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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00460 presentata da CORDA EMANUELA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 26/06/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00460 presentato da CORDA Emanuela testo di Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41 CORDA e GALLINELLA . — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che: come tutti sappiamo, l'Italia versa ormai da lunghi anni in una recessione che ha portato a un suo impoverimento generale, ma prendendo in esame qualsiasi fonte ufficiale, come l'ISTAT, è possibile notare come si stia creando una forbice sempre più ampia tra la classe media e i più poveri, con un conseguente aumento delle persone estremamente ricche. Nello stato di emergenza in cui ci troviamo, lo Stato italiano si dovrebbe occupare, come citano diversi articoli della nostra Costituzione, della salvaguardia di quella fetta di popolazione che trova sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese, quando ha ancora fortunatamente un lavoro, oppure di chi ormai da anni si trova nella morsa del precariato e della disoccupazione; prendendo in esame in particolar modo il settore della Difesa, da un inchiesta apparsa su Repubblica.it dell'8 novembre 2012, dal titolo la «Casta Armata», si evince che tra Esercito, Marina e Aeronautica ci sono 425 generali per 178 mila militari. Negli Stati Uniti sono in 900, il doppio, ma guidano un comparto che, con i suoi 1.408.000 uomini, è quasi dieci volte quello italiano. Nel paragone, basti rilevare che, ad esempio, in Italia abbiamo più generali di Corpo d'Armata, 64, che Corpi d'armata, circa una trentina; in Aeronautica, 20 generali di Divisione per tre divisioni effettive; come scrive Andrea Nativi, nel rapporto 2011 della Fondazione Icsa, che si occupa di Difesa e intelligence : «Ad essere generosi, in Italia basterebbero 150 generali per svolgere gli stessi compiti»; i comandanti sono dunque più dei comandati: 94 mila ufficiali e sottoufficiali, 83.400 uomini e donne della truppa. Nei prossimi due anni il personale, civile e militare, sarà tagliato di 8.571 unità. Entro il 2024, nel testo della legge delega sulla revisione dello strumento militare, approvato in extremis dal Parlamento prima dell'interruzione della XVI Legislatura, i 178 mila (somma di graduati e truppa) scenderanno a 150 mila, ma i generali no; a parere degli interroganti, questa spending review come al solito tocca gli ultimi ma lascia incolumi coloro che per primi dovrebbero dare il buon esempio. Particolarmente interessante, infatti, risulta essere la speciale indennità pensionabile (Sip) che spetta al Capo di stato maggiore della difesa (482.019 euro all'anno), ai tre Capi di stato maggiore di esercito, aeronautica e marina (481.006 euro), al Comandante generale dell'Arma dei carabinieri (462.642 euro) e al Segretario generale della difesa (451.072). Cifre che superano i 294 mila euro annui (il trattamento riservato al Primo presidente di Cassazione) indicati dal decreto cosiddetto «salva-Italia» come tetto degli stipendi dei manager pubblici–: per quale motivo, nell'ambito della riforma dello strumento militare, si sia ritenuto lasciare intatto il numero dei generali, di cui nel sito ufficiale della difesa, non compaiono le dichiarazioni dei redditi, come invece prescritto dalla legge. (5-00460)





 
Cronologia
lunedì 24 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    Il Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili Josefa Idem rassegna le dimissioni.



lunedì 1° luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    La Croazia entra a far parte dell'Unione europea, come 28° Stato membro.