Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00127 presentata da PRATAVIERA EMANUELE (LEGA NORD E AUTONOMIE) in data 27/06/2013

Atto Camera Mozione 1-00127 presentato da PRATAVIERA Emanuele testo di Giovedì 27 giugno 2013, seduta n. 42 La Camera, premesso che: l'aumento esponenziale delle separazioni e dei divorzi non costituisce più, come in passato, un'esperienza rara, tanto che nel 2010 il 68,7 per cento delle separazioni e il 58,5 per cento dei divorzi hanno riguardato coppie con figli: i figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono stati 103.478 nelle separazioni e 49.853 nei divorzi; separazioni e divorzi, pur rappresentando sicuramente una delle cause che ha contribuito a favorire condizioni di difficoltà per molti padri, non rappresentano certamente l'unico motivo, in quanto, spesso, è l'alta conflittualità all'interno della coppia nella fase antecedente e successiva alla separazione a prevalere, al punto tale che i genitori si fanno la guerra usando strumentalmente la prole, senza rendersi conto che danneggiano proprio coloro che dovrebbero tutelare; a volte, la separazione crea una vera e propria lontananza fisica tra un genitore e l'altro, poiché con la divisione della coppia possono subentrare difficoltà economiche che costringono un coniuge a trasferirsi altrove, oppure a rientrare nel proprio nucleo familiare di origine, o anche soltanto a traslocare in un quartiere dall'altro capo della città; alcune inchieste condotte dai giornali hanno messo in luce il rischio di crescente povertà dei padri separati, costretti ad affrontare difficoltà economiche per dover pagare l'affitto di un'altra abitazione, dato che la casa viene quasi sempre assegnata alla madre in ragione dell'interesse preminente dei figli, e a provvedere al mantenimento dei figli con il versamento dell'assegno familiare; tematiche come quelle sull'affidamento dei figli, in caso di separazione e divorzio dei genitori, irrompono nell'immaginario collettivo solo quando si verificano gesti eclatanti e le cronache dei giornali sono piene di avvenimenti di questo tipo, che inducono a trattare nuovamente un tema spinoso e delicato come il diritto a poter vivere e godere serenamente la paternità anche dopo la fine di un legame matrimoniale, unitamente al diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre vicini in un percorso di crescita sereno; la legge del febbraio 2006 sull'affidamento condiviso ha rappresentato una iniziativa molto avanzata nel suo contenuto di «bigenitorialità», dato che stabilisce, in ragione dell'interesse della prole, il diritto a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori, godendo della presenza presso ciascun genitore con determinati tempi e modalità e impegnando gli ex coniugi a mettere da parte rivalità ed essere maggiormente collaborativi, decidendo in sintonia della vita quotidiana dei figli; le nuove norme hanno rappresentato una svolta storica con la introduzione di un concetto moderno di genitorialità, atto ad archiviare il modello di affidamento esclusivo conosciuto fino a quel momento e i dati Istat riferiti al 2010 mostrano come oramai l'affido condiviso rappresenti la regola, essendo previsto nell'89,8 per cento delle separazioni di coppie con figli, con l'obbligo di entrambi i genitori di mantenere la prole e l'interesse del minore a crescere con la presenza di entrambi i genitori ampiamente tutelato; tuttavia in fase di applicazione da parte dei giudici si assiste spesso ad uno svuotamento di significato dell'affidamento condiviso anche quando viene concesso, con deroghe discrezionali oppure a casi in cui di fatto l'affido non viene rispettato dall'altro coniuge, rendendo al padre difficoltosa o preclusa la possibilità di vedere il proprio figlio o i propri figli, di crescerli ed esercitare i propri diritti e il proprio ruolo genitoriale, con gravi danni per il minore, nelle more dei contenziosi instaurati nelle sedi giudiziarie; i casi di cui sopra hanno contribuito a svuotare l'affido condiviso del suo significato originario, caricandolo di contenuti che lo hanno reso di fatto identico ad un affidamento esclusivo, tanto che sta confermandosi la necessità di blindare l'effettiva applicazione dell'affidamento condiviso da parte dei tribunali con un nuovo testo di legge che renda ineludibili le prescrizioni stabilite dalla legge; lo spirito della normativa prevede che la scelta tra affidamento condiviso ed affidamento esclusivo non sia a discrezione del giudice, al contrario essendo possibile l'esclusione di un genitore dall'affidamento solo in presenza di una sua dimostrata pericolosità nei confronti dei figli; i dati mostrano anche come nei rimanenti casi di affidamento esclusivo ad un solo genitore, questi sia rappresentato dalla madre nel 58,3 per cento dei casi di separazione e nel 67,1 dei divorzi, mentre la scelta del padre avviene in percentuale bassissima e nella quasi totalità dei casi il padre è l'unico a dover erogare l'assegno di mantenimento; si assiste quindi a numerose resistenze culturali da parte degli operatori del diritto nei confronti dell'affidamento condiviso, con un conseguente svuotamento dei suoi contenuti più qualificanti che inducono sostanzialmente a considerare ancora oggi l'affidamento mono-genitoriale come la forma da privilegiare, oltre che ad una mancanza di omogeneità nei provvedimenti adottati, recanti decisioni apertamente contraddittorie non solo fra tribunali di diverse città, ma anche tra diversi giudici dello stesso tribunale, impegna il Governo ad assumere iniziative, nell'ambito delle sue competenze, alla luce di quanto descritto in premessa e in particolare al fine di garantire la piena applicazione della legge n.54 del 2006, in modo da tutelare il diritto dei genitori a svolgere un ruolo genitoriale in condizione paritetica nella cura, educazione e istruzione e il diritto del minore ad avere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori. (1-00127) « Prataviera , Allasia , Attaguile , Borghesi , Bossi , Matteo Bragantini , Buonanno , Busin , Caon , Caparini , Fedriga , Guidesi , Grimoldi , Invernizzi , Marcolin , Molteni , Gianluca Pini , Rondini ».

 
Cronologia
lunedì 24 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    Il Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili Josefa Idem rassegna le dimissioni.



lunedì 1° luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    La Croazia entra a far parte dell'Unione europea, come 28° Stato membro.