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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01518 presentata da NARDELLA DARIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20/11/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-01518 presentato da NARDELLA Dario testo presentato Mercoledì 20 novembre 2013 modificato Giovedì 30 gennaio 2014, seduta n. 163 NARDELLA , SIMONI , INCERTI . — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che: l'Italia è attraversata da una crisi occupazionale tra le più drammatiche mai registrate negli ultimi decenni. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 194 mila (dati Istat riferiti a settembre 2013), si attesta al 12,5 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese di agosto (2013) e di 1,6 punti nei dodici mesi; complessivamente nei primi nove mesi del 2013 sono state presentate 1.431.627 domande di cassa integrazione, con un aumento del 27,7 per cento rispetto al 2012 (Rapporto Inps 2013). Il rapporto Unioncamere registra, invece, la chiusura da gennaio a maggio 2013 di ben 5.334 aziende. La regione in cui si sono verificati più fallimenti è la Lombardia con ben 1.211 fallimenti, 95 in più dell'anno scorso, un dato allarmante che fa emergere la condizione di milioni di famiglie che si sono ritrovate improvvisamente senza reddito e prospettive; in un quadro così difficile la chiusura di un altro stabilimento e il licenziamento di 50 operai assume una rilevanza particolare specialmente se una sentenza della corte d'appello si è espressa a favore del loro reintegro. Lo stabilimento Alfa Romeo di Arese, aperto all'inizio degli anni sessanta era il più grande della casa automobilistica Alfa Romeo. L'impianto industriale ricopriva un'area molto ampia, interessando oltre al comune di Arese anche quelli di Rho, Lainate e Garbagnate Milanese. Dal 2011 la fabbrica è totalmente chiusa e attualmente in parte dismessa nell'insediamento di Arese rimane solo il museo storico Alfa Romeo chiuso al pubblico dal 2011 e la sede operativa del Customer Services Centre del gruppo Fiat; nel 1986 l'Alfa Romeo viene ceduta alla FIAT dall'IRI (Istituto per la ricostruzione industriale), i dipendenti sono 16.000 ma ad un anno dall'acquisto, per la procedura di risanamento aziendale in cassa integrazione guadagni si riducono a soli 6.000 operai per poi svuotarsi completamente negli anni successivi. Nel 2009 gli ultimi 70 operai dell'ex Alfa Romeo vengono assunti da Innova Service srl, la società che gestiva i servizi dell'area a seguito di un appalto quinquennale (2009-2014) stipulato con ABP Srl (AIG-Lincoln–FIAT) e altri proprietari dell'area dell'Alfa. A fine 2010 il contratto tra Innova Service e ABP viene anticipatamente risolto e gli operai licenziati nel febbraio del 2011; nel 2011 il tribunale di Milano, sezione del lavoro, con la sentenza n.6420 si esprime a favore degli operai dichiarando illegittimi i licenziamenti. Con delibera della giunta regionale della Lombardia del 28 novembre 2012 n.IX/4467 viene stipulato il protocollo d'intesa tra Agenzia regionale per l'istruzione e il lavoro (ARIFIL), comune di Arese e Tea Spa (società che acquista l'area industriale da ABP srl) relativa alla situazione occupazionale area Fiat Alfa Romeo Arese; «Nell'ambito della costruzione, commercializzazione e apertura al pubblico di un nuovo insediamento in Arese (Milano), sulle aree dove sorgevano gli stabilimenti FIAT-Alfa Romeo, la società (Tea s.p.a.), titolare delle domande di autorizzazione amministrativa alla realizzazione, manifestava la volontà di intervenire a sostegno di una particolare situazione di criticità sociale generatasi per un gruppo di ex dipendenti Alfa Romeo ancora privi di un'occupazione stabile. La società Tea s.p.a. rese unilateralmente disponibile — pur sostenendo di non avere alcun vincolo o obbligo in tal senso — una somma di euro 2.200.000 al fine di sostenere un intervento straordinario di ricollocazione per questo gruppo, concedendo in alternativa un sostegno straordinario al reddito teso al raggiungimento dell'età pensionabile o al superamento di una momentanea situazione di disagio economico, comunque a fronte della rinuncia da parte di ciascun lavoratore interessato a qualsiasi pretesa o diritto nei confronti delle aziende che interverranno nella realizzazione del nuovo polo di insediamento». È quanto si legge nella delibera della giunta regionale n.IX/4467 del 28 novembre 2012; dopo un anno da tale accordo, non è stata erogata nemmeno una parte della somma stanziata, in quanto la società (Tea srl) precisa che essa è «sospensivamente condizionata all'effettivo rilascio delle autorizzazioni amministrative e tutti i permessi di costruire definitivi», che tra l'altro risultano rilasciati, tant’è che il comune di Arese ha improvvisamente detto di voler procedere. Ancora una volta a pagare sono stati i lavoratori che si sono ritrovati senza reddito né stipendio. La clausola di rinuncia da parte dei lavoratori interessati ad avanzare qualsiasi pretesa ed a rinunciare ad ogni diritto nei confronti delle aziende, tra cui ABP Srl ed i suoi aventi causa (tra cui Tea srl) che sarebbero intervenute nella realizzazione del nuovo polo di insediamento, non può pregiudicare l'applicazione di diritti acquisiti per legge e stabiliti in una sentenza; il 26 giugno 2013, infatti, con sentenza della corte d'appello registro generale n.2157/2012 è stato riconosciuto agli appellanti il diritto ad essere reintegrati nel proprio o in un equivalente posto di lavoro e il risarcimento del danno corrispondente alle mensilità maturate dalla data del licenziamento alla reintegra; ad oggi i lavoratori, nonostante la sentenza in appello, a quanto consta all'interrogante, non sono stati reintegrati, non godono di alcun ammortizzatore sociale, non hanno beneficiato del sostegno al reddito promesso dalla regione Lombardia e, soprattutto, non vedono alcuna volontà di riassunzione nel rispetto di quanto disposto della corte d'appello di Milano, con le famiglie allo stremo e senza aiuti–: se i Ministri interrogati non ritengano urgente assumere ogni iniziativa di competenza a seguito della sentenza della corte di appello di Milano del 26 giugno 2013 registro generale del lavoro n.2157/2012, che si è espressa in favore del reintegro dei lavoratori licenziati e del pagamento degli arretrati mensili, compresi gli oneri previdenziali dalla data del licenziamento, al fine di garantire a queste famiglie di poter tornare a vivere in una condizione di rispetto, oltre che dei diritti, della dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. (5-01518)





 
Cronologia
lunedì 18 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    Alla Camera si costituisce il gruppo parlamentare "Nuovo Centrodestra (NCD)" a cui aderiscono 29 deputati provenienti dal PdL. Nella stessa data si costituisce il nuovo gruppo anche al Senato con 30 senatori.



mercoledì 20 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera discute la mozione di sfiducia n. 1-00230 on. Colletti (M5S) ed altri nei confronti del Ministro della giustizia Cancellieri, che è respinta con 154 voti favorevoli, 405 contrari e 3 astenuti.



giovedì 21 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva il disegno di legge recante conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120, recante misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione (C. 1690), che sarà licenziato dal Senato l'11 dicembre (legge 13 dicembre 2013, n. 137).