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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00554 presentata da FIANO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 09/07/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-00554 presentato da FIANO Emanuele testo di Martedì 9 luglio 2013, seduta n. 49 FIANO , AMENDOLA , MANCIULLI , PICIERNO , LATTUCA e SCOTTO . — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: si è appreso dalla stampa e dai diversi organi di informazione che il 29 maggio scorso 2013, a Roma, una cinquantina di uomini delle Forze dell'ordine facevano irruzione durante la notte in una villetta a Casal Palocco, alla ricerca di Mukhtar Ablyazov, l'oppositore kazako in esilio a Londra dal 2009, e, in sua assenza, prelevavano la moglie di lui e la conducevano presso Centro di Identificazione e Espulsione di Ponte Galeria, sulla base della presunta circostanza dell'assenza di documenti legali di soggiorno; l'irruzione sarebbe avvenuta in assenza di mandato, da parte di uomini armati, senza uniforme, che avrebbero perquisito la casa e picchiato uno dei familiari; l'operazione sarebbe peraltro avvenuta in assenza di interpreti o di legali, al punto che in un primo momento i familiari di Mukhtar Ablyazov avrebbero addirittura pensato ad una rapina; sempre da notizie a mezzo stampa si apprende che, nonostante le ripetute richieste di asilo che sarebbero state avanzate dalla signora Alma Salabayeva, nel giro di pochissime ore un giudice di pace, in un'udienza lampo, convalidava il suo arresto e la signora veniva immediatamente imbarcata assieme alla figlia Alua – di soli sei anni, in Italia dall'autunno del 2012 e regolarmente frequentante una scuola italiana – su un aereo privato, noleggiato dall'ambasciata del Kazakistan, e diretto alla città di Almaty, all'insaputa dello stesso avvocato della signora Salabayeva che nel frattempo, come convenuto con il giudice di pace, si presentava alle 15.00 presso il Centro di Identificazione e Espulsione di Ponte Galeria, salvo lì scoprire l'avvenuto imbarco della propria assistita; i fatti riportati appaiono di una gravità inaudita, anche alla luce del fatto che l'articolo 19 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n.286 stabilisce che «in nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione» e Mukhtar Ablyazov, in esilio dal 2009, rappresenta uno dei principali oppositori al leader kazako Nazarbayev; secondo quanto denunciato da organizzazioni Internazionali come Amnesty International e Human rights watch , infatti, in Kazakistan persiste un serio problema di protezione dei diritti umani, specie con riferimento agli arresti degli oppositori, alle denunce di torture, alla repressione della libertà di stampa, come anche testimoniato dall'uccisione di 16 persone avvenuta a Zhanaozen nel 2011 in una protesta dei lavoratori locali del petrolio; la gravità dei fatti è accresciuta dalla considerazione che ad essere state rimpatriate, e dunque potenzialmente esposte a ritorsioni o persecuzioni, sono state la moglie e la figlia di soli sei anni del principale oppositore di Nazarbayev, il che appare in decisa violazione di numerose Convenzioni internazionali firmate e ratificate dall'Italia; a distanza di pochi giorni, lo stesso tribunale del riesame, in sede di convalida dell'arresto, rilevava che «lascia perplessi la velocità con cui si e proceduto al rimpatrio in Kazakistan dell'indagata e della bambina, congiunti di un rifugiato politico, in presenza di atti dai quali emergevano quantomeno seri dubbi sulla falsità del documento»; ad oggi, trascorso più di un mese dall'avvenuta operazione della Forze dell'ordine, ancora non è chiaro chi abbia impartito l'ordine di eseguire questa operazione il 29 maggio 2013, e del perché, secondo quanto riportato da notizie a mezzo stampa, il Ministero degli affari esteri non sia stato prontamente avvertito e coinvolto, trattandosi non di una semplice operazione di contrasto all'immigrazione illegale, bensì del rimpatrio degli stretti familiari di uno dei principali oppositori al Governo Kazako, né è chiaro il perché di un'operazione condotta nel cuore della notte e di un rimpatrio effettuato con tanta sollecitudine; nonostante venga valutata con favore la decisione del Presidente del Consiglio dei ministri in carica di avviare immediatamente un'indagine interna agli organi di Governo che ricostruisca i fatti ed evidenzi eventuali profili di criticità, desta ancora più preoccupazione il fatto che in un'intervista al quotidiano la Stampa il 5 luglio 2013 Abliyazov, dopo aver rivolto un appello al presidente Letta perché faccia luce su questa vicenda, afferma di ritenere che il rimpatrio della moglie e della figlia sia «avvenuto perché il dittatore del Kazakhistan voleva due ostaggi contro il suo maggiore oppositore politico»–: se il Ministro interrogato sia stato informato, preventivamente o successivamente, della decisione relativa all'operazione e delle ragioni della stessa, nonché del responsabile della decisione, e in caso contrario quali siano le informazioni in possesso del Ministro. (5-00554)

 
Cronologia
lunedì 1° luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    La Croazia entra a far parte dell'Unione europea, come 28° Stato membro.



giovedì 11 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva la proposta di legge recante istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (C. 67), che sarà licenziata definitivamente dal Senato il 18 dicembre (legge 7 gennaio 2014, n.1).