Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01682-A/085 presentata da FOSSATI FILIPPO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 24/10/2013
Atto Camera Ordine del Giorno 9/01682-A/085 presentato da FOSSATI Filippo testo di Giovedì 24 ottobre 2013, seduta n. 104 La Camera, premesso che: il provvedimento in esame contiene una proposta relativa alla certificazione delle attività sportive non agonistiche, che interviene sul dettato del decreto-legge n.158 del 2012 convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n.189; il provvedimento amplia ai medici affiliati alla Federazione medici sportivi riconosciuta dal Coni la facoltà di emettere la certificazione medica per l'attività sportiva non agonistica; il provvedimento reintroduce fra gli accertamenti indispensabili per ottenere la certificazione l'ECG a riposo, misura abrogata sole poche settimane fa dal decreto 21 giugno 2013 n.69 detto «del fare». Tale accertamento, non prevedendosi oneri a carico dello Stato, deve intendersi a spese del cittadino richiedente; si reintroduce così una nuova, onerosa, certificazione ed onerosi accertamenti a carico delle persone che volessero svolgere tale attività con il prevedibile effetto dell'abbandono dell'attività sportiva da parte dei soggetti meno abbienti quando l'attività fisica, specialmente quella sportiva non agonistica, è sicuramente un fattore di promozione della salute non di rischio ed è dovere dello Stato assicurarne la massima diffusione; l'anno sportivo è iniziato il primo di settembre e le associazioni sportive hanno già provveduto in grande maggioranza ad iscrivere i praticanti alle attività non agonistiche richiedendo una certificazione medica che non prevedesse lo svolgimento preventivo obbligatorio di accertamenti quali l'ECG a riposo sulla cui efficacia rischia di svilupparsi un pesante contenzioso; il decreto-legge legge n.69 del 2013, ha abrogato la obbligatorietà della certificazione medica per l'attività ludico motoria, determinando la decadenza delle previsioni relative a questa tipologia di attività contenute nel decreto-legge n.158 e nel decreto ministeriale 24 aprile 2013 che ne disciplinava l'attuazione; il risultato di questi interventi normativi è una situazione di assoluta indeterminatezza, nella quale: non è più chiaro il quadro di obblighi e condizioni a cui debbano attenersi gli organizzatori di attività motorie e sportive; alle famiglie sarà chiesta una pesante contribuzione per attività di cui lo stesso Governo evoca al contempo la necessità e l'utilità per la salute pubblica; il cittadino che intraprenda una attività, motoria o sportiva che la si definisca, che non rientri nel quadro dell'agonismo, rischierà di accedere a una tutela sanitaria maggiore o minare non in base alla tipologia dell'attività in rapporto al suo stato di salute, ma in ragione della natura giuridica del soggetto organizzatore, impegna il Governo: a valutare l'opportunità di prendere atto che il susseguirsi di interventi normativi ha modificato profondamente il quadro definito dal decreto n. 158 e dalle relative linee guida ministeriali, rendendo necessario un urgente provvedimento di riordino della materia; a valutare l'opportunità di emanare un nuovo decreto ministeriale che quindi l'attuazione del decreto 158 come modificato dal decreto-legge n.69 del 2013 e dal presente provvedimento, basandosi sulla necessità di promuovere la diffusione dell'attività motoria e sportiva fra la popolazione come primo fattore di tutela sanitaria, di definire accertamenti preventivi appropriati esclusivamente in base alla tipologia delle attività e allo stato di salute dei singoli praticanti, di non prevedere un aggravio di costi indotti per le famiglie. 9/1682-A/ 85 . (Testo modificato nel corso della seduta). Fossati , Miotto .