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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00175 presentata da VIGNALI RAFFAELLO (NUOVO CENTRODESTRA) in data 20/11/2013

Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00175 presentato da VIGNALI Raffaello testo di Mercoledì 20 novembre 2013, seduta n. 122 Le Commissioni VI e X, premesso che: nel corso degli ultimi decenni il settore dei piccoli birrifici si è fortemente sviluppato nel nostro Paese, quale realtà artigianale di alto livello qualitativo che registra crescite annuali maggiori del 20 per cento ed una partecipazione all'intero mercato della birra pari a circa il 2 per cento in termini di volume, con punte di export che si attestano intorno al 10 per cento del volume di vendita; attualmente, le imprese attive sul territorio nazionale sono circa seicento, con una media di circa tre dipendenti ed un fatturato medio di trecentomila euro annui; le dimensioni ridotte delle imprese comportano elevati costi, sui quali la liquidazione delle accise – peraltro tra le più alte d'Europa – ha un impatto assai significativo; l'articolo 2, comma 11, del decreto-legge 2 marzo 2012, n.16, cosiddetto «Semplificazioni fiscali», convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n.44, ha introdotto metodi semplificati di accertamento dell'accisa sulla birra per i microbirrifici, ossia fabbriche con produzione annua non superiore ai 10.000 ettolitri; la stessa disposizione ha imposto che il prodotto finito venga obbligatoriamente confezionato nella stessa fabbrica di produzione e detenuto ad accisa assolta. Ciò rappresenta una significativa criticità per i piccoli stabilimenti, poiché la disposizione limita fortemente l'operatività del singolo produttore, creando un contrasto con analoghe situazioni produttive presenti in molti Paesi europei. Tale obbligo implica infatti che i piccoli produttori di birra non possano mettere in atto economie di scala, derivanti ad esempio dalla condivisione di impianti di imbottigliamento o infustamento fra più birrifici, né consente la possibilità di realizzare ricette particolari come blend fra birre di diversa provenienza, pratica estremamente diffusa in tutto il mondo birrario artigianale europeo; a seguito dell'introduzione di questa norma, i microbirrifici italiani hanno visto aggravarsi il gap competitivo esistente nei confronti dei concorrenti internazionali operanti nel medesimo settore – già fortemente avvantaggiati da un regime fiscale agevolato e da costi di produzione meno pesanti – soprattutto in una fase in cui è alta l'attenzione del mercato birrario internazionale nei confronti della produzione italiana; tale disposizione, anche alla luce degli assetti dei depositi fiscali stabiliti dalla determinazione del direttore dell'Agenzia delle dogane, ex articolo 2, comma 12, del decreto-legge n.16 del 2012, non comporterebbe alcun vantaggio per l'Agenzia stessa, impegnano il Governo a promuovere ad una revisione della norma prevedendo la soppressione dell'obbligo di confezionamento della birra nella stessa fabbrica di produzione, al fine di rimuovere gli ostacoli alla concorrenza che si sono di fatto prodotti a sfavore dei microbirrifici italiani a seguito dell'approvazione dell'articolo 2, comma 11, del decreto-legge 2 marzo 2012, n.16. (7-00175) « Vignali , Pagano ».

 
Cronologia
lunedì 18 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    Alla Camera si costituisce il gruppo parlamentare "Nuovo Centrodestra (NCD)" a cui aderiscono 29 deputati provenienti dal PdL. Nella stessa data si costituisce il nuovo gruppo anche al Senato con 30 senatori.



mercoledì 20 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera discute la mozione di sfiducia n. 1-00230 on. Colletti (M5S) ed altri nei confronti del Ministro della giustizia Cancellieri, che è respinta con 154 voti favorevoli, 405 contrari e 3 astenuti.



giovedì 21 novembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva il disegno di legge recante conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120, recante misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione (C. 1690), che sarà licenziato dal Senato l'11 dicembre (legge 13 dicembre 2013, n. 137).