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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00686 presentata da LATRONICO COSIMO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 11/03/2014

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00686 presentato da LATRONICO Cosimo testo presentato Martedì 11 marzo 2014 modificato Mercoledì 12 marzo 2014, seduta n. 188 LATRONICO e PALESE . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: l'area industriale ex Liquichimica di Tito, in provincia di Potenza, e l'area industriale della Val Basento, in provincia di Matera, sono stati dichiarati siti di interesse nazionale dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per effetto della forte presenza di inquinanti nel suolo e nelle falde acquifere; con decreto dell'8 luglio 2002, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha proceduto, altresì, alla perimetrazione del sito di Tito, includendovi tutta l'area industriale per un'estensione di 480 ettari, e con decreto del 26 febbraio 2003 ha individuato le aree da inserire nel perimetro del sito di interesse nazionale della Val Basento, ricadenti nei comuni di Ferrandina, Pisticci, Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra; per effetto dell'intervenuta perimetrazione, le aree interessate, diversamente non utilizzabili, sarebbero dovute essere sottoposte ad interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza d'emergenza, di bonifica e ripristino ambientale e ad attività di monitoraggio da parte della regione Basilicata; la sopra citata regione ha redatto, tra il 2004 e 2005, i piani di caratterizzazione delle aree inquinate della Val Basento e di Tito, con i quali sono state definite le misure di messa in sicurezza; tuttavia, ad oggi, lo stato di attuazione degli interventi registra gravi ritardi che comportano il rischio di un'ingente perdita economica pari a 46 milioni di euro stanziati dal Cipe per la bonifica delle aree interessate; nonostante le azioni avviate, permane il grave stato di inquinamento dei siti e tale situazione desta allarme e preoccupazione sul futuro delle aziende e sulle attività produttive delle aree e ne condiziona qualsiasi progetto di rilancio produttivo; la situazione di inquinamento diffuso mette a repentaglio non solo lo sviluppo futuro delle aree industriali del comune di Tito e della Val Basento, ma grava quotidianamente da anni sulla salute di centinaia di lavoratori che operano in quei luoghi e sulla salubrità degli insediamenti urbani limitrofi ai siti; è doveroso, quindi, che gli enti e i soggetti interessati attivino tutti gli interventi necessari per completare l'opera di risanamento avviata, anche al fine di salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica, e mettano a disposizione le risorse necessarie per la definitiva bonifica delle aree e per il recupero produttivo dei siti di interesse nazionale del comune di Tito e della Val Basento, evitando così di perdere i finanziamenti pubblici destinati alla bonifica ed al rilancio delle aree industriali lucane–: quale sia lo stato di avanzamento dei progetti di bonifica delle aree della Val Basento e dell'ex Liquichimica di Tito, per avere contezza degli atti posti in essere, fino ad oggi, dagli enti e dai soggetti interessati e, in senso più ampio, quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per garantire il completamento degli interventi di bonifica e delle azioni di messa in sicurezza e di recupero produttivo dei siti. (3-00686)





 
Cronologia
sabato 8 marzo
  • Politica, cultura e società
    Giorgia Meloni è eletta Presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale.

giovedì 13 marzo
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 325 voti favorevoli, 177 contrari e 2 astenuti, nel testo approvato dal Senato senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione (C. 2149), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.