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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02486-AR/005 presentata da AGOSTINI ROBERTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 31/07/2014

Atto Camera Ordine del Giorno 9/02486-AR/005 presentato da AGOSTINI Roberta testo di Giovedì 31 luglio 2014, seduta n. 276 La Camera, premesso che: l'articolo 23 del disegno di legge di conversione n.2486-A modifica la disciplina della legge 7 aprile 2014, n.56, in materia di città metropolitane, province ed enti locali, intervenendo in materia di elezioni dei consigli metropolitani e provinciali; l'articolo 1, commi 27 e 71, della legge n.56 del 2014 reca disposizioni volte a favorire la rappresentanza di genere nei consigli metropolitani e provinciali; i commi 28 e 72 del medesimo articolo 1 prevedono peraltro che le predette disposizioni non si applicano nei primi cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge 23 novembre 2012, n.215; la circolare del Ministero dell'interno n.32 del 2014, recante le linee guida per lo svolgimento del procedimento elettorale per le città metropolitane e province, dispone invece la non applicabilità delle predette disposizioni per i primi cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge stessa; la medesima legge n.215 del 2012 reca analoghe disposizioni per la promozione della rappresentanza di genere nell'elezione dei consigli comunali, nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, prevedendo tra l'altro che nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi, con arrotondamento all'unità superiore per il genere meno rappresentato, anche in caso di cifra decimale inferiore a 0,5; la circolare del Ministero dell'interno n.30 del 2013, in sede applicativa, ha peraltro fornito una diversa interpretazione della disposizione, applicando il criterio dell'arrotondamento aritmetico; tale interpretazione è difforme dalla lettera della legge e da quanto emerge dai lavori parlamentari, nel corso dei quali è stato indicato il criterio dell'arrotondamento aritmetico; ciò emerge chiaramente dalla relazione illustrativa del disegno di legge governativo (A.C. 4415 della XVI legislatura) da cui la disposizione sull'arrotondamento è ripresa, impegna il Governo: a precisare nella circolare del Ministero dell'interno n.32 del 2014 che la non applicabilità delle disposizioni per favorire la rappresentanza di genere nei consigli metropolitani e provinciali riguarda i primi cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge n.215/2012, anziché della legge n.56/2014; a modificare, conformemente alla volontà espressa dal legislatore nel corso dei lavori parlamentari volta a favorire al massimo la rappresentanza di genere, l'interpretazione fornita nella circolare n.30/2013, applicando nella formazione delle liste elettorali il criterio dell'arrotondamento all'unità superiore, anziché il criterio dell'arrotondamento aritmetico. 9/2486-AR/ 5 . Roberta Agostini , Fabbri , Piccione .

 
Cronologia
mercoledì 30 luglio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 346 voti favorevoli, 176 contrari e 10 astenuti, nel testo della Commissione senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari (C. 2486), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.



sabato 2 agosto
  • Parlamento e istituzioni

    Il Senato approva, con 162 voti favorevoli e 39 contrari, nel testo licenziato dalla Camera, l'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 26 giugno 2014, n. 92, recante disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito un trattamento in violazione dell'articolo 3 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché di modifiche al codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all'ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all'ordinamento penitenziario, anche minorile (S. 1579), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.