Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00083 presentata da GAMBARO ADELE (G.A.P. (GRUPPO AZIONE POPOLARE)) in data 23/10/2013
Atto Senato Interpellanza 2-00083 presentata da ADELE GAMBARO mercoledì 23 ottobre 2013, seduta n.131 GAMBARO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno - Premesso che: il 20 maggio 2013 il settimanale "Panorama" ha pubblicato un articolo, intitolato "Bologna, il Comune è in credito ma regala fondi ai debitori", a firma del giornalista Antonio Amorosi, autore di altri articoli sul quotidiano on line "Affaritaliani"; gli articoli citati hanno documentato con dovizia di particolari la scelta amministrativa del Comune di Bologna di erogare dai fondi ministeriali una somma pari a 99.000 euro, al solo fine di "misurare il sentimento dei cittadini", alla società di analisi statistica Moodwatcher, la quale, come dal suo sito si evince, è stata ideata dal presidente dell'associazione culturale "Vitruvio", Gabriele Bernardi; nei racconti di Amorosi spicca inoltre, tra gli altri finanziamenti pubblici raccolti dal Comune dal 2007 al 2009, uno in cui è definito l'acquisto di una "macchina per la risonanza magnetica al fine di analizzare e rendere più incisivo il linguaggio della politica" attribuita poi alla società Tv Brain, intestata ad associati e collaboratori sempre dello stesso Bernardi, per un importo di circa 120.000 euro; dalle ricostruzioni giornalistiche, con la Tv Brain, la Arbit e la Qui Bologna, i fondi del Comune sarebbero stati attribuiti anche ad altre due aziende consorziate ma le suddette avrebbero commesso, anche a detta del Comune di Bologna gravi irregolarità nelle fatturazioni e dichiarazioni "non veritiere"; dalle valutazioni di Amorosi, inoltre, si evincerebbe che la sede dell'associazione "Vitruvio" fosse la medesima di Arbit, Tv Brain e Qui Bologna, aventi le stesse utenze telefoniche e di fax ; considerato che: nel giugno 2012 il Comune ha segnalato con una missiva queste presunte irregolarità alla Guardia di finanza; nell'aprile 2013 un ulteriore finanziamento è stato erogato alle 3 consorziate dalla Regione Emilia-Romagna per un totale di 102.000 euro, e Bernardi è sempre indicato come responsabile del progetto; nel giugno 2013, in una seduta pubblica del Consiglio comunale felsineo, l'assessore per le attività produttive Nadia Monti, in seguito alle reiterate richieste di chiarimenti di alcuni consiglieri comunali, ha annunciato che il Comune aveva già provveduto a revocare i finanziamenti e che le società avrebbero dovuto restituire una cifra che ammontava a 101.000 euro; il consigliere comunale di Bologna, Federica Salsi, ha presentato in data 19 luglio 2013 una denuncia alla Procura della Repubblica affinché si faccia luce su questa oscura vicenda, in quanto i soggetti interessati e coinvolti, malgrado fossero stati sommersi per mesi da un grosso clamore mediatico a Bologna, non avevano mai fornito risposte soddisfacenti; la stessa ha poi chiesto alla procura della Repubblica comunicazione del numero di fascicolo aperto in seguito al suo esposto, ma il 10 di settembre 2013 si è vista rifiutare la risposta dal procuratore aggiunto, coordinatore dei reati della pubblica amministrazione e portavoce dell'ente dottor Valter Giovannini, il quale ha motivato il diniego sostenendo che gli "atti non erano ostensibili"; il 16 settembre, considerato come del tutto anomalo e ingiustificato detto diniego, la Salsi si è rivolta con identica istanza al procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Bologna al fine di comprendere se "gli atti non ostensibili" comprendessero il numero di registrazione del fascicolo e il nome del pm destinatario; il 25 settembre ha ricevuto una lettera del procuratore capo dottor Roberto Alfonso nella quale invece veniva comunicato il numero del fascicolo e il nome del pm a cui era stata assegnata l'inchiesta, si chiede di sapere: se ai Ministri in indirizzo risultino essere stati avviati procedimenti di indagine presso la procura di Bologna, derivanti dalla segnalazione del Comune di Bologna all'ex comandante della Guardia di finanza di Bologna, generale Pezzuto; se nella condotta del procuratore aggiunto di Bologna si ravvisino gli estremi per avviare, nell'ambito delle proprie competenze, un'ispezione presso il corrispondente ufficio; se e quali iniziative siano state assunte dal Comune di Bologna per il recupero delle somme eventualmente indebitamente percepite dalle aziende e se e quando sia cominciata la procedura esecutiva attraverso l'ingiunzione di pagamento alle aziende così come riferito in Consiglio comunale; se risulti per quale motivo il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna abbiano concesso ulteriori finanziamenti alle suddette società in presenza di pregresse situazioni di dubbia trasparenza amministrativa; se la Regione Emilia-Romagna abbia svolto opportuni accertamenti sulla veridicità delle garanzie fideiussorie depositate dalle imprese consorziatesi in associazione temporanea di imprese con capofila la società Artbit; se valutino oggettivamente sostenibili, oltre tutto in questa fase di grave crisi economica, finanziamenti pubblici alle imprese per attività che misurano "il sentimento dei cittadini" o l'acquisto di "una macchina per la risonanza magnetica al fine di analizzare e rendere più incisivo il linguaggio della politica". (2-00083)