Documenti ed Atti
XVII Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00105 presentata da LUCHERINI CARLO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 18/12/2013
Atto Senato Interpellanza 2-00105 presentata da CARLO LUCHERINI mercoledì 18 dicembre 2013, seduta n.155 LUCHERINI, PEZZOPANE, CORSINI, PAGLIARI, FORMIGONI, SPILABOTTE, VATTUONE, DE PIN, LO MORO, MANASSERO, SCALIA, GATTI, GIACOBBE, BENCINI, RICCHIUTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e per l'integrazione - Premesso che: dal 13 novembre 2013, 24 famiglie italiane sono state bloccate nella Repubblica democratica del Congo con i rispettivi figli adottivi a seguito di una decisione delle autorità congolesi di sospendere tutte le procedure di adozione internazionale in virtù di presunte irregolarità riscontrate in alcune procedure adottive di alcuni Paesi, tra i quali, tuttavia, non rientrerebbe l'Italia. In Italia esiste, invero, un'articolata procedura adottiva e post-adottiva che rende estremamente difficile la vergognosa pratica della tratta dei minori; in data 27 settembre 2013 la Direzione generale delle migrazioni presso il Ministero dell'interno e delle sicurezza della Repubblica democratica del Congo ha reso noto a tutte le ambasciate dei Paesi di accoglienza la decisione di sospendere per un periodo di 12 mesi, a partire dal 25 settembre, tutte le procedure di rilascio dei permessi di uscita per le famiglie straniere adottive di bambini congolesi; dal 4 al 7 novembre il Ministro per l'integrazione, nonché presidente della Commissione per le adozioni internazionali, onorevole Cécile Kyenge, si è recata in visita in Congo. Dall'incontro avuto tra il Ministro e le autorità congolesi è scaturita un'intesa in base alla quale le autorità della Repubblica democratica del Congo competenti, in primo luogo la Direzione generale delle migrazioni, in raccordo con l'ambasciata italiana si sarebbero confrontate per valutare le procedure di adozione considerate in regola e per le quali non vi sarebbero stati problemi per il rilascio, alle famiglie adottive, dell'autorizzazione a lasciare il Paese con il proprio bambino adottivo. Pertanto, solo le procedure che erano state approvate dalla Commissione interministeriale congolese prima del 25 settembre 2013 sarebbero state autorizzate, ritenendosi, per le procedure successive, necessario concludere un apposito iter di revisione delle procedure adottive. A seguito di tale intesa, e nonostante gli interventi dell'ambasciata italiana, le autorità congolesi non hanno mantenuto fede agli impegni presi, non essendo stata ancora resa nota all'ambasciata italiana la lista comprendente le famiglie autorizzate a rientrare in Italia con il proprio figlio adottivo; considerato che: la situazione delle famiglie adottive italiane in Congo è drammatica e non più sostenibile. Sul piano medico-sanitario il rischio più grave che incombe sulle famiglie italiane è rappresentato dalla scadenza del periodo di convenzione di profilassi antimalarica che espone e rende vulnerabili le famiglie adottive italiane alla contrazione della malaria e ad ogni altro tipo di malattia. Seri problemi si pongono anche sul piano economico. Una permanenza così lunga, durata oltre le ragionevoli aspettative, è molto costosa per le famiglie, alcune delle quali hanno espresso le loro forti preoccupazioni derivanti anche dal rischio di perdere il posto di lavoro. Inoltre, la situazione risulta insostenibile anche sotto il profilo igienico. Le famiglie, invero, trascorrono la gran parte del proprio tempo in orfanotrofio dove aiutano il personale nella gestione quotidiana dei bambini, andando con quest'ultimi a dormire in abitazioni sovraffollate e prive di acqua corrente; in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza lo stesso Presidente della Repubblica nel suo messaggio ha sottolineato l'impellenza di intervenire con provvedimenti, anche di natura legislativa, in materia di affidi e adozioni, in modo organico ed efficace al fine di superare criticità ancora esistenti legate in particolare a procedure lunghe e complesse; dall'incontro tenutosi in Italia nell'aprile 2011 tra la delegazione italiana e quella congolese in materia di tutela dei diritti dell'infanzia è stata presa in considerazione da entrambe le delegazioni l'opportunità di armonizzare i rispettivi sistemi normativi in materia di adozione e affidi. Inoltre, nel corso dei lavori è emersa la volontà di stipulare un protocollo bilaterale inteso a disciplinare le procedure adottive avviate dalle famiglie italiane; rispetto al 2010 in Congo le adozioni italiane sono aumentate di oltre l'80 per cento. Il Congo rappresenta così l'ottavo Paese di provenienza per le adozioni italiane, che complessivamente nell'anno 2012 hanno superato quota 3.000, si chiede di sapere: quali interventi urgenti il Governo intenda adottare al fine giungere ad una soluzione con le autorità congolesi competenti, coinvolgendo anche le massime autorità istituzionali e politiche della Repubblica democratica del Congo, volti a sbloccare le procedure adottive ritenute regolari per consentire così il rientro in Italia delle famiglie adottive italiane; quali misure intenda adottare per fornire alle famiglie italiane il massimo sostegno in merito alla trasmissione e distribuzione nella Repubblica democratica del Congo di medicinali essenziali ad evitare l'esposizione e la contrazione di malattie; quali azioni a livello diplomatico intenda intraprendere per avviare il negoziato propedeutico alla stipula del menzionato protocollo bilaterale; quali misure intenda adottare e come intenda procedere al fine di rivedere l'organizzazione della Commissione per le adozioni internazionali, come da più parti richiesto, ponendola sotto le competenze del Ministero degli affari esteri. (2-00105)