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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00519 presentata da LATRONICO COSIMO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 17/12/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-00519 presentato da LATRONICO Cosimo testo di Martedì 17 dicembre 2013, seduta n. 139 LATRONICO . — Al Ministro per l'integrazione, al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che: la Repubblica democratica del Congo, che non ha mai ratificato la convenzione dell'Aia del 1993 sulle adozioni internazionali, dal mese di aprile 2013 ha sospeso per un anno le autorizzazioni della Direction Général de Migration per l'uscita dei minori adottati; a scatenare il blocco delle autorità congolesi sarebbero state delle irregolarità compiute nelle procedure d'adozione da parte di altri Paesi stranieri; secondo l'ambasciatore italiano a Kinshasa, Pio Mariani, il blocco viene direttamente dal presidente della Repubblica democratica del Congo, Joseph Kabila Jr: il presidente avrebbe avviato un'inchiesta sulle adozioni nel Paese e sono emersi casi di maltrattamenti in alcuni Paesi stranieri; inoltre, alcuni bambini andavano in nazioni dove sono concesse le adozioni a coppie gay o a single , pratiche vietate nella Repubblica democratica del Congo; il 27 settembre la Direction congolese ha informato le ambasciate di accoglienza dei piccoli dati in adozione, della sospensione per 12 mesi, a partire dal 25 settembre 2013, delle operazioni per il rilascio dei permessi di uscita per i bambini adottati dalle famiglie straniere; in ottobre una commissione competente ha stilato una lista di coloro che, con documentazione già conclusa entro il 25 settembre, avrebbero avuto il permesso di recarsi nel Paese per portare a compimento le adozioni. Ma 24 coppie di coniugi italiani arrivate in Congo il 4 novembre non sono state ancora autorizzate a ripartire con i piccoli; i circa 80 italiani, vivono sparsi in condizioni particolarmente disagiate (senza elettricità e pochissima acqua) in vari residence nella capitale della Repubblica democratica del Congo, e non possono lasciare il Paese; il Ministro per l'integrazione Kyenge che segue la vicenda sin dal momento del blocco, cioè dal 25 settembre, ha affermato che grazie alla diplomazia e ai contatti con le autorità, da quella data si è riusciti a portare in Italia sette coppie; il 9 dicembre la visita del Ministro Kyenge nella Repubbica democratica del Congo ha portato al raggiungimento di un accordo grazia al quale le famiglie italiane che hanno completato l'intera procedura burocratica per l'adozione internazionale potranno rientrare in Italia; tornando alla visita in Congo, il Ministro Kyenge ha spiegato che è stata l'occasione per approfondire l'intenzione della Repubblica democratica del Congo «... di poter effettuare una riforma per dare più sicurezza e trasparenza alle procedure di adozioni internazionali. In quella sede – ha ribadito – abbiamo raggiunto un accordo con il quale abbiamo stabilito che le famiglie che, hanno concluso tutta la procedure potranno rientrare»; secondo il Ministro il «vero motivo» della sospensione delle operazioni di rilascio dei permessi di uscita per i bambini adottati dalle famiglie straniere «risiede nell'esigenza, tutta interna all'Amministrazione congolese, di rivedere i vari passaggi delle proprie procedure di perfezionamento dell'adozione per fugare i dubbi di scarsa trasparenza (o addirittura di corruzione)»; a tutt'oggi, però, gli enti che seguono le famiglie interessate al blocco, denunciano che queste famiglie sono costrette a rimanere a Kinshasa a seguito di un ulteriore provvedimento di blocco all'uscita, e questo nonostante le loro procedure siano considerate regolari; a questo proposito il Ministro Kyenge ha parlato di mancato adempimento, a tutt'oggi – da parte delle autorità congolesi – degli impegni presi durante la sua visita; l'intesa che Kyenge aveva raggiunto con i Ministri dell'interno e della famiglia, il Vice Ministro degli esteri e il direttore generale per la migrazione del Congo era che la direzione generale per la migrazione avrebbe confrontato con l'ambasciata la lista delle adozioni considerate in regola e per le quali sarebbe stata quindi rilasciata l'autorizzazione alla partenza; in questa vicenda c’è anche un mistero: le famiglie bloccate coi figli a Kinshasa erano 26. Adesso sono 24: a quanto pare, due famiglie afferenti a un altro ente autorizzato sono riuscite a rientrare in Italia coi loro bambini, anche se le associazioni presenti stamani non hanno idea di come ci siano riuscite, augurandosi che non siano state commesse irregolarità che potrebbero creare rappresaglie diplomatiche a danno delle 24 famiglie rimaste; secondo altre voci il blocco delle adozioni imposto dalle autorità del Congo sembra sia stato superato, dopo un intervento di Parigi, da coppie di genitori adottivi francesi; l'Italia, con oltre 400 adozioni dal 2009 a oggi, è tra i Paesi più colpiti; l'Italia è sempre stata una «prima della classe» nell'ambito delle adozioni internazionali e, a detta delle stesse autorità congolesi, ha sempre rispettato ogni regola e procedura. I tempi medi di permanenza nella Repubblica del Congo, quando si va per incontrare e portare a casa i propri figli, si aggirano intorno alle tre settimane; è opportuno evidenziare che, ai fini del rilascio di tale autorizzazione all'espatrio dei minori, i connazionali hanno dovuto consegnare i propri passaporti alla competente direzione generale per la migrazione congolese: non si può però parlare di sequestro delle famiglie italiane, come riportato su alcuni organi di stampa, perché i passaporti verrebbero subito riconsegnati ai titolari qualora ciò fosse richiesto; le 24 famiglie ancora in Congo, in definitiva attendono «i permessi d'uscita», l'ultima tappa della procedura d'adozione, visto che i minori sono già muniti di visto d'ingresso per l'Italia rilasciato dall'ambasciata a Kinshasa. Tuttavia, nonostante le ripetute sollecitazioni dell'ambasciata italiana a Kinshasa, non si sono registrati concreti passi avanti–: quali ulteriori azioni e passi diplomatici i Ministri interrogati intendano adottare per porre fine a questa vicenda che rischia di compromettere la salute e la serenità dei bambini e dei loro genitori adottivi; se non ritengano opportuno assumere iniziative per rifinanziare il fondo per le adozioni internazionali che risulta incapiente dal 2012. (3-00519)

 
Cronologia
mercoledì 11 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    Alla Camera si svolge il dibattito sulle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio Letta sulla situazione politica generale del Paese. Al termine si vota la risoluzione n. 6-00041, presentata dagli on. Speranza (PD), Costa (NCD), Andrea Romano (SCpI), Dellai (PI), Pisicchio (Misto), Formisano (Misto), Alfreider (Misto) e Di Lello (Misto), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, che è approvata con 379 voti favorevoli, 212 contrari e 2 astenuti.



venerdì 20 dicembre
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 350 voti favorevoli, 196 contrari e 1 astenuto, nel testo della Commissione e come risultante dalle correzioni comunicate dalla Presidenza dell'Assemblea, l'articolo unico del d.d.l. recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014) (C. 1865-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.