dal Ministro interrogato, all'origine della contestazione della Commissione europea vi sono l'ambiguità e l'inadeguatezza della normativa vigente fino al 2012, ai fini della puntuale riscossione dei prelievi arretrati–: come il Ministro interrogato intenda procedere con urgenza al fine di non far avanzare oltre la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia sulle quote latte evitando sanzioni pecuniarie per i contribuenti italiani e ripristinando la legalità e la giustizia nel settore lattiero-caseario. (5-00429)





 
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