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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02925 presentata da AMENDOLA VINCENZO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 03/06/2014

Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02925 presentato da AMENDOLA Vincenzo testo di Martedì 3 giugno 2014, seduta n. 238 AMENDOLA , MANCIULLI , PORTA , CASSANO , MONACO , QUARTAPELLE PROCOPIO e TIDEI . — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che: ha giurato di fronte al presidente Abu Mazen nella Muqata di Ramallah il nuovo Esecutivo di unità nazionale palestinese, presieduto da Rami Hamdallah che nasce a seguito della riconciliazione tra Hamas, che governa la Striscia di Gaza formalmente dal 2007, e al-Fatah, il movimento palestinese più moderato che controlla la Cisgiordania; il nuovo Governo palestinese è composto da 17 Ministri, tutti definite indipendenti con cinque di loro (tra cui quello della Giustizia) che vengono da Gaza, tre donne e Riad al-Maliki alla guida della diplomazia palestinese, nome eccellente sul quale si erano appuntati alcuni dissensi, poi superati, da parte di Hamas; il nuovo Esecutivo sembra mettere fine ad una storica divisione nel campo palestinese: Hamas, felicitandosi per l'evento, ha sottolineato che quello di Hamdallah «è il governo dell'intero popolo palestinese» e analogamente Abu Mazen nel suo discorso dopo il giuramento ha annunciato «la fine della divisione palestinese che ha grandemente danneggiato la nostra causa nazionale», ribadendo che il Governo ha il sostegno della comunità internazionale e che la nuova amministrazione si atterrà alle linee previste dal Quartetto (riconoscimento di Israele, rifiuto della violenza e mantenimento di tutti gli attuali accordi); secondo alcuni analisti la novità politica è anche dovuta alla necessità di entrambe le leadership palestinesi di uscire da una situazione di empasse dovuta alle nuove dinamiche sociopolitiche avviatesi nel mondo arabo; Hamas è in difficoltà per le divisioni che la pratica di Governo ha fatto sorgere all'interno dell'organizzazione, le forti resistenze che sta incontrando presso una buona parte dell'opinione pubblica di Gaza ma soprattutto per il venir meno di sostegni politici e finanziari da parte dell'Egitto, ritornato in mano a Governi fortemente avversi all'islamismo politico e che stanno conducendo una battaglia vera contro terroristi, in asse con i sauditi, e oppositori beduini, avviando la distruzione di gran parte dei tunnel utilizzati fino ad oggi per rompere l'isolamento della striscia di Gaza; Fatah subisce il nuovo scacco del processo di pace su cui aveva puntato e che ne aumenta debolezza e delegittimazione, constata la scarsa efficacia dell'iniziativa di Abbas all'Onu nonché la profonda crisi politica dell'Autorità palestinese anche per la difficoltà nell'individuare un successore dell'oramai anziano Abu Abbas; le reazioni internazionali a questa importante novità politica sono state diverse: l'amministrazione americana ha confermato che collaborerà con il nuovo Governo palestinese, notando che il presidente dell'Anp e leader di Fatah Abu Mazen ha formato un governo di (soli) tecnocrati che non include membri di Hamas, e lo giudicherà solo sulla base delle sue azioni calibrando su quelle il volume degli eventuali aiuti economici; l'Unione europea appare sostanzialmente sulla stessa linea di Washington e l'ambasciatore dell'Unione europea negli Stati Uniti ha dichiarato che «l'Unione europea guarda con favore alla riconciliazione, nell'ottica di una soluzione duratura»; da Israele trapela, invece, una profonda delusione per la posizione dialogante di Washington; poco prima del giuramento del nuovo Governo il premier Benyamin Netanyahu ha condannato il fatto, esortando la comunità internazionale, e l'Unione europea in particolare, a prenderne le distanze e subito dopo ha convocato il consiglio di sicurezza del proprio Governo, mentre il Ministro nazionalista, Uri Ariel, del partito «Focolare ebraico», ha pubblicato un duro comunicato in cui accusa il presidente palestinese Abu Mazen di aver costituito «un governo terroristico assieme con assassini», ossia Hamas; come di consueto le novità politiche sono accompagnate da forti tensioni militari; a Gaza l'aviazione israeliana ha compiuto un raid notturno dopo che dalla Striscia erano stati sparati colpi di mortaio verso un villaggio israeliano sparati, secondo quanto riferisce la radio militare, da un'area siriana presidiata dalle forze di Bashar al-Assad e rafforzate da Hezbollah libanesi–: sulla base delle valutazioni svolte dal Governo italiano circa la formazione del nuovo Esecutivo di unità nazionale palestinese, quale azione politica e diplomatica il Ministro interrogato intenda svolgere in seno all'Unione Europea e autonomamente per far assumere all'Italia, in vista del semestre di presidenza europea e del rilancio di una politica mediterranea, un ruolo da protagonista nel nuovo contesto politico che va delineandosi nella regione mediorientale. (5-02925)





 
Cronologia
lunedì 26 maggio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Viene liberato il cooperante italo-svizzero Federico Motka, rapito in Siria il 12 marzo 2013.

mercoledì 4 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si svolge a Bruxelles il vertice G7, presieduto eccezionalmente dall'Unione europea. Non vi prende parte la Russia, sospesa dal forum per il suo coinvolgimento nella crisi in Crimea. I leader discutono di politica estera, di crescita globale e di disoccupazione, nonché di cambiamenti climatici e di sicurezza energetica.